21 Novembre 2003
Draco's p.o.v.
Di venerdì sera I Tre Manici di Scopa è un posto piuttosto vivace. Certo, non traboccante di adolescenti chiassosi come nei sabati in cui Hogwarts apre i recinti e permette agli studenti di invadere il villaggio, ma comunque animato da una fauna pittoresca e allegra, specie dopo qualche pinta di troppo.
Facendosi largo in mezzo agli avventori con un vassoio carico di bicchieri in procinto di traboccare, Hannah Abbott mi viene incontro con un sorriso finto come una moneta da tre galeoni e mezzo, lo stesso che mi riserva la maggior parte della gente che conoscevo "prima".
«Malfoy, il capo ti aspetta nella solita saletta sul retro.»
Con la testa accenna a una porticina seminascosta tra un quadro e uno scaffale e, senza darmi pena di rispondere dato che lei si è già allontanata, mi avvio in quella direzione.
Quando mi chiudo il battente alle spalle, il cicaleccio punteggiato di grida e risate si riduce a un brusio distante.
Blaise è davanti al fuoco, dando le spalle alla porta, ma si gira quando mi sente entrare.
«Oi, Draco, come va?» mi chiede, sfregandosi le mani per allontanare il freddo.
«Come l'ultima volta che ci siamo visti. Hogwarts non è esattamente il posto più eccitante del mondo, e sono circondato da ex Grifondoro e salvatori del mondo.»
Blaise ridacchia.
«Non preoccuparti, stasera ho un rimedio a questo problema.»
Si volta di nuovo verso il camino, ci butta un po' di polvere volante e infila la testa fra le fiamme che sono diventate verdi.
«Potete venire» dice, rivolto a chissà chi.
La cosa non mi piace, non mi piace affatto. Ostentando naturalezza, infilo le mani nelle tasche della cappa. Basta un piccolo movimento dei polsi e la bacchetta mi scivola fuori dalla manica, dove la tengo nascosta, fino al palmo destro, mentre la sinistra si stringe sul manico di un pugnale.
Anche se il mio atteggiamento appare rilassato, ho tutti i sensi all'erta, pronti a scattare per difendermi da qualunque cosa esca da quel dannato focolare.
Blaise intanto si è girato di nuovo verso di me, con un sorriso rassicurante.
«Mi spiace non averti potuto avvertire prima, ma mi hanno chiesto espressamente di non farlo, dato che sospettano che la tua posta sia sorvegliata.»
Quelle parole non promettono niente di buono. Mi tendo ancora di più e inspiro con regolarità, per regolare il battito del cuore che non deve per nessun motivo accelerare. Non posso permettermi emozioni come il panico, che rischiano di ottundere i miei riflessi. Costringo le mie labbra ad atteggiarsi in un sorriso.
Il fuoco diventa verde un'altra volta e una persona appare nel caminetto.
«Buonasera, Malfoy. Ne è passato di tempo» mi saluta Nott, facendo un passo avanti per fare spazio a una seconda persona. Goyle.
Un brivido freddo mi attraversa la schiena. Entrambi, con le loro famiglie, si sono "pentiti" all'indomani dell'ultima battaglia e hanno scontato le loro pene senza fiatare, ma ciò non significa che non siano ancora Mangiamorte... che non siano stati mandati con la missione di uccidermi.
«Bene, io vi lascio. Come ho già detto a Nott, non voglio essere coinvolto in niente di quello che vi direte stasera.»
Lo guardo sparire su per la scala che porta a quelli che un tempo erano i locali dove viveva Madame Rosmerta, pensando che in fondo è sempre stato un codardo.
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After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019
FanficSorride e quel sorriso è come un coltello rovente che mi ribalta le viscere. Capisco in questo momento che sono perduto, senza ritorno, senza redenzione. Che tutto il resto della mia esistenza sarà votato a ottenere un altro sorriso come questo, da...