47: Non dimenticarlo mai

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** Volevo ringraziare tutti e tutte! Diecimila letture... un traguardo che non mi sarei mai aspettata di raggiungere, quindi grazie, grazie, grazie!

... confesso che un po' mi dispiace festeggiarle proprio con questo capitolo, non odiatemi troppo :P **


29 Dicembre 2003

Hermione's p.o.v.

Mi sono svegliata col suono del mare nelle orecchie, anche se sono i contorni grigi della mia camera da letto nei sotterranei di Hogwarts che mi salutano tra le palpebre assonnate.

Mi stiracchio con un sorriso sulle labbra. La giornata di ieri è stata qualcosa di meraviglioso.

Il sole, il mare, il pesce fresco. Quella piccola casa tra le rocce.

E Draco.

Draco che parla, che ride, che fa l'amore con me. Penso che potrei abituarmi a una vita così. Beh, magari non in un posto così sperduto, però... Ecco, potrei abituarmi a vivere con lui.

Sono pazza? Boh, può darsi, ma non ho voglia di pensarci ora. Ora voglio solo pensare a lui, alle farfalle nel mio stomaco e alla sensazione che le cose potrebbero finalmente iniziare a girare anche sul lato sentimentale, per me.

Vorrei restare a crogiolarmi sotto le coperte ancora un po', ma l'idea che lui possa essere nella Sala Grande a fare colazione, ad aspettarmi, mi fa schizzare fuori dal letto.

Mi vesto con cura e mi trucco più del solito, anche se in fondo è stupido: ieri lui mi ha vista senza un filo di makeup addosso e non mi sembra sia scappato inorridito, però... voglio essere bella, per lui.

Passo fischiettando dall'appartamento all'ufficio, dove una busta svolazza per la stanza e, appena si "accorge" della mia presenza, si dirige con decisione verso di me.

La afferro, perplessa. Sopra c'è solo il mio nome in una grafia stretta e decisa. Curiosa, la apro.

Hermione,

Ti ringrazio di tutto cuore per la giornata di ieri. Sei una persona meravigliosa, non dimenticarlo mai.

È bene per entrambi però che dimentichiamo ciò che è successo e, d'ora in avanti, ci comportiamo come semplici colleghi, ed è per questo che non ci saranno più lezioni di combattimento o altri incontri tra di noi.

Spero che un giorno potrai capire.

Draco

Fisso quel foglio di carta come fosse un serpente. Beh, proviene da un serpente, quindi perché no?

Mi rendo conto che tutto d'un tratto il calore che provavo dentro si è dissipato, lasciandomi priva di qualsiasi sensazione. Svuotata.

No, non è vero. Qualcosa è rimasto, ed è un nucleo rovente e fumante di rabbia.

Io e i miei abiti perfetti, io e il mio trucco dato con cura, marciamo fuori dall'ufficio e percorriamo i pochi passi che ci separano da quello a fianco.

29 Dicembre 2003

Draco's p.o.v.

Scrivere quella lettera è stata una delle cose più difficili che io abbia mai dovuto fare. In senso metaforico ma anche letterale: a dimostrazione di ciò, il pavimento della mia stanza è pieno di frammenti di carta strappata, mischiati a quelli di un cuore che non pensavo nemmeno più di avere. Beh, adesso è definitivo: non c'è più.

L'ultimo pezzo salvabile l'ho donato a lei, ieri.

Sto per trascinare la mia inutile carcassa verso la Sala Grande e una colazione di cui non sentirò il sapore, quando qualcuno bussa alla mia porta. I colpi rimbombano cupi e urgenti nell'ufficio spoglio.

Apro e mi trovo davanti una furia dagli occhi castani che mandano lampi. Mi spinge indietro con una manata sul petto, un impeto che non sono preparato a contrastare e non sono nemmeno sicuro che, fossi stato pronto, sarei riuscito a farlo. Non oggi.

«Sei uno stronzo, Malfoy. Non sarai più un Mangiamorte, ma rimani un fottutissimo bastardo. Ti sei divertito a giocare con me, vero? Le vecchie abitudini non si perdono mai, giusto?»

«Non è come pensi» balbetto, e non so nemmeno io perché. Dovrei lasciarle credere che le cose siano andate come pensa, ma non ci riesco. «Io devo proteggerti.»

«Proteggermi? Proteggermi?!» La sua voce si alza di un'ottava, per poi tornare a toni normali, quasi calmi, e forse è perfino peggio. «Falla finita con le tue cazzate! Ti sei divertito, ti sei svuotato le palle e adesso mi scarichi. Semplice. Non è necessario infiorare la cosa. Buon divertimento con la tua prossima vittima. A proposito, fa' che non sia Luna, se non vuoi assaggiare la mia bacchetta. Anzi, tornatene da Parkinson, siete fatti l'uno per l'altra. Addio.»

Mi dà le spalle e marcia fuori, sbattendo la porta.

Resto inebetito a guardare il battente vibrare.

Dovrei essere soddisfatto della riuscita del mio piano, dell'odio che ora Granger prova per me.

Dovrei, ma non riesco a fermare la lacrima che mi solca il viso, salata e gelida.

Have no fear

There are wounds that are not meant to heal

And they sing

In Venere veritas

Come inside

let the fire burn you alive and sing

Baby sing

There are wounds that are not meant to heal at all

In venere veritas - HIM

** Quand'ero una ragazzina ho scoperto la saga di Harry Potter e la musica degli HIM più o meno in contemporanea. Da allora le due cose sono legate in maniera indissolubile nella mia mente, forse perché leggevo l'una mentre ascoltavo gli altri, ma credo che la romantica malinconia degli HIM si adatti di più a questa storia che a quella originale della mitica Rowling. Voi che ne dite? **

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora