54: Almeno per un po'

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27 Gennaio 2004

Hermione's p.o.v.

La cosa peggiore dell'essere costretta a letto in infermeria non è la presenza costante e noiosa di Pansy Parkinson. Non è nemmeno il dolore che, dal ventre, a volte sale in accecanti stilettate fino al cervello. Non è il dover chiedere aiuto per poter andare in bagno, né la confusione che fanno i ragazzini ricoverati all'altro lato dello stanzone.

No, la cosa peggiore è la frustrazione. Una frustrazione così forte, profonda e sfaccettata che mi fa serrare i denti fino a dolere la mascella.

Sono frustrata perché nessuno mi fa sapere niente riguardo a ciò che mi è successo. Chi mi ha assalita? Sono stati trovati? Gli Aurors stanno facendo qualcosa in merito? Ci sono stati altri assalti? Harry non si è ancora visto e Ron ed Hestia mi danno solo risposte evasive e cercano di cambiare argomento ogni volta che provo a parlargliene. Sono io, però, quella che ha visto la morte in faccia, quella con una coltellata nella pancia. Io! E anche se Voldemort non c'è più, sono quella che ha salvato la pelle al Bambino Sopravvissuto più volte di quante io possa contare.

Sono frustrata perché quel rimbambito che Minerva è riuscita a trovare per sostituirmi, al primo giorno è già riuscito a far ustionare tre studenti, e non oso immaginare lo stato in cui versano la mia aula e il mio magazzino. Dover rimanere qui mentre quello crea scompiglio e devastazione mi dà un'acidità tale che mi lega perfino i denti.

E sono frustrata perché, nonostante ciò che mi ha detto Pansy, Draco non si è ancora fatto vedere. Lo odio, anche se lo amo. Lo odio e non lo capisco. Lo odio e lo vorrei picchiare, e poi baciare, e poi picchiare ancora. Lo odio e vorrei che fosse di nuovo qui, a passare la notte accanto a me. Lo odio, perché il mio cuore si spezza e poi si spezza ancora, ogni volta che penso che quelle parole che ho sentito in mezzo al delirio potrebbero essere vere, eppure lui non è qui.

Forse è un bene che io non riesca ad allungarmi fino a prendere la mia bacchetta, che è stata messa sulla mensola dietro al letto, appena fuori dalla mia portata. Perché se riuscissi a prenderla, probabilmente di questo stupido castello e di tutte le stupide persone che lo abitano non resterebbe che cenere.

Argh!

27 Gennaio 2004

Pansy's p.o.v.

Ho passato tutta la giornata tentennando.

Scopare con Weasley o non scopare con Weasley?

Da un lato, sento profonda la mancanza di una presenza maschile nel mio letto, anche se solo per una sera. Non sono abituata al tipo di isolamento cui mi costringe la vita al castello, così diversa da quella che conducevo qui quando ero una studentessa.

Da questo punto di vista, Weasley rappresenta una ghiotta distrazione. Non posso negare che mi stuzzichi, l'idea di portarmi a letto l'ex di Granger, dato che lei ha fatto lo stesso col mio. E poi, Weasley è cambiato in questi ultimi anni. L'addestramento da Auror gli ha donato una grazia che prima non aveva, una sicurezza e un magnetismo che lo tolgono dalla categoria "inguardabili", infilandolo dritto dritto nella categoria "decisamente scopabili". Sarebbe stupido fingere di non notare il fremito che il suo sguardo mi suscita, quando segue la curva del mio seno sotto gli abiti.

D'altro canto, però, sono stufa di essere considerata solo un giocattolo e, beh, non penso che potrei essere altro per uno come Weasley. Qualcuno che vive, sogna e respira dall'altro lato della barricata. Per dirla tutta, non penso nemmeno di volere che con lui sia diverso, proprio perché lui rappresenta ciò che fin da piccola mi hanno insegnato a disprezzare. Forse "traditore del sangue" è un termine troppo forte, che evoca avvenimenti che non voglio nemmeno ricordare, ma non penso proprio di voler vivere in un mondo dove tutti sono uguali. Se sono una maga purosangue, vorrà pur dire qualcosa, no?

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora