5-12 Ottobre 2003
Hermione's p.o.v.
La settimana di permanenza di Ron corre veloce e, ogni volta che ridiamo insieme, cosa che accade sempre più spesso con il passare dei giorni, sono un po' più felice, un po' più convinta che col tempo le cose si aggiusteranno e noi torneremo a essere quello che eravamo prima di metterci in testa di stare insieme. Amici, con la A maiuscola.
Il sabato pomeriggio Ron ha un paio d'ore libere, così decidiamo di fare un salto a Hogsmeade, anche per tenere d'occhio gli studenti che questo finesettimana per la prima volta hanno il permesso di andarci.
Girovaghiamo per i negozi come facevamo un tempo, e alla fine ci ritroviamo al solito tavolo dei Tre Manici di Scopa.
«Manca solo Harry» sospiro davanti a una burrobirra.
Ron mi guarda in un modo che non riesco a interpretare.
«Non necessariamente.»
«È successo qualcosa? Avete litigato?»
«Io e Harry? Miseriaccia, no.»
«E allora, cosa?»
Lui scuote la testa e guarda fuori dalla finestra, e io decido di lasciar cadere l'argomento.
Quando la maggior parte dei ragazzi esce dal locale per tornare al castello, Hannah viene a sedersi con noi per scambiare quattro chiacchiere.
«Allora, alla fine Madama Rosmerta ha venduto?» le chiedo.
«Sì, lei e Zabini hanno firmato il contratto la settimana scorsa. Lui le ha assicurato che lascerà in mano a me l'amministrazione, dato che ormai conosco il posto. Speriamo che mantenga la parola.»
Le poso una mano sul braccio.
«Vedrai che sarà così.»
«Un momento, un momento. Quando dite Zabini, intendete Blaise?»
«Sì.»
«Non mi piace, non mi piace per niente. Prima Malfoy, ora lui...»
A differenza di Harry, Ron non ha preso molto bene la presenza dell'ex Mangiamorte a Hogwarts. Non ha fatto altro che guardarlo di traverso per tutto il tempo e solo grazie alla prontezza di spirito mia, di Luna e di Neville, che abbiamo fatto di tutto per tenerli separati, non ci sono ancora stati "incidenti", dato che entrambi sembrano propensi a darsele di santa ragione ogni volta che si incontrano.
Secondo Ron la vecchiaia ha dato alla testa a Minerva, e ci ha fatto promettere di tenere Malfoy sotto stretta sorveglianza.
Quando usciamo dai Tre Manici di Scopa è ormai buio e tutti gli studenti sono già rientrati al castello. Ci siamo solo noi, sulla strada illuminata dalla luce della luna. Per un po' procediamo in silenzio.
A un certo punto Ron si ferma e, quando faccio altrettanto, mi posa le mani sulle spalle.
«Hermione...» mormora, prima di fare un passo in avanti, invadendo il mio spazio personale e chinando il volto su di me.
Spalanco gli occhi, ma sono troppo stupita per scansarmi e rimango immobile mentre la sua bocca si schianta sulla mia. Mi stringe forte e sento, nel movimento delle sue labbra che cercano di aprire le mie, passione e rabbia.
No! Non è quello che volevo! Non possiamo tornare indietro così...
Cerco di ritrarmi, ma lui non molla la presa e sento la sua lingua che prova a forzare la via tra i miei denti. Non sapendo che altro fare, sollevo un piede e lo calo di tallone sul suo.
Nel momento in cui lo colpisco, lui balza all'indietro.
«Ahia! Miseriaccia, sei impazzita?»
«Io? Sei impazzito tu, Ron. Cosa stavi facendo?»
«Non è ovvio? Ti stavo baciando.»
«Ma perché?»
Lui si avvicina ancora.
«Tu mi piaci ancora, Hermione. Forse mi piacerai sempre.»
Indietreggio.
«Ron, avevamo deciso che non saremmo più tornati insieme.»
«E chi ha parlato di tornare insieme? Eddai, è l'ultima sera che passo qui, non vuoi divertirti un po'?»
Allunga una mano a scostarmi una ciocca di capelli dal volto, ma mi scanso.
«No, Ron. Non mi va.»
«No, Ron. Non mi va» mi fa il verso lui. «È anche per questo che non ha più funzionato. Sei diventata così fredda.»
«Adesso sarebbe colpa mia?» ribatto, furente. Mi sembra di essere tornata agli ultimi tempi, quando non riuscivamo a parlare senza aggredirci a vicenda, senza sputare accuse. E pensare che questa settimana era andato tutto così bene...
«Dai, non fare così, non intendevo quello. Non voglio litigare ancora.»
Ron si avvicina un'altra volta, mi abbraccia stringendomi le braccia lungo i fianchi in modo che io non possa spingerlo via e tenta di nuovo di baciarmi. Sposto la testa.
«Ron. Smettila, Ron.»
«Mi manchi, Hermione, tu non sai quanto mi manchi. Quanto mi è mancato il tuo corpo.»
«Ron, lasciami andare!»
Mi divincolo ma lui è più alto, più forte e, senza riuscire a raggiungere la mia bacchetta, sono completamente inerme. Mi risuona in testa la voce di mio padre, che mi dice che dovrei fare dei corsi di autodifesa, che non sempre la magia è sufficiente, ma ormai è troppo tardi. È troppo tardi e perfino lui mi ha abbandonata.
Ron mi rigira come fossi una bambola, stringendomi con un braccio intorno alle spalle mentre l'altra mano si insinua dentro il mantello, oltre lo scollo della camicetta, per posarsi sulla stoffa sottile del reggiseno.
«Lasciami» lo imploro, maledicendomi per la debolezza e la disperazione con cui lo faccio.
«Credo che sia meglio che tu faccia come ti ha detto lei, Weasley.»
Ron si irrigidisce, voltandoci entrambi lentamente nella direzione dalla quale sono giunte quelle parole, ma non molla la presa. Io... beh, credo di non essere mai stata così felice di udire la voce di Draco Malfoy in tutta la mia vita.
**
A tutti i "Ron lovers" ... non odiatemi, prometto che non lo farò rimanere uno stronzo per tutta la storia! :P**
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After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019
FanfictionSorride e quel sorriso è come un coltello rovente che mi ribalta le viscere. Capisco in questo momento che sono perduto, senza ritorno, senza redenzione. Che tutto il resto della mia esistenza sarà votato a ottenere un altro sorriso come questo, da...