8: A volte ritornano...

5.8K 247 61
                                    

2 Settembre – 5 Ottobre 2003

Hermione's p.o.v.

«Buongiorno ragazzi. Come sapete, da quest'anno ho preso il posto del professor Lumacorno, che è andato in pensione. Le formule che impareremo quest'anno sono quelle da programma, ma ho deciso di utilizzare un approccio diverso rispetto al mio predecessore. Se aprite il vostro libro a pagina cinque...»

Con queste parole, in principio titubanti poi sempre più sicure, pronunciate davanti a un gruppo di Tassorosso e Serpeverde del quarto anno, il mio primo anno scolastico da insegnante ha ufficialmente inizio.

Il nervosismo e la paura si dissipano man mano che mi rendo conto di una cosa: Minerva aveva ragione, è proprio questa la mia strada. Aiutare questi ragazzi ad apprendere cose che saranno loro utili nella vita mi rende felice; condividere la mia conoscenza mi rende felice. Quando vedo visetti attenti che seguono le mie parole, sono felice. Soprattutto, quando vedo gli occhi di uno studente illuminarsi di comprensione, quando ne vedo un altro esultare perché è riuscito a portare a termine una pozione in modo corretto, quando ne vedo un terzo chinarsi ad aiutare un compagno in difficoltà, la soddisfazione mi riempie il cuore.

Adoro passeggiare tra i banchi e osservare come nascono i maghi di domani.

Anche quando mi tocca punire qualcuno, il disagio è mitigato dalla piccola gioia di sapere che sto contribuendo alla sua crescita.

Sono talmente piena di cose da fare che i giorni volano via, insieme alle prime foglie che cadono dagli alberi. Ginny arriva per la sua prima lezione, litiga per due giorni con Malfoy riguardo ai metodi di insegnamento e poi se ne torna ai suoi allenamenti.

Tutti, in verità, prima o poi finiscono per litigare con Malfoy, ma me l'aspettavo, anche se mi sorprende parecchio il fatto che nella stragrande maggioranza dei casi non sia lui, quello che attacca briga per primo.

Quando una domenica mattina un gufo che non conosco mi consegna una lettera, mi rendo conto che è già passato più di un mese dall'inizio delle lezioni. La lettera è di Ron, e solo vedere il suo nome fa accelerare il battito del mio cuore.

Accantono la fetta di pane che stavo imburrando e apro la busta, con le mani che tremano leggermente.

Hermione, come va? Spero che tu stia bene.

Stasera arriverò a Hogwarts per il mio turno di sorveglianza, preferisco che tu lo sappia con anticipo.

Resterò per una settimana e spero che tu voglia scambiare qualche parola con me, ma se non vorrai, lo capirò.

Mi manca la tua amicizia

Ronald

"Mi manca la tua amicizia". Ecco il nostro fallimento, condensato in un'unica frase.

Piego ordinatamente il foglio e lo rimetto nella busta, sospirando.

«È tutto a posto, Hermione?» chiede Luna.

«Più tardi arriverà Ron» spiego brevemente e lei mi passa un braccio intorno alle spalle, sorridendo rassicurante.

«Farete dei passi avanti, vedrai. In qualunque direzione siate destinati ad andare.»

Annuisco, ma sono sicura che quei passi non saranno indolori.

Quando sollevo lo sguardo, c'è Malfoy che mi fissa da qualche sedia di distanza.

Non si siede mai accanto a me e non mi ha più rivolto la parola se non in quelle occasioni inevitabili che riguardano la scuola, ma sento costantemente il suo sguardo grigio addosso, come un pennello che dipinga i miei contorni.

Mi infastidisce, eppure...

Eppure allo stesso tempo lo trovo confortante.

Divido la mia giornata tra il mio ufficio, la libreria e una passeggiata all'aria aperta, approfittando di una pausa nella pioggia battente che ha investito il castello negli ultimi giorni. Fingo una tranquillità che non provo: forse è stupido da parte mia, ma ho quasi paura di rivedere Ron.

Quando salgo nella Sala Grande è già lì. Di spalle, sta parlando con Neville e Luna. La luce delle candele accentua il rosso dei suoi capelli, che ha tagliato molto corti.

Mi sento scaldare per un attimo: è il mio Ron. Poi mi ricordo che non è più mio e che, in fondo, sono anche io che l'ho voluto, e il calore se ne va, lasciando posto a un vuoto che ha la forma di un ragazzo allampanato dal sorriso spontaneo e dalle mille insicurezze.

Si illumina quando mi vede, e mi stringe in un abbraccio che ha il profumo di casa. Il mio cuore non sa più cosa pensare, bombardato da emozioni contrastanti che non riesco a gestire.

Passiamo tutti insieme la serata da Hagrid ed è quasi come ai vecchi tempi. Quasi.

Alla fine, vado a letto serena: ho capito che questi mesi senza vedere né sentire Ron mi hanno fatto bene, così come questa serata. Mi hanno aiutata a rimettere le cose in prospettiva. Certo, gli vorrò sempre bene; certo, stargli vicino mi darà sempre la sensazione familiare di essere tornata in un posto sicuro, ma è la stessa che provo quando torno qui, a Hogwarts, quella che provavo quando raggiungevo i miei prima del pasticcio con la loro memoria.

I litigi, le parole brusche e spazientite, i silenzi e le piccole meschinità che avevano caratterizzato i nostri ultimi mesi insieme erano un segnale inequivocabile che quella non era la nostra strada. Se posso riavere indietro il mio amico, è qualcosa che posso accettare.


**Questa mini vacanzina è stata proficua... spero vi piaccia :) **

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora