** Avviso ai lettori: per non dover classificare tutta la storia come "per adulti", ho dovuto edulcorare alcune scene di questo capitolo rispetto a come le avevo scritte in origine. Se avete più di 17 anni e volete leggere la versione originale, più esplicita, la trovate tra le mie opere in una storia "parallela" a questa, con titolo "After Dark - Capitoli non censurati". I più giovani e coloro che non sono interessati a leggere passaggi espliciti non devono preoccuparsi: non ho tolto, qui, alcun dettaglio importante per lo sviluppo della trama o la caratterizzazione dei personaggi.
Mi scuso con tutti per la scomodità. **
11 Dicembre 2003
Draco's p.o.v.
È uno di quei momenti in cui il tempo rallenta fino a fermarsi.
La rabbia brucia tra lo sterno e il diaframma. Brucia, sulla pelle accaldata. Brucia sulla cicatrice lasciata dal fuoco del drago, eterno memento di come tutto sia cambiato, per non cambiare affatto. Brucia per soffocare la disperazione che provo nel dibattermi in acque troppo dense e profonde, da cui non mi libererò mai.
Non è la sola cosa ad ardere, però.
Gli occhi, gli occhi castani di Granger fissi nei miei stanno mandando lampi, ma non sono lampi di rabbia o di odio, non solo: c'è qualcosa di diverso ma non meno intenso,qualcosa che non riesco a comprendere – o forse non oso farlo –ma che mi sta scavando dentro, fino al gelo che mi infesta il petto.
Il suo sguardo genera fiamme di natura del tutto diversa, attizza sensazioni che mi ero ripromesso di non provare più, non per lei, desideri impossibili che sarebbe meglio sopprimere.
Sono un debole, però, un essere strisciante totalmente privo di forza di volontà e di amor proprio, e voglio quella bocca rossa e carnosa. Voglio quella pelle liscia e morbida sotto le mie dita. Voglio il suo respiro nel mio, anche solo per lo spazio di un istante. Il mio nome sulle sue labbra.
Il suo fuoco, che scioglie il mio ghiaccio.
Sono pronto a cedere, e che vada a quel paese la stupida scommessa che l'ho costretta a suggellare. Sarò il suo schiavo, per un giorno o forse per tutta la vita, ma devo avere la sua bocca, adesso, o perdermi per sempre.
O forse, perdermi per sempre sulla sua bocca.
Non faccio in tempo ad abbassarmi, a chiudere la distanza che separa le mie labbra dalle sue.
È lei, a muoversi, lei a prendere l'iniziativa.
Lei ad allungare una mano fino a sfiorarmi il collo in un tocco delicato che mi riverbera dentro, fino alla punta dei piedi.
Mi accarezza la pelle e io mi immobilizzo, sorpreso, quasi terrorizzato dalla dolcezza di quel contatto inaspettato. Dalla mia reazione a esso.
Bruciano, le sue dita, mentre segue la linea dei muscoli fino al mento, sotto la barba. Brucia il suo pollice quando mi sfiora le labbra, l'orecchio.
Bruciano i suoi occhi nei miei, prima che sposti la testa e posi la sua bocca rovente sul mio collo, nel punto più tenero, proprio sotto la mascella.
Sussulto quando sento quel bacio, così piccolo eppure così sensuale, che mi provoca una scarica di adrenalina tanto potente da scuotermi.
La lingua che guizza sulla mia pelle mi toglie il fiato.
Immobile e incapace di reagire come vorrei, lascio che le sue mani percorrano le mie braccia, le mie spalle, che la sua bocca si muova in piccoli baci sul mio collo, sul petto. Lascio che ogni sensazione saetti per tutto il mio corpo, facendolo formicolare.
Lascio che Hermione mi spinga di lato, mi faccia sdraiare a terra e che si stenda su di me.
È un contatto elettrico, quello col suo corpo allungato sul mio, che mi spezza del tutto il fiato e che riduce la mia percezione del mondo a lei, a noi... di nuovo a lei, bella e selvaggia coi capelli che sfuggono alla coda in cui li ha legati, con le guance imporporate e lo sguardo colmo di qualcosa che agogno da mesi. Si muove stuzzicando i miei sensi, mi sfiora la pelle e io, io impazzisco.
Non voglio spezzare quest'attimo magico, questo contatto che nonostante gli abiti che ancora ci separano mi dà alla testa. Non voglio correre, affrettarmi verso una conclusione che mi darà soddisfazione fisica, ma che poi mi priverà della visione magnifica di Hermione come una dea, della sensazione bruciante dei nostri respiri che si incontrano e danzano. Del calore che pervade ogni cellula del mio corpo.
No, non voglio che finisca.
Mai, mai. Mai.
Le sfioro il collo da cigno in una carezza, il mento, i fianchi. La stringo, respiro le sue labbra a un soffio dalle mie. Respiro la sensazione rovente del contatto tra di noi.
I nostri occhi si incontrano, velati, spalancati, persi nello sguardo dell'altro.
La fisso mentre si muove su di me e attraverso i vestiti il suo calore mi penetra dentro con mille scosse elettriche.
La fisso e lei mi fissa, incatenati in un legame indissolubile, eppure effimero come questo momento.
La fisso e pronuncio il suo nome.
Piano.
Come qualcosa di meraviglioso.
Come una preghiera.
Una preghiera che ci porta in alto. Su, su, dove non sono mai stato prima.
Una sensazione così intensa da far quasi male mi scuote, ed è come se fosse la prima volta.
Nemmeno per un istante distolgo gli occhi dai suoi.
Quando la tensione all'improvviso scompare, restiamo come svuotati. Hermione ha un mezzo sorriso che le aleggia sulla bocca, lo sguardo languido e, Merlino, quanto è bella con gli abiti scomposti e i capelli ribelli che le circondano la testa come una corona. Bella, sensuale. Eccitante.
Come ciò che è appena successo tra noi...la cosa più eccitante e sensuale che mi sia mai capitata. Forse perché è stata così...spontanea, forse perché, ancora mezzi vestiti, sembra che abbiamo fatto qualcosa di proibito.
E forse lo è.
Questo pensiero è come una doccia fredda, che fa esplodere il gelo all'interno del mio petto.
Sento le mie mani scivolare via da lei, e leggo sul suo viso un riflesso dell'espressione che deve avere il mio.
Si alza, un po' incerta sulle gambe ancora molli, si risistema gli abiti e senza aggiungere una parola esce dalla stanza, lasciandomi qui, sudato e stremato e appiccicaticcio e svuotato e freddo.
E solo.
La parentesi è conclusa.
** Grazie a chi è arrivato fin qui e a chi ha letto anche l'altra versione. A presto :) **
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After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019
FanfictionSorride e quel sorriso è come un coltello rovente che mi ribalta le viscere. Capisco in questo momento che sono perduto, senza ritorno, senza redenzione. Che tutto il resto della mia esistenza sarà votato a ottenere un altro sorriso come questo, da...