75: Sorprese

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3 Febbraio 2004

Draco's p.o.v.

I viticci del mio gelo mi radicano sul posto, inerpicandosi lungo gli arti e opprimendomi il petto in una morsa che non mi lascia respirare.

Vorrei andarmene, ma non riesco a muovermi. Non riesco a staccare lo sguardo dalla mano di Hermione stretta in quella di Viktor Krum mentre lo trascina fino alla sedia sgangherata accanto alla sua. Non riesco a non guardare quegli occhi color del cioccolato che si posano adoranti su di lui, che rivolge un cenno cordiale di saluto agli altri presenti.

«Pensavo che fossi nel pieno del campionato, come mai sei qui in Inghilterra?» gli chiede, e anche da qui posso sentire il fremito gioioso nella sua voce.

«Gli Appleby Arrows mi hanno fatto un'offerta di quelle che non si possono rifiutare e poi, lo sai che da quando mi sono lasciato con Henriette mi sento irrequieto. La Germania mi va stretta ormai, ma non ho alcuna voglia di tornare in Bulgaria. E poi qui» le strizza un occhio con fare complice, e il pugno gelido intorno al mio cuore strizza me «so già di avere degli amici pronti a darmi una mano ad ambientarmi.»

«Vuoi dire che sei qui per restare?» squittisce lei, portandosi una mano alla bocca, gli occhi radiosi.

Lui annuisce, riuscendo con quel semplice gesto a far triplicare il peso del cielo sopra la mia testa. La sua voce pesantemente accentata è altrettanto colma di gioia.

«Sì. Oggi avevo appuntamento qui al Ministero per sbrigare alcune pratiche di immigrazione. Sono arrivato attraverso un canale diplomatico della Metropolvere: dal lato tedesco non c'era traccia di quanto successo successo qui. Quando sono uscito da quel camino pericolante sono rimasto a bocca aperta! Data la situazione mi hanno detto di tornare la prossima settimana. Mi sono preoccupato per Potter e Weasley, così ho chiesto informazioni e mi hanno mandato qui. Sarei passato a trovarti a Hogwarts, più tardi.»

Lei gli sfiora un braccio, sorridendo radiosa, ignara o forse incurante del fatto che il mio mondo è appena andato in mille pezzi per l'ennesima volta.

Ora che il re del Quidditch – quello vero, altro che Weasley King – , il primo amore di Hermione, un uomo perfetto sotto tutti gli aspetti e che non ha debiti con la società è qui, ogni speranza di una vita con lei si è infranta irrimediabilmente. Uno come me non potrebbe mai e poi mai competere.

Uno come me, però, non riesce a smettere di osservare e ascoltare, preda di un masochismo inesorabile.

«Dove starai in questi giorni?» chiede lei, e il tono speranzoso con cui pronuncia quella frase è un altro pugnale ghiacciato che mi trafigge il torace.

«Torno in Germania: ho un trasloco da organizzare. Però non preoccuparti, appena riparto ti avviso.» Il suo sorriso si allarga, donando un'aria sbarazzina ai suoi lineamenti spigolosi. Accidenti, sembra un attore della Hollywood babbana e io sono solo uno spaventapasseri con una cicatrice sulla faccia.

Hermione gli dà un pugno scherzoso.

«Bugiardo, ci sentiamo tutte le settimane e non mi hai detto nulla di tutto questo, come faccio a fidarmi?»

Non ha mai interrotto i rapporti con lui. Mai, nemmeno quando...

"Non era questo che volevi?" mi sussurra una vocina nella testa. "Non volevi che si allontanasse, che trovasse un altro più degno? Beh, sei stato esaudito, anzi, non c'era nemmeno bisogno di preoccuparsi, perché lui è sempre stato una presenza costante nella sua vita."

Sì, ma fa dannatamente male.

Male da morire.

«Volevo farti una sorpresa. Non pensavo che avrei trovato tutto questo... qual è la parola? Casino, ecco.»

After Dark - A Dramione Story #Wattys 2019Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora