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La vista divenne appannata, iniziò a respirare rumorosamente, come se mancasse ossigeno, lasciò cadere il bicchiere a terra, il liquido che vi era versato si sparse intorno a lui.

Si sentì mancare e anche lui cadde, riuscendo miracolosamente a scrutare delle ombre, quelle dei suoi amici e della Preside, che erano venuti a soccorrerlo: chiuse gli occhi.

Il protagonista non lo poteva sapere, ma in quel momento stava succedendo di tutto intorno a lui: Ron cercava di sollevarlo in piedi e portarlo in Infermeria, Ginny e Hermione contribuivano, altri allievi anche.

~

-Sta calma, lui sta bene, Madama Chips ha detto che-

-Lo so- pianse la rossa, -Ma non ci crederò almeno finché non si sveglierà!-

-Dovresti, invece- intervenne l'infermiera, -Potter ha bevuto solo mezzo sorso di quel succo, e chissà, magari l'ha pure sputato!-

Harry era stato portato in Infermeria, incosciente, mentre la sua fidanzata piangeva e la sua migliore amica la consolava.

-Mi dica, cos'era di preciso quella sostanza?- chiese Hermione accarezzando amorevolmente il viso a Ginny.

-Il professor Lumacorno lo sta esaminando, non sappiamo ancora cos'è, potrebbe essere una pozione pericolosa, un veleno o una semplice reazione allergica- spiegò la donna,
-Voi due, comunque, dovreste andare a letto. Oggi sarà pure Halloween, ma domani avete lezione. Potete venirlo a trovare negli orari liberi, avrà sicuramente riacquistato coscienza!-

Le streghe si alzarono dal letto del ragazzo: una mormorò Buonanotte, Harry, mentre l'altra lo baciò.

~

-Signorina Weasley, non doveva incenerire la sua penna- notò il professor Flitwick.

Tutta la classe rise, tranne la rossa, che si limitò a nascondersi dietro un libro.

-Ultimamente non ho la testa, mi perdoni!- si scusò lei.

-Vada- sospirò il folletto, -La professoressa McGonagall mi ha ordinato di lasciarla andare lei-sa-dove se si fosse sentita male!-

Ginny comprese, così si alzò dal banco, prese i libri e uscì dall'aula, dirigendosi verso l'Infermeria.

Percorse il corridoio, svoltò a destra, poi a sinistra, di seguito andò dritta, salì le scale, e trovò la sua meta.

Vide Il Ragazzo Che È Sopravvissuto disteso a letto osservare un cervo argentato che balzava da una parte all'altra della camera.

Lei lasciò cadere i libri a terra e corse verso di lui, che, accorgendosi della presenza della ragazza, sorrise, lasciando dissolvere il patronus nel nulla.

La strega baciò il mago, che ricambiò, quando arrivò l'infermiera a rovinare il fantastico momento che avevano vissuto.

-Signor Potter!- gridò la donna, -Perché non mi ha chiamato? Le avrei spiegato cosa le è capitato!-

Madama Chips spiegò all'ultimo cosa era accaduto il giorno prima, per quale motivo era svenuto e aveva aggiunto che, se si sentiva bene, poteva indossare la divisa -che era piegata con cura sul letto- e recarsi a lezione.

-Era un Distillato di Morte Vivente e era mischiato col succo apposta!- realizzò Ginny.

L'anziana annuì gravemente, i suoi occhi parlavano. Qualcuno voleva far del male a Harry Potter.

-Ha corso un grave rischio- osservò lui, -Insomma, altri studenti potevano bere quella pozione, no?-

-Secondo te a uno che vuole far fuori te, siccome quell'infuso provoca un sonno simile alla morte, importa degli altri?- chiese cupamente la rossa.

Sospirarono contemporaneamente, intenzionati a scoprire il colpevole.

~

-Ron! Mi fai il solletico, smettila!-

Hermione spinse l'ultimo: cadde a terra, e, dolorante, si rialzò in piedi, pronto per rincominciare a fare il solletico alla ragazza.

-Mi hai fatto male!- esclamò il rosso massaggiandosi la schiena.

-Mi dispiace- si scusò lei.

Senza neanche pensarci, baciò il fidanzato in un modo così passionale che fece venire i brividi a entrambi.

-È questo il tuo modo di scusarti?- chiese il mago.

-Esatto- convenne maliziosamente la mora, guardando i bellissimi occhi azzurri del giovane uomo che si trovava a centimetri da lei.

Nei minuti che seguirono, anche altre persone giunsero nella Stanza delle Necessità: i due protagonisti della storia.

-Il mio fratellone non vuole che faccia smancerie con il mio ragazzo- rise Ginny, -ma poi pomicia con la mia cara amica Hermione?-

-Ma è irresistibile- si difese lui, -Insomma, non è un mucchio di ossa con gli occhiali come il tuo Harry!-

L'ultimo fece il muso lungo come per far notare ai presenti che non era assente, e così facendo, risero tutt'e quattro.

Durante la serata, parlarono di quel che era accaduto il giorno di Halloween, formularono diverse ipotesi -non si parlò di Micheal Smith, però- e conversarono così a lungo che arrivarono 45 minuti in ritardo alla cena tenuta in Sala Grande.

Il Ragazzo Che È Sopravvissuto, poco prima di addormentarsi, quando era già sotto le coperte del suo letto, come al solito, pensò alle parole più belle che Ginny avesse mai pronunciato:
ti amo.

SCUSATE L'ASSENZA.

Sono stata davvero impegnata, mi dispiace: scrivo quando posso!💗

Risolviamola cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora