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A volte bisogna rischiare: senza rischio, la vita può diventare terribilmente monotona, e ammetto che anch'io, che amo avere una routine tranquilla, disprezzerei quel genere di esistenza.

Il protagonista del racconto, però, preferì non rischiare ancora come aveva fatto durante tutta la sua vita, infatti prese una vecchia abitudine che aveva l'auror Alastor Moody: bere da una boccetta personale.

Lui spiegò che, dopo l'incidente con una strana bevanda che si era rivelata essere Distillato di Morte Vivente, preferiva essere sicuro di quel che beveva, anche se, secondo i suoi amici, era inutile, poiché avrebbero potuto avvelenare il cibo.

-Mi sento comunque più sicuro- disse Harry Potter, dando un bacio sulla fronte alla sua fidanzata.

-Io mi sento più sicura tra le tue braccia- mormorò dolcemente lei.

Ron parlò a Hermione con un semplice sguardo che significava "probabilmente io sarei già morto senza questa intelligentissima strega": la ragazza capì e baciò il rosso.

-Che si fa oggi? È domenica, e mi sento particolarmente energica!- squittì Ginny.

-Potremmo fare un picnic, vicino al Lago, intendo- propose Ron, -non sarebbe spassoso farlo al coperto!-

I quattro si scrutarono a vicenda per qualche secondo, in cerca di approvazione altrui.

-È una bella idea, ma non credo ci verrebbe accordato dai professori...- sospirò il Ragazzo Che È Sopravvissuto.

-Esistono le domande per un motivo- osservò Hermione, -per formularle!-

Il quartetto, così, si recò dalla professoressa McGonagall, che, notarono, stava parlando con Draco Malfoy.

-La prego, non disturberemo!-

-Mi dispiace, signor Malfoy, ma non le è accordato!- esclamò la Preside voltandosi.

Harry corse verso il suo ex nemico, che li sorrise leggermente, scosso dalla discussione con la donna.

-Che ti è capitato?- chiese.

-Io e Astoria, cioè la mia nuova ragazza, desideravamo fare uno spuntino all'aperto, ma non è accordato dalla scuola- si rammaricò, -Come hai potuto vedere!-

Il Grifondoro guardò per qualche istante i suoi tre compagni, a cui fece cenno di avvicinarsi.

-Anche noi volevamo chiederlo. Magari tutti insieme riusciamo a farla ragionare, vuoi provare?- domandò il Prescelto.

-Tu fai troppe domande, Potter!- rise il Serpeverde, che voleva chiaramente dire che per lui andava bene.

Si avviarono, cercando la Preside in lungo e in largo: perlustrarono i corridoio, le classi, il cortile, il Campo da Quidditch, la Sala Grande, la Guferia e persino i bagni, ma non la trovarono.

Alla fine si rivolsero al Vicepreside Vitus, che non aveva idea di dove fosse la McGonagall, e che comunque non poteva accordare, poiché non era ne' il preside ne' il direttore delle case di cui facevano parte i cinque maghi.

-Non rimane che il suo studio!- obiettò la mora.

-Ma non conosciamo la Parola d'Ordine!-

-Si da il caso- intervenne Draco, -che io abbia un certo talento per indovinarle e scoprirle!-

Dopo pochi minuti di ricerca, trovarono il professor Vitius, a cui fecero qualche insignificante domanda.

-Qual'è il gusto di gelato preferito della Preside?-

-Non capisco perché lo chiedi, Malfoy. Comunque, penso sia il cocco!-

-E il suo colore preferito?-

-Verde, ma ora credo dovreste andare!-

-Ultima domanda, professore. Un aggettivo che descrive la McGonagall?-

-Severa, o persuasiva, ma ora andate, non ci guadagnate nulla da queste domande!-

Tutti, tranne colui che formulò le domande che avete appena letto erano confusi.
Gli altri non chiesero perché avesse chiesto quelle strane cose, volevano capirlo.
Sapevano solo che il Serpeverde era molto, molto astuto.

Si ritrovarono davanti ai gargoyle che, come sempre, richiesero la Parola d'Ordine.

-Sapete, le Parole d'Ordine sono strane, così ho chiesto di cose bizzarre. E suppongo che la Parola d'Ordine sia... Cocco Verde Severo!-

Le creature non si spostarono di un millimetro.

Invece, i Grifondoro, si limitarono a sospirare rumorosamente o a fare cenno al biondo che almeno ci aveva provato.

-Non essere giù di morale- lo incoraggiò Harry, -Ricordi? Il professore ha usato anche un altro aggettivo per descrivere la McGonagall!-

Le pupille di Draco indugiarono su il Ragazzo Che È Sopravvissuto, che borbottò Cocco Verde Persuasivo, facendo muovere i gargoyle: in dieci secondi erano già nell'ufficio.

Videro una donna parlare col quadro di Albus Silente, che vedendoli entrare sorrise amorevolmente.

Minerva McGonagall si voltò: il mascara sciupato fu la prima cosa di lei che notarono, come seconda i capelli spettinati, e come terza l'aspetto tale e quale che aveva durante la Battaglia di Hogwarts.

-Buongiorno, cari- li salutò Silente, -ultimamente la professoressa McGonagall è un po' giù di morale. Si possono accomodare, Minerva?-

L'ultima annuì.

-Ma certo- rispose, -scusate se ho un'aspetto inaccettabile.-

-Non importa, Preside, anzi, se c'è qualcosa che possiamo fare per aiutarla dica pure!- esclamò Harry.

-Quanta gentilezza, Potter...- mormorò una voce fredda e calma.

Il protagonista la riconobbe all'istante, senza neanche girarsi per vedere che quadro aveva parlato.

-Lieto di rivederla, professor Piton. Come sta?-

-Se si è un quadro appeso in uno studio, la vita è molto più tranquilla!- spiegò.

Tutte le persone nella stanza capirono che l'uomo si riferiva a quando Lord Voldemort l'aveva ucciso ordinando al proprio serpente di sbranarlo.

-Non faccia questi oscuri riferimenti- lo rimbeccò Ginny, -Harry mi dice sempre che lei è un grand'uomo, e io gli credo, ma lei me lo deve dimostrare!-

-Non so se Severus sarà disposto a fare ciò, signorina Weasley!- intervenne Silente, -Gli ricordate Lily e James!-

-Non importa, non siamo venuti qua per parlare dei disagi del professor Piton!- puntualizzò Ron, che non aveva ancora aperto bocca, -Ma per chiedere una cosa alla preside-.

Spiegarono alla donna cosa avevano intenzione di fare, e dopo un quarto d'ora riuscirono a convincerla, di seguito la ringraziarono e salutarono i loro vecchi professori.

~

Circa cinquanta minuti dopo la piacevole chiacchierata con gli insegnanti passati e presenti dei protagonisti, essi stavano già organizzando la loro speciale merenda.

-Io, Ginny e Astoria possiamo andare a prendere il cibo!- s'offrì Hermione, -Voi potete prendere una tovaglia da stendere sul prato, se volete. Okay?-

-A me va bene il piano della mia Hermione, a voi?- concordò il rosso.

Tutti annuirono: le femmine si recarono in cucina con un permesso firmato dalla McGonagall, pur sapendo che gli elfi domestici avrebbe dato loro il cibo lo stesso, accoglienti com'erano.

I maschi andarono nella Sala Comune -due in quella di Grifondoro, uno in quella di Serpeverde- e dai mobili del loro dormitorio presero una specie di tovaglia.

Passarono un bellissimo pomeriggio, mangiando e chiacchierando allegramente, il che legò i due Serpeverde e i quattro Grifondoro.

Risolviamola cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora