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Hermione, quel venticinque dicembre, venne svegliata dalle urla di gioia di Ginny.

- Forza, andiamo! Alzati dal letto, ci sono i regali! Muoviti! -

- Scartateli senza di me, sono stanca, resto a letto ancora un po' - mormorò la ragazza.

- Che noiosa che sei - piagnucolò Ginny, correndo nella Sala Comune.

Hermione alzò gli occhi al cielo. "Non c'è niente da festeggiare, non c'è niente per cui essere felice" si disse, amareggiata.

La giovane strega rimase nei dormitori una decina di minuti per poi scendere ed essere accolta da Ron, che le diede il buongiorno con un bacio lungo e pieno di passione.

- Buon Natale, amore, il mio unico desiderio è che tu possa essere felice per sempre - le disse, raggiante.

"Il mio unico desiderio è che tu possa essere felice per sempre". Hermione ci riflettè. Lei era felice?

- Grazie - lo ringraziò lei. - Devi solo sapere che ti amo. -

- Anch'io. -

I due fratelli Weasley avevano già scartato la maggior parte dei regali.
Hermione porse il suo dono all'amica, un bracciale con dei charm, poi diede al suo fidanzato un pacco blu.

- Cosa c'è qua dentro? -

- Aprilo. -

Ron, stupefatto, estraè dalla scatola un album pieno di fotografie ritraenti lui, i suoi amici e la sua ragazza.
Lo sfogliò prestando ogni minima attenzione a ciascuna immagine.

- Lo so, è stupendo - si complimentò con se' stessa Hermione facendo un sorrisino compiaciuto.

- Mai quanto te - le rispose Ron, che in seguito le consegnò il suo regalo.

Hermione aprì la bocca per lo stupore mentre ammirava la bellissima collanina in argento regalatale dal fidanzato. Erano incise le iniziali R+H.
Ringraziò commossa il ragazzo.

- Che ne dite di andare a trovare Harry? - propose Ginny, interrompendo quel momento romantico.

- Va bene, sì. -

I tre si precipitarono nell'Infermeria dove Harry li aspettava scontento di non poter passare il Natale con loro.

- Buone feste - gli augurarono in coro gli amici. Lui sorrise.

Harry e Ginny si scambiarono i regali: rispettivamente un nuovo e bellissimo set da Quidditch e degli orecchini. Incisa c'era una piccola scritta.

Ti amerò finché avrò respiro.

La rossa sorrise imbarazzata e felice per il gioiello e baciò il suo ragazzo. In seguito, Harry escluso, scesero a fare colazione nella Sala Grande, decorata a festa.

- Allora, vi elenco i turni per vigilare nell'Infermeria - disse Hermione ai suoi amici. - Ron, da dopo colazione fino a pranzo. Ginny, da dopo pranzo fino a cena. Io, da dopo cena fino alla fine della giornata. -

- Va bene - accordarono fratello e sorella Weasley.

~~~

La mattinata passò in fretta mentre Hermione e Ginny erano sedute sul divano nella Sala Comune scaldandosi col focolare del caminetto.

Le due amiche parlavano spensierate dei propri fidanzati.

- Harry a volte è proprio incredibile, quest'estate l'ho lasciato da solo alla Tana e nel tentativo di cucinarsi delle uova ha sporcato tutto il pavimento con i gusci! -

- Sì, credo di ricordare! Ma vogliamo parlare di Ron? L'ho beccato a provarsi i miei reggiseni, una volta. -

- Oddio! - esclamò la rossa, contorcendosi dalle risate. Poi si fece seria e guardò fuori dalla finestra, pensierosa. - Tu credi che incastreremo mai Smith? -

L'amica si avvicinò a Ginny. - Sì. Fidati di me, oggi metteremo fine a questa storia strampalata e anche un po' pericolosa. - In seguito si abbracciarono, entrambe insicure su ciò che Hermione aveva appena detto.

~~~

Erano le 18:54. Ron si specchiò e si sistemò la giacca.

"Non mi è mai piaciuto lo smoking" si disse, contrariato. Poi diede una veloce pettinata ai capelli e si diresse nella Sala Grande, dove la sua fidanzata e sua sorella lo aspettavano.

Varcando la soglia del portone, le vide in lontananza. Erano senz'altro entrambe bellissime. Erano poco truccate, il che rendeva le loro imperfezioni perfette, davano un tocco in più.

Hermione indossava un lungo abito nero, semplice ma provocante, in evidenza era il corpetto. Quella sera, più di ogni altro giorno, la ragazza era di una bellezza unica.

Ginny aveva addosso un vestito più particolare: blu come l'oceano, la parte superiore era coperta da brillantini, metteva in risalto il colore degli occhi della rossa.

- Stupende - commentò Ron, baciando la sua ragazza, che sorrise, un po' in imbarazzo. - E tu, sorellina... Fidati, se ti vedesse Harry, ti direbbe che sei bellissima. Perché è così. -

- Grazie. - mormorò Ginny, sorridendo mentre si accarezzava i capelli. A un tratto, la ragazza si sentì abbracciare da dietro.

- Luna! Ciao, come va? -

- Tutto bene, voi? -

- Non c'è male. Ora andiamo al buffet. -

- Anche io. Ci vediamo più tardi. -

Hermione andò a salutare Draco, che stava andando a prendere degli stuzzichini ad Astoria.

- Ciao Herm, ti vedo bene stasera. -

- Grazie. Ti dona lo smoking. -

- Oh, neanche tanto. Tu sei molto bella con questo abito, lasciatelo dire - si complimentò Draco ridendo.

- Non esagerare - gli intimò la ragazza, sorridendo. - A più tardi. -

Si strinsero la mano e la Grifondoro si diresse verso i suoi amici, quando si fece allarmata.

- Aspettate, dov'è Smith? Vado subito in Infermeria. -

Ron la prese per un braccio. - Sta attenta. Ti amo. -

- Anch'io, ma tranquillo, tornerò tutta intera - la buttò sul ridere Hermione, per poi avviarsi.

Non avrebbe riso affatto se solo avesse saputo ciò che sarebbe successo quella stessa notte.

Risolviamola cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora