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Hermione cacciò un urlo di terrore che fece sobbalzare Harry, Ginny e Ron; questi si affrettò a correre da lei, ripeterle di stare calma e coccolarla, mentre gli altri due si precipitarono dalla professoressa McGonagall e dal professor Vitious per informarli di ciò che avevano visto.

-Siamo andati in Infermeria e l'abbiamo trovata lì- raccontò Harry, -Hermione ha gridato e, così, siamo corsi da lei...-

-Quando siete arrivati dalla signorina Granger, lei che stava facendo?- domandò il direttore di Corvonero, inarcando le sopracciglia, -E soprattutto, perché eravate lì?-

-Guardava inorridita il corpo- rispose Ginny, -e quanto a noi, be', eravamo in Infermeria perché avevamo lasciato in affidamento a Madama Chips un gufo ferito, e volevamo "ritirarlo"!-

-Poppy cura persone, non animali- il professor Vitious lanciò un'occhiata sospetta ai due, -spiegatevi, cari!-

-Ha fatto un'eccezione per noi- spiegò Harry con un sorriso, -ma, ora, credo che dovremo raggiungere Ron e Hermione!-

-Ottima idea- mormorò la preside, che non aveva ancora aperto bocca; era strana dal giorno in cui era stata portata in Infermeria perché vittima della Maledizione Imperius.

Giunsero ansanti in Infermeria; Hermione e Ron erano abbracciati, lei aveva il viso tutto rosso, Harry pensò che magari aveva pianto, e lui guardava sbigottito Madama Chips mentre accarezzava la testa della fidanzata.

-Per la barba di Merlino!- esclamò Vitious avvicinandosi all'anziana; sfoderò la bacchetta e pronunciò "Wingradium Leviosa", così la donna si sollevò in aria e andò a posarsi su un lettino.

-Sembra proprio che dovremo fare noi gli infermieri, stavolta- notò Ginny guardando Harry, che annuì.

-Sta bene?- chiese Hermione alzando il capo, -Sì- affermò la McGonagall toccando il petto alla collega, -il cuore batte regolarmente.-

Il Ragazzo Che È Sopravvissuto s'avvicinò alla preside e le disse, sottovoce; -Mi perdoni, professoressa, possiamo scambiare due parole in privato?-

-Naturale!-

Harry fece un cenno per comunicare agli amici che sarebbe tornato subito; uscì dall'Infermeria in compagnia della McGonagall.

-Professoressa, le volevo chiedere se per caso ricorda chi le ha inflitto la Maledizione Imperius...-

-Non riesco a rammentare- rispose frettolosamente lei, -se vieni bersagliato da un incantesimo così, Potter, è difficile ricordare cosa fai quando non sei te stesso!-

-Capisco- Harry sospirò, -ma si ricorda quel giorno? Lei stava cercando di dirmi chi era il responsabile di questi strani avvenimenti ma è svenuta...-

-Cercavo di ricordare- spiegò la McGonagall, -ma la maledizione mi ha vinta, e sono svenuta...-

Harry non perse altro tempo ad ascoltare le parole dell'anziana, che, pensava, non sarebbe state molto utili, e tornò nell'Infermeria.

-Poppy non ha nulla di serio- rassicurò tutti Vitious, -credo che sia stata colpita da qualche schiantesimo; a quanto pare al nostro malfattore piacciono!-

Hermione sorrise, contenta che l'infermiera stesse bene, e, insieme ai suoi tre amici, decise che era tempo di andare nella Sala Comune e riposarsi un po'; tutti convennero.

~

Ginny sorseggiò la zuppa calda, Hermione anche e Harry pure, mentre Ron addentò una salsiccia.

-Dovresti mangiare qualcosa di più caldo,- consigliò l'ultima al fidanzato, -stanotte farà freddo, devi scaldarti...-

-Per l'amor di Silente, lo so,- Ron sospirò, -ma odio le minestre, lo sai, amore!-

-Come vuoi, ma io non rischierei di prendere il raffreddore,- mormorò Hermione, -non ora che Madama Chips è incosciente!-

Il rosso si figurò in testa l'immagine di lui che stava male, senza cure, e della sua ragazza che continuava a ribadire "te l'avevo detto".

-D'accordo, l'assaggio- sbuffò Ron, comportandosi come un bambino di cinque anni; in un attimo, si ritrovò di fronte a Hermione, che l'imboccava.

-Fratellone, oh,- gemette Ginny, -sei proprio un bambinone...-

La mora ridacchiò e guardò il suo ragazzo, che, anche lui, stranamente, si era messo a ridere. Harry fece notare all'amico che era stato preso in giro.

-Miseriaccia, lo so- chiarì Ron, ammiccando, -ma se farsi imboccare da questa bellissima ragazza è essere un bambinone, io voglio essere un bambinone!-

Hermione, Ginny e Harry risero; fu davvero una serata divertente, seppur non molto diversa dalle altre.

Andarono nei loro letti molto presto, alle nove e mezza, e, mentre le loro fidanzate dormivano, Harry e Ron chiacchieravano allegramente.

-Harry,- mormorò l'ultimo, -secondo te mai scopriranno chi ti ha avvelenato a Halloween, chi ha fatto del male a Madama Chips e chi ha cercato di controllare la McGonagall?-

-Ovvio,- affermò lui, -lo devo scoprire, devo!-

-Forse non te l'ho mai detto, ma ti ammiro- confessò il rosso, sorridendo all'amico, che ricambiò il sorriso.

-E io ammiro te- Harry sospirò, -specialmente nel Quidditch!-

-Disse "il più giovane cercatore del secolo",- ridacchiò Ron, ricordando con piacere il loro primo anno, -a proposito, ti sei allenato per la partita di domani?-

-Me l'ero scordata,- sussurrò il protagonista, -tutte queste partite! Fanatica com'è, la McGonagall vuole vederne almeno una al mese...-

-Non lo ammette,- svelò il rosso, -ma vuole che vinca Grifondoro, la coppa!-

-Sh!- la voce di Seamus Finnigan, ormai dimesso dall'Infermeria, echeggiò per tutta la stanza.

-Direi che è ora di dormire- concluse Harry, spegnendo le luci.

I due maghi posarono il capo sul cuscino, coprirono il proprio corpo con delle candide lenzuola e chiusero gli occhi, sognando di tutto e di più.

~

Ginny si svegliò di soprassalto, quella mattina; si stropicciò gli occhi e s'alzò dal suo letto a baldacchino, di seguito s'avvicinò alla finestra del dormitorio e scostò le tende, accorgendosi con allegria che aveva nevicato.

Era il primo giorno di dicembre, e il Natale, la festa che lei preferiva, si stava avvicinando; la ragazza prese il fiato e gridò il nome della sua migliore amica, che aprì gli occhi e si guardò intorno, confusa, poi però vide Ginny sorridergli sfacciatamente e capì chi aveva urlato.

-Buongiorno anche a te,- mormorò Hermione, ridacchiando, -e grazie per avermi concesso un dolce risveglio!-

-Figurati,- Ginny si sedette sul letto dell'amica, -a che servono le amiche, altrimenti?-

-Proprio non so- Hermione sbadigliò e sbattè le palpebre, cercando di tenere gli occhi aperti; era stanca, avrebbe voluto dormire ancora un po'.

Nonostante questo, non lo disse alla rossa, pensava che magari si sarebbe sentita in colpa, e poi era così energetica, quel giorno, perché fare la guastafeste?

-Oggi c'è la partita- si ricordò Ginny, -me n'ero completamente dimenticata!-

-Allenati, su',- le consigliò Hermione, approfittando della faccenda per dormire ancora, -scommetto che gli altri ti aspettano, Gin, è sabato, tutti si saranno svegliati presto...-

E così, la rossa prese la sua divisa da Quidditch e uscì dal dormitorio, lasciando sola la sua amica, che ri-posò la testa sul cuscino e chiuse gli occhi.

-Buongiorno, cara me- sussurrò Hermione, beatamente.

Risolviamola cosìDove le storie prendono vita. Scoprilo ora