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Sono seduta su un divanetto nella sala da tè.

È una sala dai colori caldi, con una finestra che si apre su un terrazzo. Al centro della stanza sono posizionati due divanetti paralleli e due poltrone, il tutto a formare un rettangolo intorno ad un tavolino di mogano intagliato.

È una stanza elegante e raffinata, come molte delle altre stanze del castello, ma non è molto usata.

Raramente gli studenti prendono il the delle  cinque e la stanza non potrebbe mai ospitare l'enormità di persone presenti nel castello.

È una stanza bella ma piccola.
Perciò viene usata solo in caso di ospiti, cosa alquanto rara.

Alla mia destra è elegantemente seduto Victor; chi non lo conosce direbbe che è la persona più tranquilla del mondo.

Chi lo conosce, invece, direbbe che sembra una molla pronta a saltare.

Axel è su una delle due poltrone, alla mia sinistra.

Lui non sembra una molla in tensione: è l'ansia incarnata.

Vedo che sta cercando di controllarsi ad ogni costo, anche se ancora ignoro cosa lo preoccupi.

Adamina Ridley è seduta accanto al figlio, sul divanetto opposto al mio, mentre il preside Rufius sulla seconda poltrona.

Beviamo tutti del tè, anche se in questo momento sarebbe stata meglio della Vodka.

I ragazzo sarebbero meno tesi.

- Sei cresciuta splendidamente Lady Serenity. Sei identica a tua madre. - dice Adamina.

Guardo la donna con sospetto.

Chi è per sapere come era mia madre?

- Chiedo scusa signora, ma ancora non ho ben chiaro chi sia lei e come faccia a conoscermi. - rispondo.

La Baronessa ride.

- Mia cara Lady. Tua madre era la mia migliore amica. Abbiamo frequentato questo collegio insieme. Ed è qui che si è rovinata la vita conoscendo quel buono a nulla di tuo padre. - parla come se l'inutilità di mio padre fosse ovvia, mettendosi un dito sotto il mento. - Mi domando ancora come abbia fatto a diventare dirigente.

COSA?
Come osa parlare così di mio padre?

Victor mi mette una mano sul braccio prima che esploda: ha notato che non sto urlando contro questa strega solo per l'educazione avuta da mio padre.

- Comunque, torniamo a noi. - continua la Baronessa - Tu, mia cara, sei una Lady per diritto di nascita, così come i tuoi fratelli, anche se tua madre ha rinunciato al titolo.

Ha usato il presente per parlare dei miei fratelli.

O non sa che sono morti, cosa che mi risulta difficile credere, o lo ha fatto intenzionalmente; l'ultima possibilità pare la più probabile.

- Per questo sei la legittima proprietaria di un patrimonio incredibilmente vasto, - continua Adamina - a cui potrai accedere al compimento dei tuoi 18 anni. Fino a quel momento è stata e sarà tua nonna Abigail Hamilton, mia cara amica, ad amministrarlo.

Aspetta.
Cosa?

Nonna?
Una nonna?
E da dove salta fuori?

- Wow. Tiri il freno a mano. Quale nonna? - domando, scettica.

- La madre di Sarah, ovviamente. Vive nella tenuta di famiglia in Inghilterra. Proprio di fianco alla tenuta dove è cresciuto Axel.

Ecco perché lui conosceva il cognome di mia madre.

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