capitolo 8

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****Ginevra****

Giornate Complicate

Giornate Complicate

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Firenze, 11 Aprile

Abitare in una grande casa ha i suoi pro e i suoi contro, svegliarsi con un avvoltoio che incombe sul proprio letto, è decisamente un contro.

La prima cosa che ho avvertito dopo il cigolio della porta è stato il suo fiato sul collo, ho deciso di fingere di non essermi svegliata nella speranza che andasse via e mi lasciasse il tempo di abituarmi all'idea di dover affrontare un nuovo giorno, ma sarebbe stato chiedere troppa grazia.

Valentina Conte, tra tutti i membri della mia famiglia, è di certo quella più insistente e se alle sei del mattino è già sveglia e in camera mia non è di certo un caso, quindi sono certa che rimarrà accanto a me fin quando non sarà riuscita a chiedermi ciò che desidera.

Non nascondo di non aver per nulla voglia di stare ad ascoltare le sue assurde richieste, in questi anni soprattutto da quando ho preso la patente, mi sono spesso ritrovata a dover sballottare lei e la sua migliore amica in posti impensabili, dal semplice shopping agli assurdi pedinamenti dei fidanzatini di turno. Sono stata al loro servizio come una schiava perché quella serpe di mia cugina è una che ti dà il tormento fin quando non cedi per stanchezza, in poche parole è un tritura ovaie.

Non riesco a immaginare che diamine possa volere questa volta, ma a giudicare dalla voracità con cui la sento rosicchiarsi le unghie deve essere qualcosa di grosso, la cosa comincia a incuriosirmi, soprattutto perché lei è una di quelle convinte con il sonno di bellezza e tutte quelle cavolate varie, per cui averla qui a quest'ora non è per niente un buon segno, cedo alla voglia di scoprire cosa la porta qui e apro gli occhi.

"Ti sei decisa finalmente, sono dieci minuti e trenta secondi che fingi di dormire."

E mi ci rimetterei al volo dopo questo suo infelice esordio.

"Buongiorno è la parola giusta da dire quando si sveglia qualcuno." La rimprovero aspettando delle scuse che non arrivano.

"Devi farmi un favore. Ho conosciuto un ragazzo, solo che è più grande e papà non vuole che ci esca da sola, quindi l'ho convinto a lasciarmelo incontrare a patto che tu venga con noi, so che la cosa non ti farà fare i salti di gioia, ma ho bisogno..."

"Fermati Valentina, mi dispiace ma la risposta e no, non reggerò il moccolo a te e al tuo principe azzurro. A proposito, questo ci arriverà al prossimo mese o lo perderemo prima?" Mi alzo e come un bradipo cerco gli abiti da indossare nell'armadio.

"Non dovrai reggere nessun moccolo, lui porterà un suo amico e non lo so se è quello giusto, ci stiamo conoscendo e l'unica cosa certa è che è diverso dagli altri ragazzi con cui sono stata."

Tiro fuori la testa dalla mia montagna di vestiti e la guardo dubbiosa, una frase del genere nella sua bocca stona. Lei è quella che ha avuto la sua prima volta a sedici anni con uno che considerava la sua anima gemella, lo stesso che ha mollato un mese dopo per il ragazzo che gli aveva rubato il cuore e che a sua volta è stato scaricato per un altro tizio che è durato meno di un surgelato lasciato al sole d'agosto, ma che era perfetto per lei. Insomma, erano tutti gli uomini della sua vita, colpi di fulmine che culminavano in dei grandi disastri. Comunque, anche se stavolta non sembra la sua solita avventura, io non voglio essere coinvolta; soprattutto se nel programma è incluso qualche idiota in cerca di compagnia facile.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora