capitolo 27

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*****Ginevra*****

Quando è buio anche a mezzogiorno...e poi arriva la luce

Con gli occhi pieni di lacrime corro verso l'ospedale, a tratti faccio fatica a vedere anche la strada, Angela al telefono mi ha detto che l'hanno ripresa per i capelli e che i suoi genitori l'hanno incaricata di informarmi che hanno firmato i moduli per vietare l'accanimento terapeutico.

Ed io non lo so che devo pensare, non capisco se è un bene o un male, se devo essere felice perché finalmente il suo corpo potrà smettere di lottare contro il nulla che lo intrappola o se temere il momento in cui il cedimento di un altro dei suoi organi me la porterà via.

Parcheggio di fronte all'entrata, Angela mi aspetta alle reception, il suo turno è finito da venti minuti è rimasta solo per me. Da quando Beatrice è ricoverata in questo ospedale lei mi ha preso sotto la sua ala. Nei primi mesi mi ha accudita come se fossi sua figlia, mi costringeva a lasciare la stanza della mia amica per pranzare con lei, mi svegliava quando mi addormentavo al suo capezzale per farmi tornare a casa, mi spiegava passo a passo quello che succedeva al corpo di Bea, è anche adesso scommetto che è stata lei a chiedere ai genitori della mia amica di potermi informare, perché sa che non faccio i salti di gioia quando li vedo.

La avvisto appena metto piede nella struttura ospedaliera, mi corre incontro e mi racchiude tra le sue braccia, ha l'età di mia madre, ma è ben piazzata come mio padre, mi sento sparire nel suo abbraccio che mi dà la forza necessaria a raggiungere la stanza di Bea.

Mi accompagna e mi tiene per mano mentre mi avvicino al letto della mia amica, un nuovo macchinario è attaccato al suo corpo, altri tubi spuntano da sotto il lenzuolo, il suo colorito è sempre più pallido e gli occhi sono stranamente chiusi.

"È sedata?"

"Sì."

"Come funziona questa cosa dell'accanimento terapeutico?"

"Serve a evitare cure che potrebbero allungare la vita del paziente e quindi le sue sofferenze quando si ha la certezza che non ha più alcuna possibilità di ripresa. Ogni caso poi ha le sue specifiche, in questo ci è stato richiesto un DNR order."

"Cos'è?" Chiedo non riuscendo a mantenere il filo del discorso.

"Ci è stato chiesto di non rianimarla quando avrà una nuova crisi cardiaca o polmonare, ma possiamo continuare ad alimentarla e a dargli tutti gli altri aiuti di cui ha bisogno."

"Negli ultimi tre mesi ha avuto due crisi in cui è stata necessaria la rianimazione."

"Lo so cosa stai pensando Ginevra, che hai poco tempo da passare con lei prima della fine, ma tu stessa hai detto in più di un'occasione che la morte sarebbe stata una liberazione per Bea."

La guardo e so che ha ragione, ma io non sono pronta a dirle addio.

"Soffrirà?" Domando tremando di paura.

"Le saranno somministrate delle dosi di morfina per evitare che questo accada, ma non possiamo escluderlo."

"Quanto le resta secondo te?"

"Ti ho sempre detto la verità e non ho intenzione di mentirti adesso Ginevra, anche facendo una previsione ottimistica, meno di un mese."

"E dormirà sempre?"

"Sì."

Afferro la mano della mia migliore amica e incapace di aprire bocca appoggio il mio volto su di essa facendo attenzione ai fili delle flebo.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora