capitolo 85

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*****Ginevra*****

La vita ha una risposta sola...

È il cuore che domanda ancora

"Ginevra, svegliati!"

Sento una mano scuotermi mentre ancora sono immersa in un sogno in cui Alessandro ed io stiamo ancora insieme e non ci siamo mai lasciati.

Apro gli occhi e l'espressione furiosa di Marco mi si piazza davanti, per un attimo temo di aver parlato nel sonno e poi lui mi mostra un foglio e alterato mi chiede cos'è.

"Non lo so, fammi vedere."

Me lo porge in malo modo e sono quasi tentata di ricordargli che non può permetterselo, ma le parole mi muoiono in bocca quando riconosco la scrittura di Alessandro.

Un'imprecazione mi sfugge dalla bocca quando capisco che quella che tengo in mano è una bomba che sta per scoppiare, mandando all'aria non solo il suo rapporto con Sabina, ma anche quel poco che Marco ed io abbiamo costruito, perché dal modo in cui lui mi sta guardando, lo so che è sul punto di cacciarsi nei guai.

"Dimmi com'è finita quella lettera sul tuo comodino e sii convincente."

Ignoro il tono con cui me lo chiede e rispondo sinceramente.

"Non lo so."

"Andiamo Ginevra, ti sembro stupido? Sei stata con lui mentre io non c'ero?"

Faccio un respiro profondo e cerco di mettermi nei suoi panni, è geloso e questo offusca la sua ragione, ma se non cambia tono, lo butto fuori.

"Marco, per favore calmati. Ti ripeto che non so come quella lettera sia arrivata qui e tu sai benissimo che non vedo Alessandro da gennaio."

"Tu vuoi che mi calmi, dammi una spiegazione plausibile e lo farò."

Urla spazientito e stanca di sopportarlo gli lancio il mio cellulare ed esco dalla camera.

"Chiamalo e chiedigli come ha fatto a entrare senza che io me ne accorgessi perché io non lo so e dopo vattene prima di peggiorare la situazione."

Mi segue in salotto e continua a dare di matto.

"Cosa credi che ci sia peggio di questo? Lui vuole tornare con te, sta lasciando Sabina per questo e tu sei già pronta per mettermi alla porta."

"Ti sto cacciando perché non mi piace che tu mi urli in faccia, che pretendi spiegazioni quando hai sempre sostenuto di non volerne, e perché non ho voglia di giustificarmi, tu conoscevi i miei sentimenti quando abbiamo dato inizio a questa cosa e non puoi rinfacciarmeli adesso, né pretendere che siano cambiati in un battito di ciglia."

Ho alzato la voce anch'io e lui in tutta risposta ha composto il numero di Alessandro. Il telefono ha suonato a vuoto e alla fine si è arreso, mi ha restituito il cellulare e si è seduto sul divano prendendosi la testa tra le mani.

"Avevi ragione tu Ginevra, non può funzionare così. Non posso vivere sapendo che gli basterebbe allungare la mano per portarti via da me, credevo che in questo mese e mezzo tu avessi capito che io posso renderti felice, che insieme stiamo bene, ma sapere che per te non è cambiato niente mi dimostra che mi sono solo illuso. Sinceramente credevo che fossi più furba, che avessi imparato a conoscere Alessandro e la sua mania di scappare dalle responsabilità, l'ha fatto con te, lo sta facendo con Sabina e nonostante questo, tu sei pronta a farti distruggere nuovamente."

"Mi stai dando della cretina e mi stai lasciando senza avermi chiesto cosa penso di questa lettera, o sbaglio?" Chiedo sul punto di esplodere.

Il suo silenzio, lo sguardo fisso a terra, le mani che si tormentano a vicenda, e un piede che batte nervoso sul pavimento, sono tutto ciò che ricevo da lui.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora