capitolo 4

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****Alessandro****

Il Coraggio Di Tornare

Il Coraggio Di Tornare

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Firenze, 10 Aprile

Solo pochi chilometri mi separano da casa, è l'ansia cresce dentro il mio petto. Corro in sella alla mia moto, compagna fedele di anni di sfide contro il vento, la lascio solcare l'asfalto con il suo rombo assordante, meritandomi di certo le lamentele di chi a quest'ora ancora dorme o magari sogna, ma io spezzo il silenzio spronando il motore a darmi di più, a macinare gli ultimi metri, quelli che percorro con il cuore in gola e che mi portano dritti davanti alla casa di Luca e Silvia.

Ancora assonnata è proprio quest'ultima ad aprirmi la porta di casa, stretta nella sua vestaglia pesante si lascia abbracciare e mi dà il suo benvenuto.

"Sono proprio felice che tu sia qui, non credevo saresti venuto."

"Spero solo di non peggiorare la situazione." Le dico stringendola più forte e lasciandole un bacio tra i capelli.

"Non lo farai." Mi guarda negli occhi, con la sua solita determinazione. "Dove hai lasciato Valerio? Doveva seguirti in auto o sbaglio?" Aggiunge sciogliendo il nostro intreccio di braccia.

Volto lo sguardo verso la strada e vedo in lontananza la sagoma del mio suv, me lo ha regalato mio padre per i miei diciotto anni e dopo la mia Ducati Monster è il mio gioiello più prezioso, solo Valerio ha il permesso di guidarlo, perché sa trattarlo con la massima cura.

"Eccolo, sta arrivando. Aspettaci dentro, fa ancora freddo qui fuori, scarichiamo le valige e ti raggiungiamo."

"Bene, vado a prepararvi la colazione e controllo che Luca non sia caduto nel water, sta in bagno da una vita."

Sorrido immaginando il mio amico mentre manda la sorella a quel paese e intanto raggiungo Valerio che ha appena parcheggiato.

Lo vedo stiracchiarsi e sbadigliare stanco, non solo per aver guidato tutta la notte, ma anche per non aver dormito granché, ha passato la serata di ieri a convincermi che questo viaggio non sarebbe stato un totale fallimento. Sperò abbia ragione, anche se non riesco a essere positivo come lo è lui.

"Sono distrutto, credo che mi butterò un paio d'ore sul divano e poi chiamerò Fabrizio per farmi venire a prendere." Brontola tra uno sbadiglio e l'altro guardandomi tirare giù le valige del bagagliaio.

"Dovresti essere abituato, sali e scendi in continuazione." Gli  lancio un borsone che prontamente afferra al volo.

"Alessandro, sto dormendo in piedi potresti evitare di lanciarmi le cose! E per essere precisi,  salgo e scendo in treno, aereo o autobus, gli altri conducono ed io dormo, ma in auto e di notte per noi comuni mortali è dura."

"Smettila di lamentarti, Silvia ci sta preparando la colazione, andiamo dentro scansafatiche."

Valerio entra in casa e si avvia verso la cucina, Silvia lo vede e si lancia tra le sue braccia, gli scompiglia i capelli e commenta il suo aspetto trasandato.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora