capitolo 12

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****Ginevra****

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****Ginevra****

Sogni

Firenze, 12 aprile

Alcune persone sostengono che i sogni sono la rappresentazione dei nostri pensieri, che di notte si materializzano le nostre paure e i nostri desideri.

C'è chi sostiene che esistono quelli premonitori e chi non ci crede, io non so chi ha ragione, ma di certo quello fatto stanotte non è stato per nulla rassicurante.

Ho sognato Beatrice immersa in un fascio di luce che mi sorrideva felice, e lo so che non avrei dovuto avere paura, ma l'ho avuta, perché quell'immagine di lei mi ha fatto pensare alla morte.

So che è una cosa assurda, ma sono gli angeli a essere circondati da un'aura lucente e lei sembrava uno di loro.

Quando mi sono svegliata alle sei, come tutte le mattine, il sogno era ancora vivido nella mia mente, c'era lei e poi io che tentavo di raggiungerla senza riuscirci.

Ho temuto che durante la notte fosse successo qualcosa senza che nessuno m'informasse, e ancora adesso mentre corro con i ragazzi alle calcagna, non riesco a smettere di avere cattivi presentimenti. Io non sono pronta a dirle addio, so che è una cosa egoistica da dire, ma è così.

Sulla porta di casa ad aspettarmi ci sono mio padre e mio zio, avevo dimenticato che stamattina mi spetta presentare rapporto sulla serata fuori con Fabrizio e Valentina.

"Allora, com'è andata?"

Dallo sguardo che mio zio ha, presumo che il mio verdetto non sarà per niente di suo gradimento, ucciderò la sua speranza di liberarsi di un genero troppo maturo, ma renderò comunque mia cugina felice, quindi mollo lì le mie impressioni senza pensarci troppo.

"È un bravo ragazzo, la tratta bene, è rispettoso, affettuoso, ed è evidente che l'adora. Lei sembra altrettanto presa, sono una bella coppia. Ha solo una pecca... i suoi amici sono un po' cretini, ma anche noi abbiamo un paio di esemplari in casa niente male, non credi?"

Domando indicandogli Adrien e Daniel che fanno gli stupidi in giardino.

"Grazie, tesoro. Non è quello che volevo sentirmi dire, ma mi fido del tuo giudizio."

Lascio mio padre a confortarlo, anche se, ho paura lo inciti a trovare un modo per sabotare la coppia felice e dopo una doccia veloce scappo a fare colazione.

Resto poco con loro stamattina, ho bisogno di passare in ospedale, anche se questa deviazione mi costringerà a saltare un paio d'ore di lezione.

Avviso mia madre e le racconto del mio sogno.

"Non ti preoccupare tesoro, sono sicura che non sia successo nulla."

"Lo spero mamma, ma ho bisogno di andare a controllare."

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