capitolo 81

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***Alessandro***

L'ultimatum

Odio mettere tutto in discussione, riaprire capitoli che ormai consideravo chiusi, detesto non riuscire a non pensare che se solo avessi avuto più coraggio in passato le cose oggi sarebbero diverse, ma la realtà è che sono ancora quel ragazzo che ha perso la donna che amava per paura che lei gli condizionasse la vita.

È tutta la mattina che cerco di digerire le conseguenze dei miei errori, che ascolto mia madre ripetermi che non ho il diritto di essere geloso. Sono corso da lei invece di andare da Sabina perché è l'unica che mi ha sempre aiutato a capire ciò che passa per la testa della mia ex. In un modo che non ho mai compreso la loro iniziale antipatia si è trasformata in amicizia, mia madre stima Ginevra e ne intuisce i bisogni come se fosse una delle sue zie.

"Te lo ripeto Alessandro, non puoi parlare con Manuel. Se tu gli dai questa notizia lui cercherà di interferire e questo spingerà Ginevra tra le braccia di Marco. Per com'è fatta si allontanerà dalla sua famiglia se loro la giudicheranno, non sopporta di stare sotto la lente d'ingrandimento e loro sono bravi a mettercela."

"Mamma, io non voglio che lei lo frequenti, devo trovare un modo per toglierlo di mezzo."

"Tu stai per sposarti, non devi fare altro che concentrarti sulla tua futura moglie. Ginevra non è più un tuo problema, ed è grande abbastanza per decidere con chi fare sesso."

"Mamma..."

"Se vuoi dirmi che non vuoi che ti ripeta che la tua ex può scopare con chi le pare hai un grosso problema Alessandro, ma tu sei proprio sicuro che sposare Sabina sia la cosa giusta? Da come ti comporti, sembri un tantino ossessionato da Ginevra. Lei è solo la madre di tua figlia, non siete legati da nulla, vi parlate a stento, e lei... ha aspettato fin troppo per ributtarsi nella mischia. È una bellissima ragazza, è giovane, talentuosa, passionale, non puoi veramente pensare che resterà da sola per sempre. La settimana scorsa mi ha portato a una mostra di scultura, cercavo delle statue per la casa di un cliente, avresti dovuto vedere come la guardava l'artista che esponeva quel giorno, sembrava ammaliato di fronte alla sua bellezza."

"Non mi aiuti così."

"Allora cosa vuoi che ti dica?"

Resto in silenzio, perché quello che vorrei lei non me lo può dare. Mi stropiccio gli occhi e nascondo il volto nelle mani, mi piacerebbe che questi gesti servissero a levarmi dalla testa le immagini che la mia mente ha evocato di Gin e Marco, ma sono sempre lì, impresse a fuoco.

"Tesoro, non è troppo tardi, puoi fermare tutto e provare a ricominciare, devi solo ammettere di volerlo fare, che la ami ancora nonostante gli sbagli che ha fatto e quelli che hai commesso tu, perché che ti piaccia o no, lei ha ragione... anche tu hai le tue colpe."

Le ho raccontato la nostra discussione di ieri, le cattiverie che ci siamo rinfacciati, il dolore fisico che ho sentito quando l'ho vista in lacrime e i sensi di colpa che ho provato per averla ferita. Quello che non le ho detto e che avrei voluto abbracciarla e implorare il suo perdono, ma che ancora una volta la paura di essere rifiutato mi ha fermato. Oggi sono giunto a una conclusione, tra Ginevra e me, non ha funzionato perché entrambi abbiamo permesso al nostro orgoglio di prevalere su tutto, quest'ultimo e le nostre paure sono state le tombe del nostro rapporto, ma non del reciproco amore, perché è vero io la amo e credo che non smetterò mai di farlo, ma ricostruire la fiducia reciproca è impossibile e senza quella non si può stare insieme.

"Io non voglio fermare nulla, desiderò solo liberarmi di Zecchi. Accetterò qualsiasi altro uomo accanto a Ginevra, ma non lui."

"Perché?"

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