capitolo 38

381 14 7
                                    


*****Ginevra*****

Lasciarsi andare


Guardo Alessandro negli occhi, leggo in lui lo stesso desiderio che sta consumando la mia resistenza e a niente valgono gli stupidi veti della mia ragione, perché il mio cuore aveva già ceduto ieri sera, quando gli ho permesso di restare.

Voglio credere che dopo non andrà via, che non sarà solo di passaggio, ma che darà a questa storia una possibilità.

Voglio credere che le parole dette non siano state solo un mezzo per raggiungere un fine, ma ciò che sente realmente.

Voglio credergli, perché incendia il mio corpo e stimola la mia mente, perché tra le sue braccia stanotte il peso di ciò che è successo nelle ultime quarantotto ore, sembrava più leggero, sopportabile.

Lo desiderò e per una volta voglio allungare la mano e prendermi ciò che mi viene offerto, voglio vedere il bicchiere mezzo pieno, osare e preoccuparmi solo dopo delle conseguenze.

"Rispondi a una domanda: Sei certo di voler partire?"

Mi guarda negli occhi, mentre è ancora steso su di me e con una sicurezza che non gli ho mai visto, mi risponde.

"Ti ho già detto Ginevra, che se vuoi che resti, resterò."

"E allora... resta!"

Il suo sorriso si allarga, come quello di un bambino cui è dato il gelato prima di cena, ci mette un nano secondo ad arrivare in camera e lanciarmi sul letto, in un istante mi libera della maglietta e si dedica al mio corpo.

Non è la prima volta che ci ritroviamo in questa situazione, ma a differenza della precedente in questo caso serve una precisazione e quando capisco di dovergliela dare, il mio corpo si irrigidisce mettendolo in allerta.

"Che cosa succede Ginevra, hai cambiato idea?" Domanda tenendomi ferma la testa per impedirmi di sfuggire ai suoi occhi.

"C'è una cosa che devi sapere... non l'ho mai fatto."

Immagino di essere paonazza e sono anche spaventata, non so assolutamente cosa fare e il suo silenzio non mi aiuta.

"Ti prego... dì qualcosa?"

"Non c'è niente da dire, è semplicemente perfetto."

Ricomincia a baciarmi e cambia letteralmente marcia, lentamente si impossessa di ogni centimetro della mia pelle, accende ogni mia terminazione nervosa e quando sono sull'orlo del precipizio si posiziona tra le mie gambe.

"Guardami Ginevra, guarda me."

Ed io lo faccio, concentro la mia attenzione sul suo volto mentre lui si spinge dentro di me facendo piano e osservando ogni mia più piccola espressione.

Fa male e mentirei se dicessi che non è vero, una piccola lacrima sfugge al mio controllo e lui la raccoglie con un bacio, non si muove, resta fermo dandomi la possibilità di abituarmi alle sua presenza dentro di me, ma quando sente i miei muscoli rilassarsi inizia a oscillare. Un ritmo lento, delicato, accompagnato da baci e carezze che mi fanno dimenticare il dolore e mi consentono di godere ogni istante del nostro amplesso.

Adoro la sensazione che mi provoca la sua pelle sulla mia, il calore del suo corpo che riscalda anche me; amo toccarlo liberamente e vedere quanto gli piace, scoprire i punti in cui è più sensibile, sembra quasi un sogno stare tra le sue braccia, un sogno da cui non vorrei mai svegliarmi.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora