capitolo 41

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*****Ginevra*****

In Lotta Contro Me Stessa

Odio bere, non lo farò mai più.

La mia testa pesa troppo e vuole restare attaccata al cuscino, ma la mia vescica implora pietà e mi spinge ad alzarmi.

Dalla cucina arrivano rumori di pentole e padelle, ma la pancia mi brucia tanto che solo l'idea di mangiare mi fa venire la nausea.

Non mi farò trascinare mai più in un'altra serata folle come quella appena passata.

Come una zombi raggiungo la fonte del rumore e trovo mia madre intenta a preparare il pranzo, mi fermo a guardarla e resto incantata dal suo modo di muoversi, così a suo agio con il suo corpo e la sua bellezza da sembrare perfetta.

Ester ed Emma le tengono compagnia, ma di Valentina non c'è traccia, decido di annunciare la mia presenza bussando piano alla porta.

"Tesoro, finalmente ti sei svegliata."

"Buongiorno." Rispondo raggiungendola e tuffandomi tra le sue braccia.

"Come stai stamattina? Le ragazze mi hanno aggiornato su Alessandro."

"Desiderosa di lasciarmi tutto alle spalle. Non fraintendermi mamma, ma non credo che parlarne mi faccia bene."

"Lo penso anch'io. Ogni volta che tuo padre mi dava un dispiacere mi rimboccavo le maniche e ricominciavo da me, spero tu riesca a fare lo stesso."

"Ci voglio provare, d'altronde non c'è nulla che io possa fare per rimediare a questo pasticcio, ma posso evitare che abbia conseguenze disastrose. Cambiando discorso, che mi dici di papà?"

"Non curarti di lui, pensava che saresti rimasta sempre casta. Se ne farà una ragione."

"Umm..."

"Fidati di me. Ricomincia a comportarti normalmente e lui penserà di essersi preoccupato troppo. Certo ammetto che sapere che hai perso la verginità con il figlio di Gabriel lo ha scosso parecchio, avresti dovuto vedere con che faccia me lo ha detto, ho faticato veramente tanto per non scoppiare a ridere."

"Immagino di essere stata accusata di alto tradimento."

"E di tante altre cose piccola, ma tuo padre è l'unico uomo che ti perdonerà sempre, qualsiasi cosa tu faccia. Ti ama Ginevra e questo non cambierà mai."

Ed io amo loro.

"Non è stato solo sesso per me, mi sono infatuata di lui, ma so che non mi ricambia."

La mia confessione fa voltare tre teste nella mia direzione nello stesso momento, ma ad alleggerire l'atmosfera ci pensa Ester che risente del movimento brusco vittima di postumi ancora più violenti dei miei.

"Dalle con un po' di tatto queste notizie se non vuoi che ti vomiti sul tavolo. E poi si era capito, anche se, credevo non l'avresti mai ammesso."

"Tesoro, sono certa che neanche tu gli sei indifferente. Ho visto come ti guardava all'ospedale lunedì, anche in Chiesa non ti ha staccato gli occhi di dosso, tutte le volte che mi giravo a guardarlo lui fissava te. Questo non è l'atteggiamento di uno che cerca solo una scopata."

"Zia, ti prego non usare certi termini, sembrano bestemmie nella tua bocca."

"Zitta Ester o ricomincio a farti la predica."

"Ti prego no, hai peggiorato il mio mal di testa."

"Qualsiasi cosa provi, non è intenzionato a dare ascolto al suo cuore, credo tenga troppo alla sua libertà." Preciso con amarezza.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora