capitolo 44

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***Alessandro***

Quando Combatti Contro Te Stesso...

Mercoledì, 2 maggio

Sono passati tre giorni dall'ultima volta che l'ho vista, sono stati interminabili.

Ieri eravamo tutti insieme, mancava solo lei. Adrien ed Ester hanno detto che era con Emma, quando Roberto gli ha chiesto perché non fosse venuta. Non hanno spiegato dove fossero, ma quando verso le diciotto il telefono di Adrien si è messo a squillare abbiamo capito che non erano in città.

A quel punto ho avvicinato Robi e ho chiesto qualche chiarimento.

"L'ho vista l'ultima volta ieri in officina, mi ha aggiornato sulle cose che aveva scoperto su Fabio e si è messa a lavorare sulla moto di Fabrizio. Stamattina non dovevamo andare a correre perciò credevo che ci saremo visti qui, ma Valentina ha detto che è partita alle tre per Milano, con Emma e Samuele Sorrentino."

"Il giornalista? Che diavolo ci fa con lui?" In preda alla solita strana sensazione ho atteso una risposta.

"Sì, lui. Non ti avevo detto che lavoreranno insieme? Ci saranno anche venerdì per il tuo incontro."

"Non lo sapevo. Che devono fare a Milano?"

"C'è una semifinale di coppa domani sera, dovranno andarci, lui intervista, lei fotografa e dopodomani sono qui. Respira Ale, non succederà niente tra di loro, Ester ha messo Emma di guardia."

Saperlo non è stata una consolazione, soprattutto quando la peste mi si è avvicinata e mi ha mostrato una foto che Emma le aveva inviato pochi minuti prima, nella quale si vedeva Samuele accanto a Ginevra in treno, intenti a ridere a crepapelle.

"Ti piace infierire, vero?" L'ho guardata con il peggiore sguardo da  cattivo presente nel mio repertorio e lei non ha battuto ciglio.

"Sto solo cercando di svegliarti, Pisolo, mentre tu ti crogioli nelle tue cazzo di convinzioni, mentre permetti alle tue paure di sottometterti e ti interroghi su cosa devi fare, c'è chi allunga le mani su ciò che potrebbe essere tuo."

Finito di parlare mi ha mostrato un'altra foto in cui lui le tiene ferma la testa con una mano e la imbocca con l'altra, sempre ridendo, complici, felici.

"Samuele non è Marco, lui è un pericolo reale e due giorni insieme sono tanti. Emma starà dai suoi, Ginevra è con lui in albergo, sono entrambi single e lui da quello che ho potuto capire dai messaggi che mi hanno scritto le ragazze sembra molto interessato. Sicuro di voler rischiare?"

Ho trascorso l'intera serata con gli occhi puntati su Ester, ogni volta che guardava il telefono e poi me, capivo che aveva ricevuto un messaggio dalle ragazze. Alla fine non ce l'ho fatta più e sono andato via.

Oggi è stato anche peggio, in palestra non ho concluso nulla, Alex mi ha massacrato e poi mi ha fatto uno dei suoi sermoni infiniti.

***§***

Mi sono ridotto a guardare la partita e a fissare il bordo campo. Cerco di distinguerla tra la massa di fotografi presenti  e sono talmente concentrato sul mio compito, che non mi accorgo subito di Luca che mi guarda preoccupato mentre uso il suo televisore.

"Sei ridotto proprio male!"

Mi strofino gli occhi e prendo la birra che mi tende, me ne faccio scivolare in gola un lungo sorso nella speranza che mi dia un po' di sollievo, ma non serve.

La verità è che non vedo l'ora che torni e stavolta giuro su Dio che non me la lascerò scappare. Sto di merda senza di lei, ed Ester e tutti gli altri hanno ragione, non ha senso non provarci, farci tutto questo male.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora