capitolo 16

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*****Ginevra*****

L'incontro

La visita a Beatrice mi lascia come sempre delle emozioni conflittuali. Raccontarle di me, della mia vita che va avanti mentre lei è bloccata nel suo purgatorio personale, mi fa sentire ancora più in colpa; non solo per le responsabilità che credo di avere in quello che l'è successo, ma anche per la consapevolezza che se potesse ancora parlarmi mi rimprovererebbe per tutte le menzogne che sto raccontando. So per certo che al mio posto lei avrebbe agito diversamente, sarebbe corsa alla polizia, avrebbe denunciato Marco Zecchi e fatto in modo che Daniel e Chiara potessero vivere il loro non ancora ben definito rapporto. Era una sognatrice con uno spiccato senso della giustizia, credeva fermamente che nella vita "ciò che semini raccogli" e per questo era ossessionata dal fare la cosa giusta. Prendiamo la storia mia e di Valerio ad esempio, all'epoca lei decise che far sapere a Emma quello che era successo non era importante, anzi, sarebbe stato controproducente. La cosa che le premeva veramente era liberarsi del doppiogiochista e questo le riuscì perfettamente. Mentire in quel caso per lei fu la cosa giusta, perché servì a proteggere il rapporto d'amicizia che c'era tra me ed Emma, e a evitarle un dispiacere.

Certo, si potrebbe dire che aveva una sua personale interpretazione delle regole, ma questa è una cosa che facciamo un po' tutti, anch'io oggi mi sto spingendo in quella zona d'ombra in cui il confine tra giusto e sbagliato è molto effimero, ma continuo a ripetermi che lo sto facendo per un valido motivo e sono certa che anche lei la pensasse così.

Tornata in palestra mi dedico alla mia lezione cercando di chiudere fuori dalla mia mente ogni distrazione, riesco a fare un lavoro decente e a essere meno stronza del solito. Distrattamente ripenso alle parole di Alessandro, porgendomi la classica domanda che arriva quando il nervoso scema, <<sono proprio sicura di non aver oltrepassato il limite del consentito la volta scorsa?>> Per quanto certa io sia del metodo utilizzato, a volte farsi prendere la mano è veramente molto facile e quindi oggi ho tenuto a freno la "stronza" che c'è in me. Finite le ore di lezione fortunatamente vengo pagata, ho speso gli ultimi soldi che avevo nel portafoglio per fare il pieno all'auto di Alex, naturalmente glielo restituita e questo sarebbe stato un grosso problema se lui non avesse provveduto a darmi il mio compenso, perché al night ci sarei dovuta andare a piedi.

Arrivata al Body Art entro dall'entrata principale e cerco Danilo, il piano è farmi vedere, cenare con lui e poi ritirarmi con la scusa della stanchezza, per poi svignarmela di nascosto.

Riesco ad attenermi al mio programma, con la piccola variante che la cena la consumiamo insieme a Paola ed Ester. La loro presenza al Pub non è una novità, spesso passano la serata qui tutti insieme e poi si fermano a dormire nelle stanze al piano superiore.

Finito di mangiare, Ester è la prima a congedarsi con la scusa di sentirsi poco bene, io resto fino alle ventidue. Inganno il tempo chiacchierando con Paola, lei è un'ottima tatuatrice e condividendo questa passione non ci mancano mai gli argomenti di conversazione.

Quando raggiungo la stanza che una volta era di mia madre e che adesso a turno occupiamo Daniel ed io, trovo Ester distesa sul letto.

"Ehi... che ci fai qui?" Le domando sorpresa, non mi sono sfuggite le sue occhiate stasera, ma di certo non mi aspettavo di trovarla in camera.

"Ho pensato ti servisse una mano per prepararti."

La guardo stupita e lei accorgendosi della mia faccia, mi spiega come fa a sapere del mio impegno.

"Sono stata da Daniel pomeriggio."

"Gli hai detto che ci siamo viste?"

"No! Lui mi ha raccontato la storia di Marco perché sono stata io a fargli conoscere Chiara, anche se adesso maledico il momento in cui l'ho fatto. Non gli ho detto dei soldi, ma so che quelli che ti ho dato di certo non li userai per pagare quello stronzo di Zecchi. Cos'hai in mente Gin?"

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora