capitolo 54

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*****Ginevra*****

La quiete...

Non ho mai creduto che la fuga fosse la soluzione, ma la sua proposta in questo momento è molto allettante, ne abbiamo bisogno, dobbiamo riprendere fiato. Inoltre, è innegabile che un po' di tempo solo per noi ci permetterà di vedere chiaro nei nostri cuori ed è proprio quello che voglio. So per certo che desidero stare con lui, ma non riesco a capire, nonostante ciò che dice, cosa vuole e per questo accetto la sua proposta.

"Va bene Alessandro, partiamo e vediamo che succede."

Sorride soddisfatto e fa una promessa che spero, manterrà.

"Non te ne pentirai, penso a tutto io, ti faccio sapere dopo dove siamo diretti. Ora va a lavoro, prima inizi, prima finisci e possiamo partire."

Mi stampa un altro bacio in bocca e mi trascina dentro il locale, non capisco se ha fretta di andare a organizzare il nostro breve viaggio o se ha paura che io cambi idea.

"Ci vediamo a casa?" Chiede con una nuova luce nello sguardo.

"Va bene." Gli rispondo cercando di non essere troppo distaccata.

Lo guardo andare via e nello stesso istante in cui lui imbocca la porta, mio padre, si schiarisce la voce.

"Sicura di aver preso la decisione giusta?" Domanda scuro in volto.

"Me lo dirà il tempo, papà."

"La mia opinione non è richiesta, ma non posso tenerla per me. Credo tu stia sbagliando, per quanto ti sembri sincero, Alessandro non è pronto a impegnarsi. Lo dimostra la mancanza di fiducia avuta nei tuoi confronti, il suo tenerti all'oscuro dei suoi incontri con Tamara, l'incostanza con cui si è fatto sentire negli ultimi giorni, tutto in lui grida che non è pronto. Lo hai travolto con sentimenti nuovi, questo non posso metterlo in dubbio, ma queste emozioni non sa gestirle, non vedi come annaspa alla ricerca di quella libertà che per lui è come aria?"

"Non capisco dove tu voglia arrivare?"

"Da nessuna parte, voglio solo che tu non investa troppo in questa storia, io ero come lui Ginevra, e so quanto è complicato lasciare andare quella parte di te che ti rende libero e indipendente. Dapprima pensi di poterci riuscire, ma poi tutto si complica quando andando avanti nel rapporto si è costretti a fare i conti con i problemi reali, i suoi incontri, i tuoi progetti, una suocera che non ti vuole, uno spasimante onnipresente, una ex invadente, tutto sarà motivo di discussione e ogni cosa gli farà desiderare di tornare libero, senza legami."

"Tu provavi queste cose quando hai iniziato a stare con mamma?"

"No, non con Luce. Ma con tutte le altre sì e le ho lasciate, spezzando loro il cuore."

Ho già messo in conto la possibilità di uscirne con il cuore a pezzi, ma non provarci sarebbe sbagliato, lo rimpiangerei per sempre.

"Se dovesse succedere, saprò rialzarmi papà, ma non dare a questa storia una possibilità non mi sembra giusto. Quando combattevo, mi hai insegnato che per quanto un'avversaria fosse forte non bisognava mai partire con la convinzione di aver perso. Sostenevi che sarebbe stata l'ultima ripresa a decretare la vincitrice dello scontro e che fino allora nessuno avrebbe potuto sapere come sarebbe andata, fai lo stesso con questa storia, aspetta l'ultimo round. Fallo per me."

Lo vedo riflettere, la fronte increspata dalla preoccupazione e le mani incapaci di stare ferme, è un duro lavoro fare il padre in certi momenti, stare lì a guardare i figli che si lanciano disarmati in battaglia e sperare che non riportino ferite mortali. Non so se un domani sarò madre, ma se dovesse succedere, spero di avere una prole meno complicata di quella toccata ai miei genitori.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora