capitolo 64

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*****Ginevra*****

Ripartire da me

La strada che conduce a casa dei miei genitori non mi è mai sembrata più lunga di adesso, non lo so neanche io perché ho scelto di raggiungerli, forse perché ho bisogno di guardarli e rendermi conto che l'amore esiste davvero e che io ho solo avuto la sfortuna di innamorarmi della persona sbagliata.

Sono delusa, amareggiata e rassegnata. Ho avuto modo in questo ultimo periodo di conoscere l'altra faccia dell'amore, quello che fa male, che tradisce, mente e inganna, ed ero pronta a questo momento, l'inevitabile fine, ma non al carico di emozioni che avrebbe portato con sé.

Lo avevo sentito sulla mia pelle il suo rimorso mentre per l'ultima volta possedeva il mio corpo, ma sapere che non me lo avrebbe mai detto mi porta automaticamente a chiedermi se c'è altro che mi sta nascondendo.

La verità è che senza fiducia non può esserci una relazione ed io, di lui, non mi fiderò mai più.

Non avrei mai immaginato che tra noi finisse così, che ancora una volta sarebbe stata Tamara a portarsi via qualcosa che credevo fosse mio, ma per quante colpe abbia lei, lui ne ha di più.

Parcheggio dinanzi alla porta d'ingresso proprio mentre Valentina, Fabrizio e Daniel, stanno uscendo.

Non amo mentire e tutto questo casino è nato perché Alessandro non la pensa come me, per questo senza fare troppi giri di parole, confesso quanto accaduto.

"Che ci fai qui, non dovevi aiutare i ragazzi a preparare la cena?" Dal tono allarmato, Vale, deve aver intuito che qualcosa non va.

"C'è stato un cambio di programma, sono venute fuori delle novità e ho preferito andare via... dopo aver lasciato Alessandro... definitivamente."

"Tu hai fatto cosa?" Lo sconcerto nella voce di mia cugina crescerà non appena scoprirà cos'è successo, ma non è questo il momento di vuotare il sacco. I miei argini non reggerebbero e a giudicare dagli sguardi di Daniel e Adrien neanche i loro istinti omicidi resterebbero quieti.

"L'ho lasciato, dovete sapere solo questo e ora andate, non è giusto far aspettare gli altri."

"Io non vado da nessuna parte se non mi dici cosa ti ha fatto quel cretino."

"Daniel, ha fatto uno sbaglio e io non ho voluto perdonarlo, tutto qui! Ora se non ti dispiace devo parlare con mamma e papà. Ci sentiamo dopo e non fare casini, resta fuori da questa storia, intesi?"

"Ginevra..."

"Daniel, restane fuori o ci saranno delle conseguenze che non ti piaceranno per niente, ci siamo capiti?"

Faccio una fatica immensa a mantenermi calma, a fingere di non essere turbata, delusa, amareggiata e perfino addolorata, ma non trascinerò tutti loro in un'altra delle mie crisi esistenziali, non se lo meritano. Aspetto che mio fratello mi dia la risposta desiderata e una volta ottenuta, li saluto ed entro in casa.

Riuniti in salone mio padre e i miei zii chiacchierano allegramente mentre mia madre e le zie cucinano, il mio ingresso in un momento in cui mi sapevano impegnata altrove gli fa immediatamente capire che non ho buone notizie, anche se dubito che mio padre sarà veramente dispiaciuto quando sentirà ciò che ho da dire.

"Ciao, vi disturbo?" Chiedo accomodandomi insieme con loro.

"No, ma non dovresti essere con i tuoi amici?" Mio padre sonda il terreno con una domanda all'apparenza innocua.

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora