capitolo 60

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***Alessandro***

Il ritorno della Regina

"Fabio Terenzi ha fatto fare un volo a Roberto da una scarpata, è in ospedale adesso. Ora dimmi cosa vuoi che faccia, ti aspetto e andiamo insieme in ospedale o ci vado da sola adesso?"

L'espressione di Ginevra collide con il tono autoritario delle sue parole, ha le ciglia umide e qualche lacrima impigliata tra di esse, cerca di darsi un contegno, trattenendo tutto il suo dolore e la preoccupazione, ma io conosco la sua espressione, l'ho già vista quando Bea si è sentita male, pochi giorni prima di morire.

Non ho dubbi su ciò che devo fare, ma le parole restano bloccate in gola, incapaci di uscire, la preoccupazione ha preso il posto della rabbia, la certezza che lei si stesse solo preoccupando per il mio amico mentre io combattevo mi investe come un treno in corsa e tutto il rancore accumulato per otto riprese evapora di fronte alla certezza che Ginevra, ha fatto quello che in quel momento era più giusto.

"Alessandro, cosa vuoi che faccia?" Scandisce ogni parola mantenendo il contatto visivo ed io do voce ai miei pensieri.

"Dammi il tempo di recuperare la mia roba, informo Alex che non posso partecipare alla conferenza stampa e andiamo via."

"Ci penso io a preparare il borsone, tu cerca Alex."

È sempre così efficiente, in momenti come questo la maggior parte delle persone va nel panico, lei indossa la maschera di regina di ghiaccio e soffoca ogni emozione diventando ciò di cui c'è bisogno.

"Alessandro, capisco che tu sia scioccato, ma dobbiamo andare, cerca Alex."

Mi sollecita ancora e cerco di mettere in moto il mio cervello, ha ragione, il mio migliore amico è in ospedale devo andare da lui.

"Per favore, prendi l'auto e portala sul retro, da lì sarà più facile andare via."

Annuisce e risponde a una chiamata in arrivo. Temporeggio per vedere se sono notizie di Roberto e lei si volta di spalle per recuperare i miei effetti personali dalla panca dello spogliatoio.

"Marco." Risponde rendendomi chiaro chi è a telefonarle.

Quel bastardo è sempre tra i piedi, non riesco a capire che cosa voglia in questo momento.

......

"Sì, ho saputo. Sto andando ora in ospedale."

......

"No! Sono con Alessandro."

....

"Non è colpa tua, ma mia. Avrei dovuto chiamarti dopo il tuo messaggio e forse adesso Roberto non sarebbe in ospedale."

.......

"Ok, ti faccio sapere. Grazie Marco."

Mette giù e dandomi ancora le spalle la vedo alzare la testa verso l'alto e passarsi le mani sul viso, sta piangendo, ma resta ferma un solo istante, poi finisce di riempire la borsa ed esce dalla stanza intimandomi di sbrigarmi.

"Fai presto, ti aspetto in auto."

Ed io mi muovo, non appena lei esce dal mio campo visivo recupero le mie facoltà mentali. Odio vederla star male, mi strazia l'anima.

Informo Alex di scusarsi per me con i giornalisti e la raggiungo, è di nuovo al telefono, con Adrien stavolta e ha il vivavoce inserito.

"È appena arrivato, saremo lì massimo tra quindici minuti. Che notizie hai?"

L'ultimo RoundDove le storie prendono vita. Scoprilo ora