La luce del sole filtra dalla finestra e mi scalda il viso.
Apro gli occhi e guardo la sveglia: è ora di alzarsi, e se non mi sbrigo farò tardi a scuola.
Apro l'armadio e prendo le prime cose che capitano. Un jeans e una felpa. Dopo essermi truccata e legato i capelli in una coda vado velocementein cucina.
<<Mmh, che buon profumino!>> Mi siedo a tavola con i miei genitori e mio fratello.
<<Prendi tesoro.>> Mia mamma mi passa un toast. <<Sono un po' di fretta stamattina. Devo correre al lavoro.>>
Le sorrido e inizio a mangiare il toast.
Purtorppo i miei genitori non sanno della gravidanza, non mi sento pronta a dirlo. Ho paura di essere giudicata.. ho paura che loro si facciano una brutta opinione su di me.
Per fortuna però mio fratello lo sa e mi ha supportato in questa situazione fin da subito. Inizialmente voleva prendere a pugni sia Lucky e Carter ma Meryl l'ha convinto a non farlo.
Non l'ha presa bene ma neanche malissimo.. alla fine se lo aspettava.
<<Tutto bene?>> Mi chiede Bryan accarezzandomi la spalla.
Annuisco.<<Si.. va tutto bene..>> Rispondo incerta.
Sono passati quindici giorni da quando ho scoperto di essere incinta. Per tutti questi giorni non sono andata a scuola, non facevo altro che starmene chiusa in camera a pensare.
Io e Lucky non ci siamo più incontrati ma forse è meglio così. E'meglio che lui vada per la sua strada e io per la mia, anche perchè non ho altra scelta.
Carter invece mi è sempre stato vicino. Ogni giorno veniva a casa mia a vedere come stavo.. mi è stato vicino quando sorridevo, quando piangevo e quando vomitavo.
<<Buona scuola ragazzi.>> Mia mamma ci da un bacio sulla guancia. <<Ci vediamo stasera.>>
Io e Bryan salutiamo i nostri genitori e una volta usciti di casa ci infiliamo in macchina.
Tiro un respiro profondo. <<Non ce la posso fare.>>
<<Hai ancora vomitato?>>
<<Per fortuna stamattina no.>> Guardo il telefono. <<Ah,dimenticavo: oggi pomeriggio ho l'ecografia.>>
Bryan fa una piccola risata. <<Mi fa strano sentirti parlare così sai?>>
<<Beh,dovrai metterti l'anima in pace che tra qualche mese nascerà il tuo nipotino. O nipotina. Chissà.>>
Mio fratello alza gli occhi al cielo e scuote la testa. Durante il viaggio parliamo del più e del meno e quando arriviamo davanti alla scuola ci sono già Meryl, Nina e Robert che ci aspettano.
<<Uh! E' arrivata la futura mamma!>> Meryl corre ad abbracciarmi. <<E il futuro papà dov'è?>> Si guarda intorno ridendo.
<<Quali dei due papà intendi?>>
<<Giusto. Dimenticavo che ora hai questo dilemma.>>
Sbuffo. <<Cambiamo discorso, ti prego.>> Entriamo nel grande edificio e ci dirigiamo tutti dagli armadietti.
<<Così oggi hai l'ecografia?>>
Faccio un deciso sì con la testa. <<La prima ecografia di questo piccolo fagiolino.>> Mi tocco la pancia. <<Non immaginate quanto vomito.>>
<<Non vogliamo i dettagli, grazie.>> Nina fa una faccia schifata e tutti scoppiamo a ridere.
Prendo il libro di letteratura e mi dirigo insieme a Meryl nell'aula, mentre Nina, Robert e Bryan vanno ad un altro corso.
Ci sediamo, apriamo entrambe il libro e chiacchieriamo mentre aspettiamo la professoressa.
<<E'tutto così difficile.>>
<<Immagino.Non l'hai ancora detto ai tuoi?>>
Scuoto la testa. <<Ho paura della loro reazione..>>
<<Non puoi aspettarti che ragiscano bene, ma prima o poi dovrai dirloSerena.. e questo lo sai anche tu.>>
Dopo qualche secondo mi accorgo di dover correre in bagno. <<Ci metto due minuti. Arrivo subito.>>
Esco dall'aula, e mentre corro in bagno mi scontro con qualcuno.
Alzo lo sguardo e io e Lucky ci guardiamo negli occhi.
Dio,quanto è bello.
<<Scusa.>> Sussurra. Sposta lo sguardo sulla mia pancia e io d'istinto ci appoggio una mano sopra.
So che gli fa strano. Fa strano anche a me.
<<Non..>> Balbetto. <<Non.. preoccuparti..>>
Mentre si allontana lo guardo finchè non gira l'angolo e non smetto di pensare alla solita bambina bionda con gli occhi azzurri che da giorni mi tormenta.
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A STORM INSIDE ME 3
FanfictionSerena e Lucky sono sempre più distanti. Lei è incinta, e nonostante l'amore che prova per il ragazzo che le ha rubato il cuore cerca di stargli il più lontano possibile per evitare di ferirlo ancora di più. Lui cerca di non pensare alla situazione...