CAPITOLO 15

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LUCKY


Ci sto letteralmente uscendo di testa.

E'da due ore che non faccio altro che camminare avanti e indietro in sala d'attesa, non ce la faccio più.

Mi sento terribilemente in colpa per quello che è successo a Serena e se non dovesse farcela.. non me lo perdonerei mai..

<<Calmati cazzo.>> Sbotta Carter. <<Pensi che serva qualcosa agitarsi così?>>

<<No. Ma sono agitato. Hai qualche problema?>>

<<Sì, perchè continui ad andare avanti e indietro ma ti pare normale? Siediti.>>

Dio,quanto è arrogante.

E quanto lo odio.

<<Fatti il tuo Carter.>>

<<Mi sembra che mi sto facendo fin troppo il mio. Sappi che se dovesse succedere qualcosa a Serena ti spacco la faccia. Ah no, anzi, non ti ammazzo solo perchè voglio che tu viva con il senso di colpa!>>

<<La smettete?>> Bryan si alza e ci viene incontro. Sta piangendo da ore. <<Mia sorella è dentro quella cazzo di stanza e voi litigate? Ma dove avete il cervello? Rischia di morire!>>

Meryl lo consola, anche lei è distrutta.

Siamo tutti distrutti.

I genitori di Serena sono seduti in un angolo. Sua madre e suo padre si stanno tenendo per mano e ogni tanto parlano sottovoce..

Sua mamma ha gli occhi rossi e gonfi, e continua a singhiozzare.

<<Se dovesse morire..>> Mi prendo la testa fra le mani. <<Cazzo. Vorrei rompere qualunque cosa!>>

<<Calmati Lucky.>>

<<Sai quante ore è lì dentro?>> Indico la porta della stanza difronte a noi. <<E' tutta la notte che siamo qui, e non abbiamo ancora notizie. Ovviamente quello stronzo di Mark è scappato e non si sa cosa potrebbe fare.. Dio!>> Sono stanco, esausto, preoccupato, incazzato e allo stesso tempo vorrei urlare, piangere..

<<Io..>> Meryl singhizzando si intromette nel nostro discorso. Mi fa tanta tenerezza nel vederla così. <<Io spero veramente che i dottori riescano a salvarla. Spero veramente che il bambino stia bene.>>

<<Non lo so quanto possa stare bene il bambino. Continuava a perdere sangue.>> Poi Carter si alza. <<Spero con tutto il cuore che riescano a salvarla.. anzi, a salvarli.>>

Guardo il ragazzo in piedi davanti a me: per quanto posso odiarlo devo ammettere che in vita sua qualcosa di buono l'ha fatto.

Ha salvato Serena.

L' ha salvata da me e da tutto il male che aveva attorno.

Da Mark..

La mia bocca parla da sola. <<Com'è stato fare l'amore con lei?>>Mi accorgo di aver parlato un po' troppo ad alta voce.

Carter si volta verso di me e mi guarda con espressione interrogativa. <<Non me lo stai chiedendo sul serio, vero?>>

<<E invece sì.>>

Lui si guarda un po' intorno. <<Da parte mia c'era amore. Credimi, tanto amore. E se quel bambino dovesse essere mio.. beh..>>Parla sottovoce, forse per non farsi sentire dai suoi genitori.

Agito le mani. <<Okay, basta così.>>

Finalmente dopo così tante ore ad aspettare il dottore esce.

Ha un espressione sconvolta e anche lui è molto stanco.

<<Dottore.>> Bryan va incontro all'uomo alto di mezza età. <<Come sta mia sorella? La prego, siamo ditrutti.. vorremmo notizie.>>

<<Come sta nostra figlia?>> Il padre di Serena si avvicina al dottore.<<Io e mia moglie non ce la facciamo più..>>

Il dottore si toglie la mascherina. <<In realtà..io vorrei parlare con il padre del bambino..>>

Io e Carter ci guardiamo senza dire nulla.

Ma il dottore insiste. <<E' qui il padre del bambino?>>

<<Beh..dottore.. in realtà c'è un problema ecco..>> Carter cerca di trovare le parole adatte, ma trova difficoltà. <<Lucky, aiutami.>>

<<E'una situazione un po' strana.>> Dico.

Carter mi guarda male e poi continua lui il discorso. <<Il padre del bambino qua c'è, il problema è che non si sa se sono io.. o.. beh..lui.>>


A STORM INSIDE ME 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora