CAPITOLO 66

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Appena finisco di stirare mi siedo sul divano e sospiro.

Mi sento così tanto debole e stanca che faccio fatica a reggermi in piedi.

Questi sono giorni così pesanti e difficili che non passano più.

Le giornate sembrano durare in eterno, e la mia voglia di dormire aumenta sempre di più.

Ovviamente non poteva mancare il rumore delle nocche sulla porta.

Vado ad aprire e con mia sorpresa trovo Lucky.

<<Ciao, c'è per caso Carter? Ieri mi ha detto di passare a quest'ora perchè ho un problema con la macchina e dovevo farla vedere a lui..>>

<<Oh.. beh..non mi ha detto nulla. Comunque entra, dovrebbe arrivare a breve.>>

Lo faccio entrare e poi mi chiudo la porta alle spalle.

<<Serena tutto bene?>>

Annuisco. <<Sì, perchè? Sono solo tanto stanca..>>

<<Lo vedo. Riposati, vado a casa quando arriva chiamami.>>

<<No, resta,non ti preoccupare.>> Apro il frigo. <<Mmh.. cosa posso offrirti? Succo? Birra? Acqua?>>

Lucky scuote ilcapo. <<No grazie, gentilissima.>>

<<Davvero, mi offendo se non accetti nulla.>>

<<Okay.. mi bevo volentieri un bicchiere di succo, grazie.>>

Prendo la bottiglia di succo all'albicocca, lo verso nel bicchiere, e glielo passo.

Mi ringrazia con un sorriso.

<<Cosa mi racconti?>> Chiedo, giusto per non rimanere zitti in imbarazzo.

<<Nulla di che. Sto valutando se andare a continuare gli studi a Chicago..>>

Abbasso lo sguardo.<<Oh.. quindi andresti a vivere là..>>

<<Sì, ecco, poi ovviamente tornerei dopo la laurea ma per ora sto valutando questa idea. Sai..stacco un po' la testa da qua..>>

Cerco di non mostrare la mia tristezza.

Ovvio che sono triste, chiunque lo sarebbe se venisse a scoprire che una persona a cui tieni parte e sta via per tantssimo tempo.

Le partenze sono sempre brutte.

<<In cosa vorresti laurearti?>>

<<Per ora ho in mente di laurearmi in ingenieria ma la vedo davvero dura.. sai..ultimamente ho perso l'interesse in tutto..>>

<<Lo so, ti prego, non parlare in quel modo mi fai sentire così.. non so.. sbagliata..>>

Faccio per voltarmi e andare verso il lavandino ma mi blocco.

Lucky adesso parla del problema della sua macchina ma io non riesco ad ascoltarlo,proprio non riesco a seguire il suo discorso.

Mi guardo intorno e basta.

<<Tu che ne pensi?>> Mi chiede, ma non gli rispondo. <<Serena, mi stai ascoltando?>>

Mi volto per guardarlo, e solo ora realizzo tutto ciò che sta per succedere.

Lo guardo con occhi sgranati e respiro velocemente.

<<Tutto bene? Perchè mi guardi così? Se sai che Carter non se ne intende di queste cose dimmelo subito perchè mi è davvero costata un sacco di soldi e non vorrei solo peggiore le cose, piuttosto vado da un meccanico!>>

<<Lucky..>> Respiro lentamente reggendomi al tavolo.

<<Cos'hai? Stai per svenire? Vuoi acqua e zucchero?>> Lucky si alza e si avvicina a me.

<<Lucky.>> Alzo la voce. <<Mi si sono rotte le acque..>>

Il ragazzo davanti ame sbianca. <<C.. cosa?>>

<<Mi si sono rotte le acque!>>

<<Merda.>>Lucky agitato prende il telefono. <<Chiamo Carter.>>

Io annuisco e provo a sedermi.

<<Merda! Ha la segreteria->>

<<Chiama Meryl, dille di avvisare tutti e di presentarsi dove lavora Carter. Fai veloce!>>

Lucky cammina avanti e indietro velocemente. Mi passa la bottiglia d'acqua per tranquillizzarmi e bere un po', ma non serve davvero a nulla.

Inizio ad avere le contrazioni e a sentire il dolore sempre più forte.

<<Carter ha ancora la segreteria.>> Lucky si passa una mano tra i capelli.<<Ma possibile che ha semore il telefono spento?>>

<<Chissene frega se Carter ha il telefono spento!>> Sbotto dall'ansia.<<Portami all'ospedale se non vuoi che partorisca qua!>>

A STORM INSIDE ME 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora