CAPITOLO 8

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Senza dire una parola fisso Carter davanti a me.

<<Dimmi che non sei serio.>>

<<Mai stato più serio invece.>>

<<E se io scegliessi Lucky e il bambino fosse il tuo?>>

<<Serena cazzo!>> Lancia la sigaretta. <<Apri gli occhi. Due persone non possono stare insieme se non si amano.>>

<<Lo farei per mio figlio!>>

<<Si certo. Per tuo figlio.>> Fa un piccola risata. <<Svegliati ti prego. Sii realista, e smettila. Non hai le idee chiare, è questo il punto.>>

Abbasso lo sguardo, e lui continua a parlare.

<<Io so cosa c'è stato tra te e Lucky. So che c'è stato un amore forte. Ma so anche cosa c'è stato tra noi. Forse non un amore, ma emozioni veramente forti. Dal momento che sei venuta in California con me, fino a qua.>>

Prendo le mani di Carter e lo guardo dritto negli occhi. <<Tu sei un ragazzo meraviglioso. Mi hai aperto gli occhi su tutto: sulle persone che credevo fossero mie amiche e che invece giocavano alle mi spalle, su Lucky.. su tantissime cose e non sai quanto te ne sono grata.>>

<<Ma?>>

<<Ma sono veramente tanto confusa.. io voglio che questo bambino cresca felice. Voglio che cresca con il suo papà, con il suo vero papà. Un bambino unisce, bisogna imparare ad amarsi..>>

<<Non lo so Serena. Io sono dell'idea che bisogna stare con chi si ama. Quello che dici non ha senso.>> Carter rientra in casa e si siede sul divano.

Lo raggiungo. <<E quando sarà grande? Bisogna pensare anche a questo!>>

<<Se tu decidi di stare con Lucky ma il bambino è mio qualcosa faremo.>>

Mi alzo. <<Sei veramente insensibile Carter!>>

<<Per mettiche io non ci sia rimasto bene? Mettiti un attimo nei miei panni Serena!>>

<<Hai tutte le ragioni del mondo.. ma invece di parlare così, invece di respingermi cerca di starmi almeno vicino. Non so: abbracciami, o qualsiasi altra cosa.. devi anche capire che sono in un momento abbastanzano sto crcando di affrontare piano piano la realtà. Sono stressata, e non è facile portare avanti una cosa così grande. Pensi che io sia pronta a fare la mamma? O anche solo, ovviamente tra qualche mese, a camminare con il pancione a scuola mentre tutti ti guardano male?>>

<<Perchè non chiedi a Lucky di starti vicino?>> Prende un'altra sigaretta, sposta lo sguardo su di me e poi la riposa sul tavolo. <<Va' a casa.>>

<<In questo momento, credimi, andrei volentieri a casa ma ho litigato con mia madre e non mi vuole più vedere.>>

<<Cosa?! Perchè hai litigato con tua madre?>>

Mi siedo di nuovo, ma stavolta lontano da Carter. <<Ha scoperto della mia gravidanza, e sa anche che non si sa chi è il padre..>>

Si avvicina a me e mi accarezza le mani. <<Ha reagito male?>>

Annuisco. <<Malissimo..>>

<<Cazzo.>> Si passa una mano fra i capelli. <<Rimani qui se non hai nessun posto dove andare.>>

<<Grazie,veramente.>>

<<Hai preso dei vestiti?>>

<<No. Non ho avuto il tempo. Mi ha praticmente sbattuto fuori di casa.>>

<<Vieni con me.>> Mi prende per mano e mi porta in camera sua. Apre l'armadio e tira fuori alcune felpe. <<Per stasera puoi predere alcuni di questi.. magari domani ti porto a casa quando tua madre è al lavoro e prendi qualcosa, okay?>>

Mi avvicino a lui e lo abbraccio forte. <<Grazie, grazie di tutto.>>

Sorride. <<Ti aspetto di là.>>

Quando mi lascia da sola mi tolgo i vestiti e mi infilo una delle sue felpe, rimanendo però senza pantaloni.

Mi dirigo verso il divano: sta guardando la tv e in mano ha una lattina di coca cola.

<<Eccomi.>>

<<Wow, addirittura solo con le mutande.>> Mi fa l'occhiolino.

<<Non mettermi in imbarazzo.>>

<<Questo mai.>> Scoppia a ridere. <<Ma ti devo ricordare che..>>

<<Zitto!>> Esclamo con un sorriso. <<Zitto Carter!>>

Lui scuote la testa, e dopo avermi fatto il solletico si distende su di me e mi accarezza il viso.

A STORM INSIDE ME 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora