CAPITOLO 54

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Corro velocemente per entrare nell'areoporto.

Ovviamente tutti gli altri mi hanno seguita, e anche Carter.

Non so per quale motivo sono venuti tutti, ma io penso a fare il mio e non ho intenzione di fermarmi.

Mi guardo intorno, corro da una parte, e poi dall'altra.

<<Scusi, per il volo di Chicago?>>

<<Da quella parte.>> Mi indica la ragazza in divisa. <<Però fai in fretta, l'aereo arriverà tra dieci minuti.>>

<<Grazie.>> Le rivolgo un sorriso e poi la saluto, senza perdere troppo tempo.

Dopo aver cercato intutti i posti Lucky, finalmente lo vedo da lontano.

Pantaloni della tuta, t-shirti e giacca di jeans.

Un po' scoordinato,penso tra me e me, ma è comunque bello.

Sempre bello.

<<Lucky!>> Urlo, e metà della gente che sta in fila si gira. Ma si girano tutti tranne lui.

<<Lucky! Lucky girati!>> Continuo a urlare mentre cerco di corrergli incontro in mezzo a tutte quelle persone. <<Lucky!>>

Quando gli sono ormai vicino smetto di chiamarlo e gli tocco semplicemente la spalla.

Lui si gira e con espressione parecchio sopresa e confusa scuote la testa. <<Serena? Ma che ci fai qui? Non può essere.>>

<<Meryl mi ha detto che te ne vuoi andare..>>

<<Perchè sei qui?>>

<<Sono corsa qui appena ho saputo che te ne volevi andare. Lo so che è difficile.. ma ti prego.. resta..>> Dico con l'affanno. <<Perfavore, non puoi abbandonare i tuoi amici, la tua famiglia, e.. beh..me, anche se ormai non abbiamo più un rapporto non credo che tu non sia legato a me perchè da parte mia un piccolo legame c'è.>>

Ha gli occhi lucidi e cerca di non incontrare il mio sguardo. <<Mi dispiace, non posso più restare.>>

<<Devi restare!>> Esclamo. <<Ti prego, resta.>>

Lucky guarda dietro di me, e poco più lontano da noi vediamo Carter, accanto a Meryl,che ci guarda.

<<Te lo sei portata dietro per quale motivo esattamente?>>

<<In realtà mi hanno seguita..>> Faccio spallucce. <<Sai, con questo gesto sto rischiando il matrimonio, sto rischiando che mio figlio rimanga senza padre.. non dare per scontato il fatto che io sia qui anche se io sono la prima a dare per scontato Carter, il mio matrimonio e tutto il resto.>>

Finalmente mi guarda negli occhi, così intensamente che è come se mi tocasse il cuore.

<<Se fossi stato la persona di prima, egoista e opportunista ti avrei detto di lasciare Carter, di mandare a monte tutto e di stare con me.. ma se sono arrivato a questa decisione è perchè piano piano ho capito che posso amarti più di me stesso ma se due persone non sono fatte per stare insieme è inutile.

Io ho fatto del male a te, e tu l'hai fatto a me. Siamo pari Serena, tu sarai il mio più grande rimpianto e se ti mettessi di nuovo con me io sarò il tuo più grande rimorso.>>

Distolgo lo sguardo da lui. <<Lo so che tra noi non c'è speranza.. però se sono qui un motivo c'è, voglio che resti. Nonostante tutto. Io a breve devo sposarmi.. beh.. forse..>> Aggiungo. <<Non sono qui per chiederti di metterti con me, ormai la mia decisone l'ho fatta,ho seguito il mio cuore e anche tu mi sembra che hai le idee molto chiare. Ma sono qui perchè l'idea di averti così lontano mi farebbe male, perchè a te ci tengo ancora.>>

<<Non ce la faccio a fare finta di niente io ti amo Serena, e anche se tu mi amassi, anche solo un briciolo, il tuo cuore non apperterrà mai a me. Eravamo giusti nel momento sbagliato.>>

Una voce annuncia che l'aereo per Chicago è arrivato, e chiede gentilmente  di incamminarsi verso il corridoio per raggiungere l'aereo.

<<Devov andare.>>

<<Aspetta!>>Tiro fuori dalla borsa un invito per il matrimonio. <<Stamattina sono andati a ritirarli e.. beh..>> Gliene porgo uno. <<Mi farebbe piacere che tu venissi..>>

<<Lo accetto ma non credo di venire.>>

<<Se non posso più fare niente per farti rimanere allora.. posso abbracciarti?>>Gli chiedo.

Lui annuisce, e l'abbraccio sembra durare ore. Con una mano tiene il suo zaino e con l'altra mi abbraccia e mi accarezza la schiena.

L'abbraccio si scioglie e lui si allontana da me.

Sembra di vivere un déjà- vu ma al contrario. Quando io partivo per la California e lui mi guardava andare via da lontano e piangeva..

Ho i brividi.

Mi volto e raggiungoi miei amici. Carter è arrabbiato e non mi degna neanche di uno sguardo.

<<Stai bene?>> Mi chiede mio fratello dandomi un bacio sulla fronte, ed io annuisco.

<<Andiamo a casa?>> Provo a scambiare due parole con Carter.

<<Fatti portare a casa da qualcuno perchè io adesso vado a cena con dei miei amici.>> Sbotta.

Ci rimango parecchio male, ma dovevo aspettarmelo.

Meryl mi sorride.<<Stai tranquilla. E' arrabbiato, è normale.>>

Annuisco, e quando usciamo dall'areoporto alzo gli occhi. L'aereo che ha preso Lucky è in cielo, e Carter se ne va via senza neanche considerarmi.


A STORM INSIDE ME 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora