CAPITOLO 5

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Dopo mezz'ora di camminata finalmente arrivo a casa.

Apro lentamente la porta, mi tolgo le scarpe ed entro in casa. Cerco di fare il più piano possibile per non svegliare i miei genitori, ma quando accendo la luce trovo mia mamma seduta sul divano.

Appena mi vede mi guarda. E' senza trucco e ha il viso molto stanco.

<<Mamma? Pensavo dormissi..>> Mi siedo accanto a lei. <<Stai bene?>>

<<Sì.>> Annuisce. <<Sì Serena, sto bene.>>

<<Mi stavi aspettando?>>

<<Proprio così.>>

Ha un tono molto strano. <<Beh.. sono arrivata, tranquilla. Io vado a dormire.>> Faccio per alzarmi ma lei mi prende il braccio.

<<Resta un attimo qua. Devo parlarti.>>

<<Va bene..>> Annuisco. <<Mi stai mettendo ansia. Cosa devi dirmi?>>

<<Spiegami una cosa.>> Tira fuori una cartellina verde. E solo dopo pochi secondi realizzo cosa c'è dentro quella cartellina.

La apre e mi mostra l'ecografia. <<Cosa significa questo?>>

Mi guardo intorno, non riesco a guardarla negli occhi. Mi sento una merda per non averle detto della mia gravidanza.

<<Mamma io..>>

<<Tu cosa Serena?>> Sbatte la cartellina a terra. <<Tu cosa?>>

Mi alzo. <<Mamma per favore, parliamo con tranquillità..>>

<<Parlare con tranquillità?>> Inizia a urlare. <<Come fai a chiedermi di parlare con tranquillità?>>

<<Non urlare, ti prego.>>

<<Dimmi di chi è quell'ecografia! Dimmi di chi cazzo è!>>

Non l'ho mai vista così arrabbiata, così furiosa..

Dovevo aspettarmela una reazione del genere.

<<E'mia.>>

Si passa le mani sui capelli, e inizia ad agitarsi. <<Dio Serena!>>

<<Scusa okay? Te lo avrei detto. Solo che non me la sentivo.. avevo paura di deluderti..>>

<<Il fatto è che tu mi hai delusa Serena!>> Continua a urlare così forte che a breve mi scoppierà la testa. <<Come lo mantieni questo bambino? Come pensi di mantenerlo se vai ancora a scuola? Sei giovane!>>

Le lacrime iniziano a scivolare lungo il mio viso. <<Io.. non lo so..>>

<<Chi è il padre?>>

Scuoto la testa. <<Mamma ascolta..>>

Si alza anche lei. E' a quattro centimetri dal mio viso. <<Chi è il padre?>>

<<Non lo so okay? Non lo so. Io..>> Sospiro. <<Lucky.. o Carter..>>

<<Dimmi che stai scherzando.>>

Scuoto la testa. <<Perdonami ti prego.>>

Dopo neanche due secondi mi tira uno schiaffo talmente forte che sento bruciare tutta la faccia.

<<Non ti riconosco più! Ma cosa sei diventata?>> Prende la cartellina da terra e me la lancia addosso. Precisamente sulla pancia. <<Sai cosa? Preferisco di più tuo fratello!>>

Mi tocco la pancia. <<Non importa se non accetterai mio figlio. Mi aggiusterò da sola.>>

<<Allorainizia a cercarti una lavoro e una casa! Perchè qui io non ti voglio. Chiaro?>>

Prendo la cartellina, mi infilo le scarpe e chiudo il cappotto. <<Tranquilla, me ne vado!>>

Esco di casa sbattendo forte la porta e inizio a camminare velocemente lungo il marciapiede.

Continuo a piangere senza mai fermare le lacrime.

Corro ,tenendo tretta tra le mie braccia la cartellina, fin quando arrivo davanti casa di Lucky, e mi blocco.

I ricordi di noi si fanno spazio tra la mia mente, inizio a pensare da dove è iniziato tutto e come ho fatto ad arrivare fin qua.

Come siamo riusciti a farci così male?

I fari di una macchina mi abbagliano, e io d'istinto resto pietrificata.

Lucky scende dalla macchina e mi guarda da lontano, non si avvicina. <<Serena? Cosa ci fai qui?>>


A STORM INSIDE ME 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora