CAPITOLO 10

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Nessuno dice una parola.

Tutti mi guardano con espressione sbigottita, e posso capirli.. come si può cercare di fare finta di niente quando si è presenti davanti queste scene?

A dire il vero mia mamma ha tolto le parole di bocca anche a me..

Negli occhi di Lucky leggo la confusione, un po' come negli occhi di tutti.

<<Cosa significa?>> Chiede Lucky spostando lo sguardo da me e mia madre. <<Qualcuno può spiegarmi?>>

<<Merda.>> Sussurra mio fratello e si tocca la fronte. <<Questo si che è un casino..>>

<<Io..>> Mia mamma posa il bicchiere e si sistema la giacca. Forse ha capito che doveva stare zitta. <<Pensavo..>>

<<Cosa? Cosa pensavi mamma? Possibile che tu non riesci mai a farti gliaffari tuoi? Mi hai sbattuta di casa, mi hai trattata da schifo, e adesso? Arrivi qua e come se niente fosse inizi a raccontare davanti a tutti della mia vita privata? Ma con che faccia fai tutto questo?>> Non voglio essere dura con lei, ma deve capire che sono cose mie e lei non deve mettersi in mezzo.

Deve capire che lei non ha il diritto..

<<Io..scusatemi..>> Lucky prende la giacca di pelle ed esce dal locale.

<<Vai da lui Serena. Ha il diritto di sapere..>> Mi dice Carter accarezzandomi la spalla.

So che potrò sempre contare su di lui, per qualsiasi cosa.

Corro fino all'uscita e appena apro la porta lo trovo seduto a terra con la sigaretta in mano.

Sta guardando il vuoto, e appena mi vede sospira.

<<Ti prego Serena, vai dentro, non ne ho voglia.>>

<<E invece dobbiamo parlare..>> Mi avvicino a lui. <<So che è il tuo compleanno e so anche che te l'ho appena rovinato..>>

Mi interrompe. <<Cosa voleva dire tua madre con quella frase?>>

<<Lucky..non è così facile dirlo..>>

<<Devo ripeterti la domanda?>>

Carter ci raggiunge e appena Lucky lo vede si alza.

<<Fermati.>>

Lucky si scansa dalla sua presa. <<No ma dico, vi siete messi d'accordo?>>

<<Dobbiamo parlarti..>>

<<Decidetevi. Prima vuole parlarmi Serena, poi tu, tutto ad un tratto vi siete ricordati che esisto anche io? Visto che eravate così tanto occupati..>>

<<Lucky,porca miseria, fai il serio!>> Esclama Carter, e io vorrei ridere per il suo modo assurdo di sgridare il ragazzo di fronte a lui. <<Si tratta di una cosa seria, perciò smettila di fare tanto l'altezzoso, siediti, e senti cos'ha da dirti Serena. Anzi,devi anche ascoltare cosa ho da dirti io visto che in questo casino ci siamo dentro tutti e due!>>

<<Okay, okay.. calmati.>> Lucky si siede e Carter si accomoda accanto a lui.

<<Allora..ho questo dubbio da un po' ma non ho mai avuto il coraggio di dirtelo.. sai con tutta la situazione tra noi e.. beh..>>

<<Taglia corto.>> Lucky, con tono strafottente sbuffa. <<Non le sopporto le persone che tirano alle lunghe le cose.>>

<<Alzati.>>

<<Perchè dovrei?>>

<<Lucky, alzati perfavore!>> Alzo la voce, e la gente che passa accanto a noi si gira per guardarmi.

Lo so.. sembro una pazza.. ma non so più come gestirla questa situazione!

Mi sento come in prigione. Sto tenendo a freno tutto: ogni mia emozione, ogni mio gesto, i miei sentimenti.. tutto. Ho paura, ho tanta paura di seguire il mio cuore perchè so che ferirò sempre qualcuno.

Lucky si alza e si posiziona davanti a me. <<Ora però parla, tiprego!>>

<<Dammi la mano.>>

Lui appoggia la sua mano sulla mia e poi gliela poso sulla pancia.

<<Questo bambino può essere di Carter, come può essere tuo..>>

Lucky, senza dire una parola mi guarda dritto negli occhi, intanto io continuo a parlare.

<<Lo so.. so che ti ho rovinato il compleanno, e ti chiedo scusa. Te lo avrei detto più avanti.. solo che è difficile per me, capisci?>>

Una lacrima gli riga il viso e finalmente sento di nuovo la sua voce.<<Se questo bambino è mio.. è il più bel regalo che potessi ricevere..>>

D'istinto guardo Carter che, ancora seduto, mi rivolge un sorriso.

E io lo so, è un sorriso pieno d'amore.


A STORM INSIDE ME 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora