CAPITOLO 20

8.7K 319 137
                                    


Mi guardo intorno senza dire una minima parola.

Passerò anche da bugiarda, ma è ora che inizio a pensare a me stessa.

Se non ci penso io a me, chi ci pensa? Nessuno. La verità è che tutti pensano a loro stessi. Tutti pensano al loro bene, mai al tuo.

Tutti pensono prima a come stanno loro, che a come stai te.

Io ho sempre dato il mio cuore e tutto il bene alle persone che amavo e che amo, mentre loro non hanno mai fatto nulla per me se non ferirmi. Giorno dopo giorno.

La verità è che solo tu puoi salvarti. Solo e solamente tu. Nessuno può farlo al posto tuo, devi contare sempre su di te, portare tutto sulle spalle, e poi sfogarti da sola, in un letto, al buio.

<<Cazzo Serena. Rispondimi.>> Carter mi prende per un braccio ma io mi sposto.

<<Non toccarmi Carter!>>

<<Scusa?>> Alza un sopracciglio. <<Tu mi nascondi una cosa che mi riguarda e dovrei non incazzarmi?>> Inizia a ridere. <<Te sei completamente fuori di testa!>>

<<Io non ho nascosto proprio nulla okay? Non ho letto manco io l'esito!>>

<<Sei incredibile.>> Carter scuote la testa. <<Soprattutto inaffidabile.>>

Lucky si passa una mano tra i capelli. <<Non ti sembra il momento di dirlo?>>

<<Non voglio sapere chi è il padre! Non sono pronta a tutto questo. Lo capite?>> Urlo. Come se tutti loro fossero lontani da me. <<Non sono pronta! Sono così giovane, cazzo,e ho tanta paura di tutto questo! Nessuno mi capisce! Nessuno! Voi la fate così tanto facile,ma voi non siete me, voi non sapete cosa si prova!>>

Carter,arrabbiato, mi risponde a tono. <<Smettila okay? Non sei solo tu che stai passando tutto questo! Se il figlio è mio pensi che non mi prenderò mai la responsabilità? Pensi che sia facile? Non sei la sola che sta passando tutto questo perciò smettila di metterti sempre al centro dell'attenzione!>>

Bryan si alza e viene verso di noi. <<Basta. Non le fa bene tutto questo.>>

<<Non è malata. E' incinta. Deve imparare a prendersi le sue responsabilità.>>

<<Sai cosa? Sei veramente uno stronzo!>>

<<Si va bene. Continua pure. Anzi, vattene. Mi faresti un grandissimo favore!>> Carter si siede e poi tira fuori una sigaretta dal pacchetto blu.

<<Vaffanculo.>>Dico solamente.

Poi prendo la giacca e la borsa, infilo nella tasca la lettera ed esco di casa.

Balbetto qualcosa sottovoce, non so neanche io cosa, sto straparlando.

Fuori fa freddo, si gela, e io faccio fatica anche a camminare.

Cammino,poi corro, poi cammino di nuovo.

Piango,urlo, e poi piango ancora..

<<Perchè?>>Mi siedo a terra. <<Perchè a me?>>

New York è affollatissima anche a quest'ora, e vedo la gente continuare a guardarmi.

Chissà cosa penseranno.. forse che sono una pazza.

Mi tocco la pancia. <<Ce la caveremo.>> Dico sottovoce. <<Andrà tutto bene..>>

Qualcuno si siede accanto a me.

Inizialmente vedo le scarpe: Indossa delle vans nere consumate. Le ho già viste.

Posa a terra una bottiglia di birra creando un rumore forte e io noto subito i tatuaggi sulle mani.

<<E'bello rivedersi.>>

Lo guardo in visto. Ho i brividi.

Mi manca l'aria. Mark.

<<Tu..>>

<<Sì,io.>>

<<Con che coraggio mi rivolgi la parola? Con che coraggio mi guardi negli occhi?>>

Si accende una sigaretta. <<Sei l'ultima che deve parlarmi di coraggio.>>


A STORM INSIDE ME 3Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora