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Arrivo finalmente nella caotica e bellissima Los Angeles. Ho desiderato di essere qui fin da piccola. Non che a Sidney mi mancasse qualcosa, ma è sempre stato questo il mio sogno. Mi sono diplomata con il massimo dei voti, e se fosse stato per i miei genitori e i miei amici mi avrebbero rinchiusa in casa pur di non partire. Ma il mio obiettivo era questo, raggiungere la mia meta una volta aver preso il diploma, e frequentare l'università di Los Angeles, forse tra le più importanti.

La University of California, Los Angeles, o meglio conosciuta come Ucla, è tra le più importanti sedi americane. Offre una vasta gamma di indirizzi, e dato che il mio obiettivo è quello di diventare una psicologa pediatrica, non potevo che scegliere la migliore. E così ho fatto. A metà anno, avevo già mandato la lettera per l'ammissione, e dopo qualche tempo mi era arrivata risposta con tanto di congratulazioni. Nonostante i miei genitori fossero orgogliosi di me, leggevo una nota di tristezza nei loro occhi. Sapevano che non avrei rinunciato a questa opportunità, anche se questo significava trasferirmi dall'altra parte del mondo. Ma non avevo timore di affrontare una nuova vita, bensì il contrario. Ho lasciato tutto e tutti per inseguire il mio sogno, ho lasciato i miei genitori, i miei amici, il mio migliore amico Steve, e la mia migliore amica Miriam. Ho pianto tantissimo all'aeroporto, con la promessa che ci saremmo rivisti presto, e magari con la scusa di venirmi a trovare.

Varco l'uscita dell'aeroporto di Los Angeles, e vengo subito travolta da un caldo asfissiante. Fortuna che per il viaggio avevo indossato dei leggins e una canotta bianca. Una volta recuperata la mia valigia, chiamo un taxi per dirigermi direttamente all'università. Circa un mese fa, avevo ricevuto una mail con tutte le indicazioni.

Allungo il braccio e prontamente davanti a me si ferma un tassista. Esce dall'auto aiutandomi a caricare la valigia nel bagagliaio. Lo richiude e salgo all'interno dell'auto.

"Dove la porto?"

"Alla Ucla" dico euforica.

Il signore si immette subito sulla strada, sapendo già sicuramente dove dirigersi.

"Non è di qua vero? Ha un accento strano" mi guarda dallo specchietto retrovisore con un sorriso amichevole.

E' simpatico....

"No...sono di Sidney, ma ho deciso di studiare qui a Los Angele

"Ottima scelta direi. Conosco molte persone di là"

Sorrido e continuo a guardare la strada davanti a me. Sono abituata al continuo caos delle grandi città. Ma anche qui devo ammettere che non è da meno. Los Angeles è bellissima e immensa. Costeggiamo la spiaggia e guardo ammirata le persone che passano le loro giornate al mare. Finalmente ho raggiunto il mio obiettivo, e adesso passo dopo passo riuscirò anche a laurearmi. Ho deciso di impegnarmi al massimo, voglio anche trovarmi un lavoretto più avanti, così non dovrò sempre dipendere dai miei genitori...non che avessero problemi di soldi, ma non mi piace dipendere da loro. Voglio la mia indipendenza, voglio realizzarmi, e sono sicuro che questo è il posto giusto. Intenta ancora a guardare il panorama davanti a me, mando un messaggio a mia madre e ai miei amici, informandoli di essere sana e salva. Qui a Los Angeles sono le undici del mattino, quindi a occhio e croce, a Sidney dovrebbero essere le nove di sera. Leggeranno sicuramente il mio messaggio.

Non appena sento fermare l'auto, mi sporgo davanti per ammirare l'immensa struttura.

Non poso credere di essere qua....Scendo subito dall'auto e vedo già l'uomo davanti a me aprire il bagagliaio per porgermi la valigia.

"Le auguro buona fortuna signorina" dice sorridente, ma credo di non starlo tanto a sentire. Sono completamente ammaliata da tutto ciò. Percorro l'ingresso sotto lo sguardo attento e curioso di alcuni ragazzi e ragazze. Sono una matricola lo so....e devo dire che alcuni di loro sono veramente carini.

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