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Rientro in casa ancora sconvolta per ciò che è successo. Prima per le parole del professor Fhuler, il suo modo di esprimersi e di guardarmi mi ha davvero confusa. Non so quale sia il fine per questa sua morbosa relazione da parte mia, ma di certo non mi rende serena. Il solo pensiero di dover mettere a nudo le mie emozioni o i miei sentimenti in un foglio bianco mi rende alquanto suscettibile.

E poi, c'è lui.

Lui che mi sta incasinando la vita...anzi no, la testa. E' penetrato nei miei pensieri con prepotenza e non intende uscirne. Non so come spiegarlo. E' come un vortice che ti risucchia, una voragine da cui non riesci a uscire. E la testa pulsa, il cuore batte, il corpo freme. Perché? Perché mi stanno capitando tutte queste cose insieme? Come dovrei interpretare tutto ciò?

E poi, c'è stata la sua comparsa in aula, come un fantasma. La sua reazione non è stata solo inaspettata, ma anche dubbiosa. Non lo vedevo da due giorni, da quel bacio, eppure era come se quelle sensazioni, non appena i miei occhi lo hanno visto e le mie orecchie udito, non fossero mai andate via. Come se il mondo riprendesse a girare proprio in quell'esatto momento.

Sospiro, perché non mi so dare una spiegazione, sospiro perché mi sento in colpa nei confronti della mia amica tenendole nascosto una fatto del genere. Un bacio...certo, che sarà mai un bacio? Ma per me è importante, e averlo dato a lui dopo tanto tempo che le mie labbra non si posavano in quelle di un ragazzo, mi ha resa vulnerabile. Anzi, a dire il vero, io non ho dato proprio nulla. Ha fatto tutto lui, lui con quell'aria da cattivo ragazzo che si ritrova. Ma cosa crede? Di spaventarmi? No..non ha la più pallida idea con chi ha a che fare, e cosa ho passato per arrivare fino a qui. E non permetterò né a lui né a nessun altro di intralciare la mia strada con queste stupide e ridicole messe in scena.

Già...stupide e ridicole.

Stupide e ridicole

Stupide e ridicole.

Sorrido...Ma a chi voglio prendere in giro? Me stessa forse?

Che stupida che sono...la sola e unica stupida sono soltanto io.

"Ferma li!" sobbalzo non appena sento la voce di Evelyn che mi viene incontro.

"Evy,mi hai fatto prendere un colpo. Che ti è saltato in testa?" chiedo, richiudendo la porta come se nulla fosse, e portandomi una mano sul petto.

"Adesso tu mi spieghi che cavolo ti prende! Sono stanca di doverti rincorrere...sono stanca dei tuoi rifiuti nel fare colazione o mangiare qualcosa insieme. Tu adesso non ti muovi da qui." mi urla contro come un orso. E ha ragione. Ha ragione a pensare qualsiasi cosa le passi per la testa.

"Scusami Evy" abbasso la testa colpevole.

"Mel, con me puoi parlare. Se c'è qualcosa che ti turba, o che magari ho fatto, ti prego parliamone" spalanco gli occhi non appena sento quelle parole. Come può pensare che mi abbia fatto qualcosa? E' completamente fuori strada. E' assurdo come la ruota si sia ribaltata. Sono io quella che dovrebbe sentirsi in colpa e non lei.

"Evy, non pensarlo nemmeno" la blocco subito "Tu non mi hai fatto nulla. Non potresti. E' solo che voglio stare a passo con le lezioni. E inoltre questa relazione mi sta dando alla testa" e in parte ciò che le dico è vero.

"Di quale relazione stai parlando?" mi chiede preoccupata.

Mi alzo dal divano e comincio a fare avanti e indietro per la sala, cercando di trovare le parole adatte per spiegarle questo compito assurdo.

"Il professor Fhuler, il mio insegnante di letteratura, ci ha dato una relazione da fare entro un mese. Il fatto è che sono confusa. Dovrei mettere a nudo tutti i miei sentimenti, gli incubi e i sogni che invadono i nostri cuori. E....e io non so se ce la faccio. E poi...poi lui mi ha fatto ben capire che da me si aspetta il massimo, e io non so se."

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