Parte senza titolo 25

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" Sappiate che non mi accontento di un semplice compito da liceali.voglio ogni pezzo della vostra anima, voglio leggerne la profondità. Avete un mese di tempo...e spero vivamente per voi che il risultato sia ottimale."

Il professor Fhuler si dilegua dall'aula lasciandomi ancora interdetta.

Spesso mi sono imbattuta sui suoi occhi, e spesso me li sono trovati ad osservarmi. Non so se stare tranquilla o preoccuparmi. Nonostante la splendida lezione, non ho potuto fare a meno di pensare alla scorsa serata. Le parole di Liam mi hanno lasciata uno strana sensazione. Ancora adesso riesco a percepirla. Ho il battito del cuore accelerato, e al solo pensiero, batte sempre più forte. I suoi occhi.è impossibile dimenticarli, il suo sguardo così profondo e cupo mi mette i brividi. Non so mai cosa stia pensando realmente. Lo conosco da così pochi giorni, ma a volte ho come la sensazione di conoscerlo da una vita.

"Sempre tra i tuoi pensieri Mel?"

Alzo lo sguardo e sorrido al dolce viso di Edward.

"Ciao Eddy...si scusa...pensavo alla lezione con il professor Fhuler" mento. Non sono mai stata una ragazza che esterna i propri pensieri tanto facilmente, e ancora non mi capacito del mio sfogo con Evelyn.

"Si....è un tipo alquanto strano"

Strano è un complimento a confronto.

"Su che cosa state lavorando?" mi chiede ancora mentre camminiamo per il giardino. Fortunatamente ho un'ora libera, e solitamente cerco sempre di passarla a leggere qualche libro, ma avere la compagnia di Edward non mi dispiace affatto.

"Vuole una relazione dettagliata sulle emozioni e i ricordi" mi rendo conto di avere appena usato un tono di voce alquanto triste. Eddy mi guarda scrutandomi...ma per fortuna non mi chiede nulla.

"Per caso centra qualcosa con il libro che hai preso l'altro giorno in biblioteca? Se non sbaglio era Jane Eyer!"

"Si" rispondo vaga senza soffermarmi troppo sull'argomento. E Eddy sembra aver intuito il mio stato d'animo, tanto da non fare più domande. E lo ringrazio per questo.

"Io avrei una lezione adesso.posso lasciarti qui da sola, o devo preoccuparmi?" chiede gentile sfiorandomi la guancia con la sua mano.

Mi sento veramente in imbarazzo di fronte a un gesto del genere. mi allontano leggermente cercando di non essere scortese e gli sorrido "Ma no..vai pure. Stai tranquillo. Io ho un'ora buca, ne approfitto per stare ancora un po' qui"

"Va bene. Se ha bisogno chiamami. Ti lascio il mio numero" scrive in un foglietto il suo numero di telefono e me lo porge sulle mani.

Lo vedo allontanarsi mentre stringo tra le mani quel foglietto.

Senza preoccuparmene lo ripongo dentro una cartellina...lo segnerò più tardi. Mi siedo sull'erba e guardo il panorama davanti a me. Il sole è ancora caldo nel cielo. Chiudo gli occhi cercando di liberare la mia mente, mentre i raggi mi accarezzano la pelle. E' una sensazione bellissima.

"Cosa stai facendo?"

Apro gli occhi di scatto non appena sento il suono di quella voce. Ed è come se il mio si fosse risvegliato.ma che cavolo mi prende?

"Non lo vedi.mi stavo rilassando" rispondo acida.Lo osservo dal basso mentre se ne sta davanti a me. E mi manca il fiato non appena noto il suo abbigliamento. Indossa un jeans nero e una maglia aderente dello stesso colore. Le braccia sono completamente scoperte, lasciando in bella vista le sue macchie d'inchiostro, i capelli spettinati dal leggero vento, e i suoi occhi, come se fossero stati riempiti dallo stesso oceano. Tiene le mani chiuse a pungo, e posso ancora notare i segni della rissa. Il solo pensiero mi fa rabbrividire.

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