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I pensieri a volte ti portano ad allontanarti dalla realtà. Sono così profondi, così intensi che ti sembra di rivivere un determinato momento della vita. E forse dentro di te vorresti riviverlo davvero, poter cambiare gli eventi, tornare indietro per non distruggere quella parte della tua anima, trafitta dal dolore, un dolore che mi porto dentro da troppo tempo.

Dopo che la sera prima Liam mi ha lasciata davanti al campus, promettendogli di non raccontare nulla a sua sorella, mi sono rintasata in camera scoppiando in lacrime. Non riesco, nemmeno una volta ad abbandonarmi al presente. Il passato mi tormenta, quella maledetta notte è ancora impressa nella mia anima, un'anima strappata a se stessa.

Avevo anche sentito Evelyn rincasare, avevo sentito i suoi passi nella mia camera, per controllare che stessi dormendo. Ma sono una brava attrice, forse fin troppo. Porto una maschera di cui non riesco a liberarmi. Evelyn non sa che persona ero, e credo che ormai non lo saprà mai. Quella Melody è morta e sepolta.

"Liam...cazzo...vuoi andare più piano?" urla Thomas mentre occupa il sedile passeggero nella macchina del suo amico.

Ebbene si, mi trovo dentro l'auto di questo pazzo, in viaggio verso il mare.precisamente a Santa Barbara, nella casa al mare di Thomas.

Il problema fondamentale è arrivarci tutti interi. Liam non fa altro che fare a gara con Andew, inchiodato dietro di lui con una Lamborghini nera fiammante.

"Capisco la tua adrenalina nel correre, ma amico non siamo in quelle maledette gare"

Gare!!! Di quali gare sta parlando?

"Liam ti prego, non dirmi che gareggi ancora?"

Guardo Evelyn mentre osserva preoccupata il fratello, intento a guidare.

Alzo involontariamente gli occhi verso lo specchietto retrovisore, e nonostante indossi gli occhiali da sole, sento il suo sguardo su di me.

Avevo immaginato che Liam non fosse il classico bravo ragazzo, ma addirittura partecipare a corse clandestine mi ha lasciata alquanto spiazzata. Anche se, avrei dovuto immaginarlo, visto il tipo. Guida una macchina che sembra essere uscita da un circuito, un'auto per niente indifferente, lo devo ammettere.

"Siamo quasi arrivati" dice soltanto mantenendo il suo sguardo serio.

Ripenso ancora alla scorsa notte, e mi chiedo come mi sia venuto in mente di dirgli di mentire alla sorella. Che razza di persona sono diventata? Probabilmente si sarà fatto le peggiori ipotesi sul mio conto, ma nonostante questo lo ringrazio silenziosamente per aver ascoltato la mia preghiera.

Non so come definire questo ragazzo. Ne ho conosciuti tipi come lui, tutti con la puzza sotto il naso, convinti di avere il mondo ai loro piedi, soprattutto le donne. Ma lui ha qyel qualcosa in più che non riesco a capire. E bipolare, questo è ovvio. Un attimo prima mi offende definendomi una ragazzina, un attimo dopo mi stringe con le sue mani, pronunciando il mio nome preoccupato. Non riesco proprio a capirlo, e credo che non lo capirò mai.

Fortunatamente le lezioni iniziano tra due giorni, e non avrò più tempo per pensare a queste cose. Quindi ho deciso di dedicare questi due giorni a me stessa, o almeno ci provo.

"Siiii..siamo arrivati" urla Evelyn scendendo dalla macchina euforica.

Sospiro e mi decido a scendere anch'io. E, rimango senza parole non appena noto la struttura di fronte a me. Adesso ne ho la conferma...questi ragazzi provengono tutte da famiglie benestanti.

"Ben arrivati ragazzi." dice Thomas facendoci strada verso l'ingresso.

Lo seguiamo e intanto i ragazzi cominciano a fare allusioni sulle ragazze che incontreranno a mare. Sorrido nel vederli così felici e uniti.

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