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Attorno a me non sento più nulla, solo un gran vuoto. Ho gli occhi dei miei amici puntati addosso, e so che si staranno chiedendo mille domande. Avevo raccontato una parte della mia storia Evy, ma il resto non sono riuscita a buttarlo fuori. E non mi sarei mai aspettata che a distanza di chilometri e chilometri da casa, qualcuno mi avrebbe riconosciuta. Rimango ferma immobile davanti alla ragazza che mi ha chiesto l'autografo.solitamente quando mi fermavano insieme a Madison, non ci rifiutavamo mai. Ma adesso è diverso, tutto diverso.

"Sono felicissima di averti finalmente conosciuta. E' un vero peccato non vederti più in gara, ma è anche impossibile dimenticarti. Ci dispiace molto per la perdita del tuo partner"

E proprio in quel preciso momento, i miei polmoni smettono di respirare.

"Ok, adesso basta così. Fuori dai piedi" sento solo la sua voce e una mano che mi tiene ben salda mentre mi allontana da quella ragazza.

Ance i ragazzi ci seguono in silenzio, e quando passiamo davanti a quella pista mi blocco all'istante.

La sensazione del ghiaccio sotto i pattini, la freschezza che ti entra dentro il corpo mentre danzi su quella piastra, l'armonia che c'era tra me e lui, l'adrenalina per ogni gara, la felicità dei nostri volti mentre facevamo ciò che più ci piaceva.

E' tutto finito...tutto quanto.

"Mel....ti va di sederci un attimo?" mi chiede Nancy guardandomi con un sorriso dolce.

Annuisco debolmente e abbasso gli occhi sulla mia mano, e mi accorgo che è ancora ben stretta alla sua. Alzo il viso e incrocio il suo sguardo. E vorrei perdermi in quegli occhi, affogare dentro quelle due pozze blu.

Ci sediamo poco più distanti dal centro, e li ringrazio per avermi allontanata da lì.

"Vi chiedo scusa" dico debolmente, e subito sento Evy piangere. Mi volto verso di lei e la guardo stupita.

"Siamo noi che ti dobbiamo chiedere scusa" dice con la sua voce strozzata.

"Non siete voi il problema ragazzi." e guardandoli mi convinco che è arrivato il momento di dire loro la verità.

"Sapete, anni fa non ero esattamente come sono adesso. Solo che gli scherzi della vita, ti portano ad essere ciò che non vuoi." ho gli occhi dei miei amici puntati addosso, ma tra tutti loro, il mio sguardo ricade solo su di lui.

"Mel, se non te la senti di dirci.." Julia cerca di parlare ma la blocco subito.

"No...non posso continuare ad andare avanti in questo modo. Ho raccontato solo ad Evy la mia storia, o almeno una parte" mi volto verso di lei chiedendole scusa con lo sguardo, e lei tuto ciò che fa è sorridermi. "Ho iniziato a pattinare all'età di cinque anni. Amavo quello sport, e volevo diventare una professionista, volevo seguire le sue orme" prendo un respiro e cerco di farmi coraggio.

"Oh mio Dio Mel, non starai parlando di.." Evy si blocca immaginando già ciò che stavo per dire

"Si...parlo proprio di Mason, mio fratello"

POV'S LIAM

Sapevo che nascondeva qualcosa, sapevo che in lei c'era una ferita troppo profonda, che nessuno sarebbe stato in grado di rimarginare.

Quando una settimana fa ero insieme, mi sono sentito libero, dai miei pensieri e dai miei problemi. E poi quella telefonata ha mandato tutto a fanculo. E so di averla lasciata come uno stronzo, so che lei è molto di più di quello che vale, e proprio per questo non voglio trascinarla con i miei casini. Ma è anche vero che non riesco a starle lontano. C'è sempre qualcosa che mi attira verso di lei, magari il bisogno di farla mia almeno una volta. Le sue labbra sono una pura tentazione, e da quando le ho assaggiate la prima volta, non ne ho più potuto fare a meno. E' come una droga che ti entra nelle vene senza via d'uscita, e non trovo il rimedio per disintossicarmi da questa situazione.

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