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Immobile.

Ferma.

Impaurita.

Prigioniera.

E potrei andare avanti all'infinito, se non fosse che quegli occhi non la smettono di fissarmi. E non so dove prendo il coraggio per fronteggiare quello sguardo, freddo e distaccato. E avrei mille motivi per dirgliene quattro, del suo comportamento bipolare, dei suoi scatti, dei suoi modi burberi e primitivi. Del suo modo di guardarmi e di parlarmi. Di come riesce a scrutare dentro di me facendomi sentire nuda davanti ai suoi occhi. E si...occhi più belli non ne ho visti. A volte espressivi, altre volte spenti. E so che dentro di te nascondi qualcosa, forse più grande di te. E in parte m sento anch'io in questa maniera. Siamo come due sperduti in cerca della strada giusta per tornare indietro. E speravo con tutto il mio cuore che la strada gusta fosse questa...la UCLA. Invece mi ritrovo con un passato catapultatomi addosso, con un amico che credevo di conoscere, ma che invece ha deluso completamente le mie aspettative.

E poi lui...lui che inv.

"Frena il meccanismo dei tuoi pensieri Prescott" mi viene incontro mentre lancia la sigaretta lontano.

"E tu cosa ne sai dei miei pensieri O'Connell?" incrocio le braccia e lo fronteggio, dopo una settimana intera che non parlo con nessuno di loro, e dopo averlo visto ripetutamente in compagnia con una polla diversa ogni giorno.

"Oh Prescott...i tuoi pensieri sono come libri aperti per me" si avvicina avido guardandomi fisso egli occhi.

Non devo abbassare lo sguardo...non devo abbassare lo sguardo. Non posso farmi vedere imbarazzata davanti a lui, anche se so che è particolarmente difficile restare indifferente al suo sguardo.

"Se fossi in te comincerei a darmi meno arie, in fondo non mi conosci per niente"

"Ti conosco abbastanza da sentire il tuo respiro...ti conosco abbastanza da leggere la paura nei tuoi occhi, ti conosco abbastanza da decifrare i tuoi movimenti quando sei agitata."

Ma che cavolo? Dio mio, credo di aver smesso di respirare nell'esatto momento in cui i suo viso si è avvicinato al mio di due centimetri. Talmente vicino da percepire quell'odore di tabacco misto menta, talmente vicino da poter studiare i suoi occhi...un oceano, ecco quello che sono. E come qualsiasi oceano nasconde i suoi segreti più profondi.

Cerco di riprendere il controllo del mio respiro e faccio un passo indietro per allontanarmi da lui.

"Non allontanarti da me" dice con una voce dura.

"Co...cosa vuoi da me Liam?" e noto un ghigno comparirgli ai lati della bocca. E non posso non pensare ai suoi baci rubati, alla sua lingua che avida e sicura invadeva il mio spazio. E perché adesso mi sento così maledettamente accaldata. Ma che cavolo mi succede?

"Voglio che stai lontana da lui"

Lui? Lui chi?

"Ma...a chi ti stai rif... "

"A quel coglione di Nathan" sbotta avvicinandosi di nuovo

Ma è forse impazzito? Non ci parliamo da una settimana, e adesso pretende di dettare legge su di me. Questo è proprio pazzo.

"Tu sei un folle. Se credi che ascolterò le tue parole, non hai capito allora niente" sto per andarmene, quando sento la sua mano che stringe il mio braccio.

"Melody, non sto scherzando" e il mio cuore perde un battito non appena sento il mio nome pronunciato dalla sua voce.

Non capisco che cosa gli prende. Cosa gliene importa a lui se parlo o vedo Nathan...Lui non sa un bel niente di noi

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