39

652 24 5
                                    

"Signorina Prescott, cosa la porta qui in aula venti minuti prima della lezione?"

Sono stata rinchiusa in casa circa due giorni interi, e non perché non volessi vedere Liam in faccia, ma sentivo il bisogno di starmene un po' per conto mio. Adesso che ho raccontato tutto a Evy mi sento decisamente più leggera. Non volevo rovinare l'amicizia che si è creata tra noi. L'unica cosa che le ho chiesto è quella di non farne parola con nessuna delle ragazze. Sono delle brave ragazze, ma so anche che si conoscono da molto tempo, e so bene come vanno a finire certe cose. E di certo non voglio ritrovarmi in mezzo a occhiatine e battutine stupide.

Inoltre, riconosco di aver completamente appianato la relazione che il professor Fhuler ci aveva assegnato, e credo mi abbia fatto bene restare in casa. Ho cominciato a mettere giù delle righe. Non posso ancora ritenermi soddisfatta, ma credo di potercela fare.

E stamattina non appena mi sono subito diretta qui.

"Mi scusi professore...non credevo di incontrarla. Se vuole posso an." mi alzo me vengo prontamente fermata dalla sua mano.

E resta lì, appoggiata alla mia. Guardo quel gesto forse innocuo ma intimo...si, perché le mani per me rappresentano tutto. Sono le mani l'elemento fondamentale in una persona. Da esse stesse ne capisci l'intera vita.le mani di un lavoratore, di un contadino, sempre sporche della sua amata terra. Le mani di un meccanico impregnate del grasso delle auto, le mani di un pianista, dolci e affilate per accarezzare i tasti di un pianoforte.e poi, poi ci sono le sue mani, grandi,capaci di stringerti con le sole cinque dita, forti, per dichiararti protezione.

A quei pensieri, ritraggo subito la mia mano da quella del professore e lo guardo, cercandogli di leggere nei suoi occhi. Ma ciò che vedo, non sono gli occhi di un docente. No...lui cerca di scrutarmi, cerca di studiarmi, cerca di entrare dentro la mia testa.

"Non andartene" la sua voce è leggera come il vento.

Riprendo a respirare cercando di controllare le mie emozioni. Non so ancora descrivere ciò che mi trasmette, ma credo che ci sia molto di più in questo ragazzo, oltre alla sua maschera da professore.

Mi siedo di nuovo appoggiando i miei libri.

"Allora...Melody, a che punto sei con la relazione?" mi chiede sedendosi proprio di fronte a me.

"Beh, ecco..ci sto lavorando" rispondo titubante.

Mi ha nuovamente chiamata per nome. Non so davvero se mettere distanza a questa cosa, oppure sorvolarla.

"So che c'è del potenziale in te Melody, so che in questa relazione probabilmente entrerai in contrasto con i tuoi sentimenti, ma è proprio questo ciò che voglio. Voglio la tua mente libera da ogni pensiero, voglio ogni tua emozione, sensazione, sentimento, messo nero su bianco. E non parlo solo di un aspetto psicologico."

Rimango immobile di fronte a questo discorso...Perchè mi chiede questo?

"Cercherò di fare del mio meglio" la mia voce è sottile, quasi strozzata.

E quando si avvicina al mio viso cerco di indietreggiare.

"Io voglio te Melody" e mi sorride a un palmo dalle mie labbra.

No, non è possibile!

Mi alzo velocemente, e mi dirigo verso l'uscita dell'aula, scappando. Mi sento chiamare, è la voce di Fhuler, ma non mi fermo.

Non so contro chi vado a sbattere, ma chiedo scusa senza nemmeno alzare lo sguardo e continuo a correre verso non so dove.

Ed è allora che le mie lacrime scendono senza chiederne il permesso.

Mi sento bloccata, sento afferrare il mio braccio.

Mi volto di scatto e i suoi occhi si incastrano perfettamente con i miei. Mi guardo scioccato, come se non avesse mai visto una ragazza piangere, e il suo sguardo a poco a poco si fa più rigido.

"Che cazzo è successo?" tuona la sua voce come un temporale.

"Lasciami" gli urlo cercando di liberarmi dalla sue mani

"Scordatelo...tu adesso mi dici che cazzo è successo, e perché scappavi da Fhuler"

Mi blocco. Come fa a sapere che scappavo da lui?

"Se tu stai chiedendo come facessi a saperlo, sappi che mi sei venuta contro, e non ha alzato il tuo viso. E quando ho visto Fhuler che ti chiamava dall'aula ho capito che era successo qualcosa. E tu adesso mi dici cosa" il timbro della sua voce mi fa davvero paura. Ma tra tutte le persone del campus, proprio con lui dovevo scontrarmi?

Poi ricordo.Certo, anche lui frequenta quel corso, anche se non ho capito il perché. Probabilmente stava raggiungendo l'aula per l'inizio delle lezioni.

"Non sono affari tuoi Liam. Non ti devo nessuna spiegazione" gli rispondo a tono, non appena mi tornano in mente le sue parole taglienti di quella sera.

Mi strattona per i braccio e mi fa aderire a lui. Guardo ogni suo movimento, ogni suo respiro. Le sue iridi sono più scure del solito, e questo è il classico segno dell'incazzatura.

"Non scherzare con me Melody. Non sono in vena di discorsi. Quindi o mi dici che cosa è successo, o ti giuro che entro lì dentro e ammazzo con le mie mani. E credimi, sono capace di farlo"

Spalanco gli occhi, e adesso non sono spaventata...sono letteralmente terrorizzata.

POV'S LIAM

No, non sono incazzato. Direi che affibbiarmi un termine del gemere in questo momento sia alquanto inappropriato.

Sono giorni che cerco di controllare la mia rabbia...sono giorni che me le vado proprio a cercare. Da quando ho rimesso piede qua dentro, il mio passato sembra ripiombarmi di nuovo addosso. Ho cercato di calmarmi, e l'unico modo che conosco per affievolire i miei nervi, è salire in quel dannato ring.

Quasi tutte le sere annego i miei ricordi e il mio passato su di esso. Combatto per alleggerire la mia mente, combatto per le voci che esultano quando mi vedono salire sul ring, combatto per vincere, combatto per massacrare i miei demoni. Ma non sempre ci riesco. Non sempre riesco a gestirli. Di giorno cerco di essere un normalissimo studente, anche se qui tutti sanno chi sono. Ma la notte, maschero tutto ciò che sono e non sono, e divento ciò che voglio.

In tutto il fardello che mi porto dentro, l'unica cosa positiva è proprio mia sorella. E anche lì, cerco sempre di stare sull'attenti. E so bene che il mio istinto fraterno mi porta a essere più insopportabile del solito. Ma su Evy, ho tutte le ragioni.

Ma ancora mi chiedo perché cazzo il mio istinto non si ferma di fronte a lei. No, è come se i miei pedi si muovessero da soli, come se i miei occhi cercassero qualcosa che non devono. Ho messo quella sera le cose subito in chiaro. Non mi interessano le stori d'amore, non mi interessano tutte quelle smancerie tra fidanzati...sinceramente mi fanno venire il volta stomaco. E non mi interessa nemmeno lei...No che non mi interessa.

E allora perché cazzo continuo a seguirla?

So che nasconde qualcosa...e probabilmente mia sorella lo sa.

E poi, come fa a conoscere quel coglione di Nathan? Come può una come lei aver conosciuto uno come lui? Non ha la più pallida idea di che persona sia. A volte ci facciamo talmente coinvolgere da un bel visetto, che non ci rendiamo conto di chi abbia realmente di fronte. E il solo pensiero che lu si possa avvicinare a lei, mi fa ribollire il sangue nelle vene. E no mi sopporto nemmeno io per questi cazzo di pensieri che mi faccio.

E anche adesso...quando l'ho vista correre, quando mi è venuta contro, e ho notato le sue lacrime, non ci ho pensato due volte nel precipitarmi da lei.

Forse è questo suo lato oscuro che mi attira, perché in fondo so che anche lei nasconde degli scheletri. Lo leggo nei suoi occhi.

E Fhuler...quel damerino...che cazzo vuole da lei?

Che cosa è successo li dento? I miei nervi non tendono proprio a calmarsi, e forse dentro di me spero che non sia ciò che penso...spero una realtà diversa.

HOLA....
bene... bene... bene... 😏
Melody racconterà a Liam ciò che è successo lì dentro? E Liam, come la prenderà?
Al prossimo capitolo 😘

Light blueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora