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Corro..corro, e mi fermo di colpo. Delle luci si alternano in lontananza, sono rosse, sono anche blu. Un ammasso di gente, la confusione, le urla, e il pianto disperato di una ragazza. Non riesco a capire le sue cose, ma riconosco molto bene il luogo, il momento e l'attimo. E il respiro mi si blocca, le mani mi tremano la gola diventa improvvisamente secca e asciutta. Osservo la scena, come se fossi la spettatrice di un film e mi guardo intorno cercando una salvezza. Ma non c'è traccia, sono come un fantasma, nessuno mi vede, nessuno mi sente. La mia voce strozzata dal pianto, le mie lacrime scendono. Perché non riesco a parlare? Provo a pronunciare qualche parola, ma nulla...il silenzio. E le urla si fanno sempre più nitide nella mia testa. Cosa ci faccio io qui? Perché mi trovo in questo luogo? Voglio andar via? Si...no...è la prima volta che sogno quella notte in terza persona. La gente mi trapassa come se fossi un fantasma, e ad ogni ondata, un dolore invade nel mio petto. Decido di muovermi, e con paso lento mi avvicino, e ho paura di vedere ciò che probabilmente immagino. Tremo ancora, asciugo le mie lacrime, e mi rivedo io...io che in quella notte sono morta, le mie mani sporche di sangue, le mie urla disperate. Mi porto le mani sul viso e comincio a singhiozzare. Non posso continuare a guardare. Mi sento spingere, o forse è qualcuno che cerca di portarmi via, ma i miei piedi non si muovono. E poi una voce, non so a chi appartiene. So solo che quella voce risveglia i miei sensi, e sussulto al suo suono soave. E di quella scena ne rimane solo un ricordo. Dove sono finita? Cos'è questo posto?.....

Il mio sonno è tormentato, o meglio, qualcosa lo tormenta. Una starna musichina mi riporta alla realtà. Sto ancora sognando? Eppure conosco questa musica, conosco questa.

Il cellulare!!!

Con la mano cerco quell'aggeggio infernale, che tanto infernale stavolta non lo è stato. Allungo il mio braccio verso il comodino e cerco di leggere sul display cosa diavolo sta succedendo.

Evelyn!

Salto in aria, istintivamente...No, non può essere di nuovo!

"Evelyn" rispondo preoccupata

"Mel...Oh Mel amica mia." scoppia a ridere, e sento delle voci con lei. Ma è ubriaca?

Mi porto a sedere sul letto, e non riesco a capire come possa essersi ridotta in questa maniera, e poi chi cavolo c'è con lei? E non sentono in che stato sia ridotta?

"Evy, che succede?" e sento ce tra poco manderò a fanculo tutto il mio buon senso.

"Cre-credo di avere un taaantino esagerato" e sento la sua risata e quella di chi sta le sta vicino.

"Dimmi dove sei...ti vengo a prendere" mi alzo dal letto e apro l'armadio. E non ci penso un attimo, no..non dopo i miei trascorsi. So che probabilmente mi imbucherò ad una festa di ragazzi e ragazze strafatte, so che probabilmente tutti mi guarderanno come se fossi un'aliena, ma so anche che non intendo lasciare la mia amica in pasto a quei ubriaconi. E penso per un attimo a tutta la combriccola. Che diavolo di fine hanno fatto? Possibile che l'abbiano lasciata da sola in mezzo a tutta quella marmaglia?

La trattengo al telefono. Non riesco a capire molto bene dove sia, ma sono sicura di trovare quella casa. Indosso la prima cosa che mi capita sotto tiro, non mi interessa del mio aspetto, e di certo i miei pantaloncini corti bianchi con una magliettina corta azzurra, non mi fermeranno di certo.

"Sto arrivando" e chiudo la chiamata uscendo di fretta.

E adesso dove cavolo vado?

Fuori tutto è completamente buio, non c'è anima viva e sono sicura che più di mezzo campus si sia imboscato a quella festa, mentre la rimanenza se ne sta comodamente nel proprio letto a dormire, infischiandosene completamente di ciò che succede al di fuori.

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