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E' tutto silenzioso attorno a me..il buio rende padrone non solo la mia casa ma anche la mia testa, inghiottendomi in un vortice senza ritorno. E l'ansia mi fa veramente brutti scherzi.

Dopo essere tornata dalla mia passeggiata con Eddy, anche se ero uscita per cercare Liam, mi sono chiusa in camera ripensando continuamente alle parole di Eddy.

Non so davvero cosa mi prende. Mi sento divorare da tutte queste sensazioni contrastanti. Provo rabbia, nell'avermi sempre baciata senza mai una spiegazione, provo gelosia, quando lo vedo appiccicato a quella, com'è che si chiama? Ah si, Beverly. Provo paura, perché non voglio che gli succeda nulla, provo attrazione, perché qualcosa mi spinge verso di lui, e chissà perché me lo ritrovo sempre ovunque. Provo tenerezza, perché in fondo so che non è cattivo, ma che i suoi atteggiamenti sono collegati da un passato difficile. E poi...provo quel qualcosa, che ahimè non so spiegare e nemmeno dettagliare. So solo che quando c'è lui intorno, il mondo si spegne.

E anche adesso, avvolta da questo silenzio, è come se i miei sentimenti tuonassero come un temporale. E non riesco ad azzittire la mia mente, e soprattutto il mio cuore.

Evy e gli altri sono andati a una festa, cercando di convincermi ad andare con loro. Ma niente da fare. Sono preoccupata che gli sia successo qualcosa. Magari lui è a quella festa, magari non gliene frega niente di quello che è successo oggi, magari per lui è tutto normale comportarsi così. Ma per me no.

Io non riesco a essere indifferente. Ripenso sempre alle parole di Thomas.Perché Liam è finito in prigione? Perché è stato denunciato?

Non ho voluto chiedere nulla a Evy, anche se alcune volte ci sono stati momenti che avrebbe voluto parlare. Non voglio forzarla a fare qualcosa che non si sente. Sarà lei a venire da me quando si sentirà pronta.

Mi giro ancora per la decima volta sul letto, sperando di prendere sonno. Ma niente da fare...Guardo fuori dalla finestra e alzo gli occhi al cielo.

Chissà dove sei...cosa fai. Come ti trovi lassù tra le nuvole? Mi piacerebbe vederti e abbracciarti ancora una volta. Eri la mia forza, la mia colonna.e adesso invece sei solo un ricordo.

Le lacrime minacciano di uscire, ma qualcosa attrae la mia attenzione. E quando riconosco la sagoma dritta davanti a me, perdo il fiato.

Mi precipito fuori, sperando di non aver visto male.e no, non ho visto male.

Corro, anche se i metri che ci separano brevi, ma non riesco a frenare i miei istinti.

E quando i trovo a stringerlo, scoppio a piangere.quelle stesse lacrime che prima chiedevano il permesso.

Sento il suo respiro accellerare.

"Sei uno stupido. Come ti è saltato in mente andartene via a quel modo. Non hai pensato a come poteva stare tua sorella? O magari il tuo migliore amico?" o magari io, e non mi rendo conto che le mie mani lo prendono a pugni sul petto, non muovendolo nemmeno di un centimetro.

Alzo gli occhi, annegati completamente dalle mie lacrime, e lo guardo, perdendomi completamente in quell'abisso infernale.

Mi guarda, come se ancora dovesse analizzare ciò che è appena successo. E per la prima volta, non mi sento in imbarazzo davanti a lui.

Riprendo a respirare a ritmi regolari.

"Vieni con me" la sua voce è leggera e rauca.

I brividi cominciano a invadere il mio corpo, Annuisco con la testa mantenendo sempre il contatto visivo. Prende la mia mano conducendomi verso la moto.

La guardo in ogni particolare, è veramente splendida...come la sua auto, e ogni tanto dimentico che suo padre è il proprietario di una delle case di produzione di auto e moto sportive.

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