•Capitolo tredici•

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Lo guardai sbalordita. No, che non volevo dargli un bacio, perché sapevo come andava a finire, mi avrebbe incominciato a sfottere per il resto della mia vita per una bacio che avrebbe voluto lui. Quindi no! Anche se, dovevo ammettere, mi sarebbe molto piaciuto.

Roteò gli occhi, per la mia domanda.
«La vuoi o no?» mi chiese scuotendo la bottiglia in alto.
Nonostante lui non fosse poi così alto io non riuscivo a raggiungere la sua bottiglia in alto perché ero sempre stata una nana. Che bello!
Tutti i ragazzi, iniziarono a ridere e a gridare "dai, Sara dagli un bacio" accompagnati da dei fischi e sguardi ammiccanti.
Smisi di saltellare perché mi ricordai della mia seconda bottiglia nell'armadio. Non chiedetemi perché avevo una bottiglia nell'armadio!

Lo guardai sorridendo, e mi diressi verso l'armadio estraendo la bottiglia e iniziandola a bere sotto gli occhi divertiti di tutti e sotto lo sguardo stralunato di Irama.
«Ah» esclamai chiudendo la bottiglia e rimettendola al suo posto, per poi buttarmi sul letto matrimoniale, soddisfatta.
«Cosa c'è?» domandai aprendo gli occhi rivolta a Filippo che continuava a guardarmi con quella sua solita espressione, gli altri non smettevano di ridere. Per una volta avevo vinto io.

«Hai davvero rifiutato un mio bacio?» chiese indicandosi, scioccato e ancora incredulo.
«Così sembra» risposi chiudendo nuovamente gli occhi, con le braccia dietro la testa e un sorrisino beffardo sul volto.
Non proferì parola e tutti incominciarono a vestirsi.
«Sei davvero una stronza, Sara» mi disse ridendo Nicole.
«Lo so» le risposi vantandomi di quello che avevo fatto, uscendo dalla stanza dirigendomi verso la sala ristoro seguita a ruota dalle altre.
Mi sedetti al mio solito posto e iniziai a fare colazione, notando lo sguardo frustrato di Filippo.

«Che c'è sei ancora scosso perché ho rifiutato un tuo bacio?» gli domandai alzando un sopracciglio.
«Non cantare vittoria, Sara, sono ancora in vantaggio e di molto» mi rispose sorridendo.
Ma davvero stava prendendo tutto questo per uno stupido gioco?
Non gli risposi e dopo aver finito di mangiare, andammo tutti insieme verso lo studio per prepararci alla puntata del sabato.

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La voce meccanica risuonò per tutto il backstage, per annunciarci che la puntata stava per incominciare. I giorni erano volati rapidamente, quella settimana.
E come sempre la mia ansia si faceva sentire, ma più che altro avevo paura di andare in sfida.
«Ragazze siete pronte?» domandò Emma un po' agitata, io annuì senza proferire parola con nessuna.

La puntata iniziò ed entrammo nello studio e dopo la breve pubblicità, partimmo con la sfida di un ballerino che non conoscevo molto.
Si posizionò sulla pedana mobile entrò il giudice esterno e anche la sua sfidante. Era una ragazza davvero bella! Magra e con delle belle forme, con capelli lunghi fino al seno castani, occhi a mandorla verdi e labbra carnose.
Iniziò a ballare il ballerino della nostra scuola e poi ballò la ragazza. Era bravissima! Si muoveva con armonia e graziosamente. Era una sfida davvero ardua.
Il giudice alla fine scelse che a vincere la sfida era la ragazza che, da quello che avevo capito, si chiamava Jessica.

Maria le consegnò la maglia bordeaux. Mi dispiacque davvero tanto per il ballerino che era stato eliminato, il quale piangendo aveva lasciato lo studio dopo aver ringraziato e salutato tutti.
«Jessica, fai parte della squadra del fuoco e per oggi prenderai quel posto, vicino ad Irama» disse indicando il posto alla ragazza che contentissima eseguì l'ordine.
Filippo non faceva che guardarla e non so per quale ragione mi dava estremamente fastidio.

Iniziarono le varie esibizioni, dove per prima fu chiamata Carmen contro Emma, dove quest'ultima prese il punto.
«Sei stata davvero brava» sussurrai alla ragazza di fianco a me che si era appena seduta.
«Grazie, ma Emma è stata meglio» mi rispose Carmen con il fiato corto.
«Mi siete piaciute entrambe»
«Andiamo avanti con Sara della squadra del ferro, contro Nicole della squadra del fuoco» pronunciò Maria facendomi sussultare. Mi alzai velocemente e scesi, ritrovandomi accanto a Nicole che mi sorrise.

«Partiamo da Nicole»
Nicole si avvicinò all'asta e sistemò il microfono e subito dopo la base partì. Cantò magnificamente e mi emozionò tantissimo, aveva davvero spaccato.
Quando finì la sua esibizione il pubblico applaudì fortissimo così come me.
«Ora tocca a Sara» avanzai verso l'asta e espirai prima di sentire la base di "Love me like you do" la canzone che avrei dovuto portare la scorsa settimana ma che mi avevano riproposto.

Ringraziai mentalmente le ragazze che mi avevano sistemato i capelli, raccogliendomeli in una coda alta, perché non avrei sopportato i capelli davanti al viso quel giorno.
Cantai mettendoci tutta me stessa, cercando di emozionare ma soprattutto di emozionare me.
Ricordai i consigli che Annalisa mi aveva dato e li usai pensando a una persona in particolare: Filippo. Forse non mi piaceva, ma pensando a lui le canzoni mi uscivano sempre meglio e riuscivo a metterci tutta me stessa, ma specialmente riuscivo ad emozionare, forse perché ogni volta che lo pensavo provavo sensazioni strane.
La canzone finì e i giudici si complimentarono con noi, dando però il punto a me.

Durante tutta la puntata fui chiamata un'altra volta, sfidandomi nuovamente contro Irama. Cantai "Ogni istante" di Elisa, ma sfortunatamente persi il punto contro la canzone dei Negramaro cantata da Filippo.
Alla fine della puntata la squadra del fuoco era in vantaggio.
«Qui ho il nome di chi nella prossima puntata andrà in sfida» disse Maria prendendo la busta rossa che le avevano consegnato. Pregai con tutta me stessa che non fossi io. Incrociai le dita, chiudendo gli occhi.
Aprì lentamente la busta.
«Secondo i professori, Sara andrà in sfida» mi sentì mancare. Merda! Quanto potevo essere sfigata?!
Mi avvicinai a Maria per prendere la maglia rossa con la scritta "sfida".

Odiavo stare in sfida, mi era già capitato una volta e tutta la settimana non facevo che agitarmi sempre di più.
La puntata finì.
«Sara sei in sfida» pronunciò Nicole accanto a me.
«Già lo vedo» dissi nervosa alla ragazza di fianco a me.
Vidi Filippo parlare con la ragazza nuova e mi mandò ancora più in bestia.

Dopo che fummo ritornati all'hotel, rimanemmo un po' nella hall tutti insieme.
«Ciao ragazze» disse una voce sconosciuta davanti a me, costringendomi ad alzare la testa.
«Piacere io sono Jessica» si presentò la ragazza ad ognuna di noi.
«Sara» pronunciai ricambiando la stretta di mano. La guardai, aveva qualcosa di famigliare ma non ci feci caso.
Parlammo con lei del più e del meno, era davvero simpatica e mi dispiaceva aver pensato male di lei all'inizio, il detto "non giudicare il libro dalla copertina" era proprio vero! Almeno per ora.

«Io vengo dalla Sardegna, feci i casting per Amici ma purtroppo non fui candidata al banco, ma mi proposero di ritornare qualora qualcuno fosse andato in sfida, ed eccomi qui» spiegò la ragazza sorridente, aprendo le braccia.
«Anch'io ho avuto la stessa tua esperienza, sono entrata ad amici circa quattro settimane fa» disse Emma ricambiando il sorriso.
Intanto Filippo, Simone, Einar e altri si erano avvicinati a noi, per ascoltare o guardare meglio la ragazza nuova.
«Sono appena entrata e già mi manca tutto del mio paese. La mia famiglia, i miei amici, il mio ragazzo...» quello che avrei voluto sentire!
Esultai fiera dentro di me.
Tutti i ragazzi ci rimasero male da quella sua esclamazione, perché era davvero una bella ragazza e tutti avrebbero voluto provarci con lei, specialmente Filippo che non le toglieva gli occhi di dosso.

Soffermò il suo sguardo sul mio e mi fissò attentamente socchiudendo un pochino gli occhi. Dio, era così inquietante.
«Cosa c'è?» le chiesi dopo poco.
Lei sembrò risvegliarsi dai suoi pensieri.
«Oh, no niente, il tuo viso mi sembra famigliare» mi disse.
«In realtà lo avevo pensato anch'io» pronuncia ridendo.
«Vi assomigliate molto, devo dire. Non sarà che siete sorelle?» domandò Filippo, guardandoci e ridendo.

Certo che no, io avevo un solo fratello minore e lei non l'avevo mai vista in vita mia, notavo solo alcune famigliarità nel suo viso ma niente di più.
Negammo tutte e due.
«No, vivo in Sardegna da quando sono nata con i miei genitori, e di sicuro non sono stata adottata» ironizzò ridendo e facendoci sorridere.

All'improvviso le squillò il telefono, rispose alla chiamata uscendo fuori.
Filippo la guardò uscire, lo guardai fulminandolo con lo sguardo.
«Bel culo, vero?» gli dissi facendolo voltare verso di me.
Mi guardò e sorrise.
«Preferisco il tuo» pronunciò guardandomi con uno sguardo malizioso. Arrossì e gli lanciai un cuscino facendolo ridere.
Stronzo!

•Spazio autrice•
Cosa pensate della ragazza nuova? E del comportamento di Sara nei confronti di Filippo? Fatemi sapere ciò che pensate nei commenti, e ditemi specialmente se il libro vi sta piacendo.
Non dimenticatevi di lasciare una stellina!!
Ciaooo

Voglio solo te//Irama//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora