Voglio solo te//Irama//

•Capitolo trentuno•

«Mh la mia felpa» disse Filippo guardandomi e leccandosi il labbro, con la mano intrecciata alla mia mentre camminavamo per raggiungere gli altri.
«È la prima che ho trovato nell'armadio» risposi alzando le spalle per l'ennesima volta.
«Farò finta di crederti» esclamò avvicinandosi e dandomi un bacio sul collo. Sorrisi.

«Oh finalmente, non vi sopportavo più con quei musi lunghi» affermò Jessica venendoci incontro assieme ad Einar.
«Io sinceramente li preferivo prima, ora inizieranno a scambiarsi baci in continuazione» intervenne Einar alzando gli occhi al cielo. Gli diedi un piccolo schiaffo sul braccio, facendolo ridacchiare.

«Che tanto sappiamo che ti manca Valentina, bro» pronunciò Filippo. «Ma tranquillo ora ci sono io» continuò facendo finta di dargli un bacio avvicinandosi a lui.
«Merito di meglio io» rispose a tono Einar, facendoci ridere e spostando il volto di Filippo con una mano.

«Ma va, chi mai rifiuterebbe il mio bel faccino» disse con modestia accarezzandosi la faccia socchiudendo gli occhi.
«Tiratela di meno, coglione» alzai gli occhi al cielo e gli altri ridacchiarono.

«Oh, ecco gli altri» strillò Jess indicando gli altri da lontano e li raggiungemmo.
«Che carini che siete!» esclamò Emma, intrecciando le mani.
«Sta zitta pupellina, così li imbarazzi» sussurrò Simona ad Emma, facendoci sorridere.
«Oddio, ma quanto è bello quel pupazzo» pronunciò Carmen venendoci incontro per osservare il peluche che mi aveva regalato Filippo.
«Lo so, è stupendo» dissi stringendolo a me e con la coda dell'occhio vidi il ragazzo affianco a me sorridere.

«Poi me lo farai tenere la notte, vero?» mi domandò speranzosa.
«Certo che no, è solo mio» le risposi sorridendole e dando un bacio al peluche. 
«Carmen quella è una bestemmia, è troppo importante per lei quella scimmia, vero Fil?» chiese Jessica ironicamente a Filippo.
«Ah ora capisco» esclamò Carmen ridendo.
«Stupide» dissi io scuotendo la testa nascondendo un sorriso.

Dopo poco ci fermammo davanti ad un negozio ma io decisi di non entrare, avevo già comprato fin troppi vestiti per quel giorno.
«Fil» lo richiamai facendolo girare nella mia direzione.
«Si?» disse passandosi una mano tra i capelli facendomi letteralmente impazzire.

«Grazie per le rose... e per il peluche» affermai quasi sussurrando stringendo la scimmia a me e arrossendo leggermente non so per quale strano motivo.
Sorrise e si avvicinò alle mie labbra per darmi un bacio. Forse era sbagliato tutto questo ma in quel momento mi sembrava tutto così fottutamente giusto.

E stare con lui, vicino a lui, tra le sue braccia mi faceva sentire così protetta... anche se in realtà non lo ero per niente perché colui che mi avrebbe fatta soffrire più di tutti, probabilmente, era proprio colui che mi avrebbe dovuto proteggere.

«Sara devi assolutamente vedere un vestito dentro al negozio» urlò all'improvviso Jessica, accompagnata da Emma e Carmen, facendomi staccare da Filippo che le guardava scioccato.
«Sorry Ira, è per una buona causa» continuò questa volta Emma sorridendogli mentre poi Carmen mi trascinava all'interno del negozio e feci in tempo a lanciare il peluche a Filippo prima di essere letteralmente trascinata in un camerino con uno strano vestito appeso alla gruccia. Era proprio carino però!

«Provatelo su! L'abbiamo scelto apposta per te» esclamò Carmen fuori dalla porta.
Me lo infilai lentamente, guardandomi poi allo specchio.
«Ma a cosa mi serve questo vestito?» domandai.
«Tu prendilo, non si sa mai» rispose Jessica.

Uscì fuori per farlo vedere alle ragazze e loro rimasero a bocca aperta e mi costrinsero a comprarlo ed io ovviamente acconsentì.
Si poteva avere delle amiche così?

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«Mi porti in hotel?» domandai a Filippo aggrappandomi al suo petto e guardandolo.
«Certo, bimba» rispose dandomi un bacio in fronte. Salutammo tutti e poi prendemmo la macchina per ritornare in hotel. Ero davvero stanchissima! Era da stamattina che camminavo per negozi, ed ero davvero stremata. Aprì la porta della mia camera e mi buttai sul letto matrimoniale. Filippo appoggiò il peluche a terra e poi si sdraiò accanto a me.
«Che carine quelle rose, chi te le ha regalate?» chiese ironicamente.