•Capitolo quarantuno•

1.1K 59 3
                                    

«E...»
«Niente»
«Niente? Come niente?»
«Eh, niente» risposi mordendomi le unghie, mentre Carmen continuava a guardarmi sbalordita da ciò che le avevo appena detto.

«Davvero niente niente? Ne un abbraccio, ne un bacio?» continuò con gli occhi spalancati.
Alzai gli occhi al cielo.
«No, niente»
«Ce quindi, tu gli hai detto ti amo e lui si è stato zitto... senza fare niente... senza un minimo di emozione... Bello!» replicò ancora Carmen più scossa di me.

«Alcune volte mi chiedo se un cuore ce lo abbia» disse Emma ascoltando attentamente, vedendo poi annuire le altre.

Non ci avevo fatto molto caso in quei giorni, ma ora ripensandoci, faceva davvero molto male. Dire a qualcuno che amavi alla follia ciò che provavi veramente e non sentirti dire anche solo un "anche io" faceva davvero malissimo, e in un certo senso mi sentivo di aver affrettato tutto subito o pensavo seriamente che lui non provava assolutamente niente paragonabile al mio.

Sospirai.
«Vuole solo sesso, secondo me» pronunciò ad un tratto Nicole, facendoci voltare verso di lei e facendomi aggrottare le sopracciglia.
«Tu evita di sparare cazzate che alcune volte mi sembri solamente gelosa...» la ammonì Jessica, per poi puntarmi il dito. «e tu smettila di farti mille paranoie inutili. In fondo sai che lui con l'esprimere i sentimenti è proprio una frana. Quando sarà pronto te lo dirà di sua spontanea volontà. È pazzo di te, Sara.» mi consolò Jessica poggiandomi una mano sulla spalla e facendomi annuire e leggermente sorridere per le sue ultime parole.

Sapeva sempre come tirarmi su di morale.
Ad un certo punto sentimmo bussare alla porta, guardai le ragazze e mi alzai per andare ad aprire, con la felpona di Filippo, calzini e i miei capelli di merda legati in uno chignon più che disordinato.

Poggiai la mano sulla maniglia pensando di ritrovarmi uno dei ragazzi, ma con mia grande sorpresa mi ritrovai un ragazzo abbastanza alto, con i capelli neri e gli occhi azzurri.
Sussultai leggermente per poi arrossire e tirarmi giù la felpa per cercare di coprirmi le gambe completamente nude.

«Saresti?» domandai imbarazzata con un sopracciglio alzato.
«Ops credo di aver sbagliato camera» disse grattandosi la nuca, soffermandosi poi a guardarmi la felpa. «Tu... dovresti essere Sara, giusto?» domandò indicandola poi.

«Oddio come mi conosci? Sei un maniaco per caso?» chiesi quasi impaurita, nascondendomi dietro la porta.
«Sara!» mi ammonì Jessica.
Il moro iniziò a ridere ed io lo guardai interrogativa.
«Ma no» mi rispose ricomponendosi. «Comunque, siccome vedo che Filo non ti abbia parlato di me, io sono Lorenzo Galli» continuò mostrandomi la mano.

«Filo? Parlato di te? Ma di cosa stai parlando?»
«Pensavo che Filippo avesse parlato del suo migliore amico alla sua ragazza» disse, rendendomi tutto un po' più chiaro.
«Oh, no, non mi ha parlato assolutamente di te» pronunciai dispiaciuta di non essere stata informata di nulla.

«È un coglione tranquilla, ci sono rimasto male anche io» rise, contagiandomi. Era davvero simpatico e carino.
«Comunque sia, dov'è la sua camera?» mi chiese e subito dopo li indicai il corridoio per arrivare alla camera a due porte di distanza dalla nostra.

«Oh, grazie Sara. Beh, ci si becca in giro. Ciao ragazze!» salutò me e le ragazze per poi andarsene lasciandomi perplessa.
Chiusi la porta e mi buttai sul letto sotto lo sguardo delle ragazze.

«Che gran figo» esordì Jessica a bocca aperta, beccandosi una nostra occhiataccia.
«Beh, si è davvero un coglione Filippo. Ma è possibile che tu davvero non sapevi dell'esistenza di sto bonazzo?» domandò ancora Jess.
«No, Jess, non so mai un cazzo» le risposi su di giri, alzandomi per infilarmi il primo leggings che trovai nell'armadio e un paio di scarpe.

«Calma, Sara, ci sarà un motivo» intervenne Emma.
«È inutile che cercate sempre di difenderlo. La verità è che non vuole rendermi partecipe della sua vita...» pronunciai prendendo il telefono. «Lo fa solamente da ubriaco marcio»
«Si ma ora dove vai?» chiese Carmen.
«A prendere un po' d'aria, non esco stasera» le avvisai per poi uscire dalla porta e dirigermi in terrazza.

Mi sedetti alla mia solita panchina, alzandomi il cappuccio, portandomi le gambe al petto e abbracciandole con le braccia per poi appoggiarci la testa. Guardai il cielo stellato, mi rilassava sempre! Diciamo che era il mio posto "felice" quel terrazzo.

Mi sentì toccare una spalla e quasi sussultai. Come diavolo faceva a trovarmi sempre?
«Filippo lasciami sola» dissi per poi vedere una figura maschile sedersi accanto a me.
«Mi dispiace deluderti» pronunciò una voce facendomi voltare verso di essa, vedendo poi Mose sorridermi.

Oddio che palle!
«Che ci fai qui?»
«Ti ho vista salire e ho pensato di parlarti di una cosa» mi rivelò facendomi nuovamente girare verso di lui e aggrottare le sopracciglia.
«Non è davvero il momento Mose, vorrei rimanere sola» lo liquidai subito.
Volevo davvero rimanere sola con me stessa, alcune volte faceva bene, anche solo per schiarirmi le idee.

«È una cosa importante» insistette.
«Se davvero è importante, parla»
Mi guardò negli occhi per poi prendermi una mano.
«Tu mi piaci davvero tanto, Sara» mi rivelò facendomi rimanere a bocca aperta.
Stava dicendo sul serio? Staccai la mia mano dalla sua.

«Mose io sono fidanzata» replicai quasi scocciata da quella sua rivelazione.
«Ti darei davvero tutto, io» disse marcando sonoramente "io".
«Io ti ho sempre visto come un amico, Mose»
«Mi stai friendzonando per caso?» domandò quasi ridendo.

Risi.
«È la verità. Ma lo dico anche per te, sai com'è Filippo...»
«Cosa c'entra Filippo ora?» chiese scaldandosi.
«Mose io ti voglio un gran bene, ma solo questo, non voglio che tu stia male per me...»
«Sapevo di non dovertelo dire»
«No, invece hai fatto benissimo, ma purtroppo ti piace la persona sbagliata, mi spiace»

«Invece no! Mi piace la persona giusta. Ma purtroppo è fidanzata con la persona sbagliata» girò lo sguardo.
Roteai gli occhi al cielo e rimasi in silenzio. Anche questo oggi non ci voleva!

«Scommetto che sei qui sopra per Irama, giusto? Cosa ti ha fatto stavolta?» domandò quasi irritato.
«Non vorrei parlarne»
«Lo sapevo! Non ti merita minimante»
«Ti prego, non rendere tutto ancora più complicato» dissi toccandomi la fronte.

«Ti regalerei la luna se solo potessi Sara, ti tratterei meglio di chiunque altro, non ti farò mai mancare niente...»
«A me non serve questo, Mose. Mi basta essere amata»

«Stai dicendo che Filippo non ti ama?» chiese impicciandosi.
«Non ho detto questo! Ma non ho bisogno di beni materiali per stare bene» feci una paura per poi ricominciare. «Mi dispiace Mose, ma che tu lo voglia o meno, io sono innamorata di Filippo» esclamai troncando definitivamente la conversazione che stava prendendo un piede sbagliato.
«Va bene, Sara, tranquilla. Ma un giorno o l'altro ti farò rendere conto di che persone di merda è in realtà il tuo ragazzo» disse per poi alzarsi e andarsene.

Bene, ci voleva solo questo ora!
Sospirai per poi alzarmi e scendere di sotto. Di sicuro le ragazze non erano in camera, sarebbero dovute uscire con gli altri, ma io avevo declinato l'offerta, come hai vecchi tempi.

Percorsi il corridoio per arrivare alla mia camera, ma quando voltai l'angolo mi bloccai di colpo per non andare a sbattere contro Filippo e Lorenzo che mi sorrisero.
«Sara!» esclamarono i due quasi contemporaneamente.
Vidi Filippo, avvicinarsi per lasciarmi un bacio sulle labbra, ma posai le mani sul suo petto per allontanarlo da me.

«Filippo non è il momento, davvero» lo respinsi per poi notare il suo viso interrogativo.
«Ciao Lorenzo» lo salutai per poi ripercorrere il corridoio per arrivare alla mia camera.
«Ma che le prende?» sentì domandare Filippo.
«Per te Lori, bellissima» urlò Lorenzo facendomi ridacchiare.
«Ahia, stronzo» imprecò quest'ultimo verso Filippo che molto probabilmente gli aveva tirato uno schiaffo dietro la nuca.

Ridacchiai rientrando in camera e buttandomi sul letto, con un gran mal di testa.
Finalmente da sola.
Da sola con me stessa.

Voglio solo te//Irama//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora