•Capitolo quarantaquattro•

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Le settimane passavano e l'ingresso al serale si faceva sempre più vicino.
Le maglie per l'entrata al serale diminuivano sempre più, ero riuscita a prenderla, assiema a Jessica, Filippo, Lauren, Luca e Daniele ma speravo con tutto il cuore che la prendessero anche Carmen, Emma, Nicole e Simone.

Non potevo sopportare di entrare al serale senza loro, mi sarebbero mancati un casino, anche se probabilmente saremmo stati separati in base alle squadre.

Stavo dando il meglio di me in tutto e per tutto, ed ero felicissima che le mie canzoni arrivassero a tutti. Non potevo essere più onorata! Era la cosa che più amavo al mondo.

«Dove andremo oggi?» domandò Jessica stra eccitata per aver conquistato la felpa verde, alle altre ragazze.
«Probabilmente in qualche altro pub scelto dai ragazzi» rispose Nicole abbastanza seccata.

«Non ho molto voglia ragazze» si lamentò Emma distendendosi sul letto con la testa che penzolava da un lato. Le sorrisi per poi tirarle un cuscino in faccia.

«Ma dai, sono sicura che tutte voi riuscirete ad entrarci» dissi cercando di essere il più positiva possibile. «State tranquille»
«Disse quella paranoica e ansiogena» mi canzonò Carmen roteando gli occhi, accennando un sorriso.

Sentimmo bussare.
«Non aprite è sicuramente Simone» disse Emma, nascondendo la testa sotto il cuscino.
«Perché non vuoi vederlo?» le domandò Nicole stupita quanto noi.

«Perché ora vorrà costringermi ad an...»
«Emma che tanto ci verrai al pub è inutile che mi ignori» urlò Simone dietro la porta interrompendo la ragazza che sbruffò sonoramente, per poi dirigersi scalza verso la porta.

Aprì la porta con un braccio sul fianco e una smorfia annoiata sul viso.
«Non voglio venirci amo» ma alla fine della sua frase, Simone si abbassò prendendola sulle spalle mentre Emma non smetteva di urlare e dimenarsi.

Scoppiammo tutte a ridere.
«Ragazze portatemi un vestito, un paio di tacchi e i trucchi in stanza, grazie» ordinò Biondo sorridendo con ancora Emma che urlava su in spalla. Annuimmo per poi chiudere la porta alle spalle.

«Ma io li amo troppo» esclamò Jessica con gli occhi a cuoricino, ridendo ancora.
«Già sono davvero tenerissimi!» pronunciai io con un velo di amarezza.

Dopo aver preso un vestito carino, un paio di scarpe e i trucchi di Emma, uscì dalla stanza per dirigermi in quella dei ragazzi.
«Non ci credo Sara, sei venuta davvero» disse Emma aprendo la porta e sbattendosi una mano in faccia, facendo scoppiare a ridere Einar sdraiato sul letto.

«Grazie dressy, sai che ti amo tanto tanto» mi ringraziò Simone scherzando, ricevendo un colpo sul braccio da parte di Emma.
«Biò ti spezzo in due» pronunciò una voce roca e graffiata chiudendo la finestra.
«Eccolo!» esclamò Einar.

Sorrisi guardandolo e poi lo vidi avvicinarsi a me per posarmi un bacio sulle labbra.
«Mi sento un po' in imbarazzo» disse Einar con un colpo di tosse, palesemente finto.

Scoppiamo a ridere.
«Tranquillo, devo rientrare in stanza per vestirmi» risposi per poi salutare tutti ed uscire dalla stanza, dirigendomi verso la mia per niente distante da quella dei ragazzi.

Mi sentì stringere d'un tratto il polso, mi girai sorridendo pensando fosse Filippo, ma con mia grande sorpresa mi ritrovai a due centimetri dal viso di Mose.
Merda di nuovo lui!
In queste settimane non aveva smesso di cercarmi e di provarci con me, nonostante io continuassi a respingerlo lui non mollava un attimo.

E di tutto questo Filippo non sapeva nulla, non volevo far ritrovare Mose in guai seri, e conoscendolo ormai bene, non avrebbe esitato un attimo a prenderlo a pugni.

«Sara...»
«Mose, dovresti smetterla... davvero» sputai subito senza farlo parlare, abbastanza irritata.
«Io non voglio arrendermi»
«Dovresti, invece»

Si incupì di colpo.
«Io non voglio illuderti o cose così, ma veramente, io ti voglio solo un gran bene»
«Dammi almeno un bacio» disse d'un tratto lasciandomi senza parole e boccheggiante.

«Cosa?» domandai sperando di aver capito male.
«Voglio solo un bacio e poi ti lascerò in pace, me ne farò una ragione»
«Mose non tradirei mai Filippo, lo sai»

Roteò gli occhi al cielo infastidito. Mi stava davvero dando sui nervi.
«Tu sei solo attratta da Irama, è questo che so»
«Io amo Filippo!» esclamai a denti stretti, lo avrei preso a schiaffi nel vero senso della parola.

Sospirò.
«Siete due mondi paralleli, tu troppo buona, lui troppo stronzo» continuò.
«Saremmo anche opposti, ma a me la semplicità scoccia parecchio, preferisco lottare per ciò che amo che starci e basta»

«Sara, per favore... un bacio, solo uno» insistette ancora.
«Mose ma cosa ottieni?»
«Sarò pronto a lasciarti andare»
«Non lo farò»
Non avrei mai baciato una persona che non amavo solamente per far piacere a qualcuno.

Non ero il tipo, e mai lo sarò.
Ad un certo punto, mi prese i polsi stringendomeli forte, per poi sbattermi alla parete.
«Non chiedo mai niente a nessuno, ma questo lo pretendo» disse a denti stretti. Cercai di dimenarmi o tantomeno di urlare, ma non riuscivo, la mia voce era come intrappolata.

«Mi fai schifo» sussurrai, sentendo ancora di più la presa sui miei polsi aumentare facendomi urlare dal dolore.
Sentì la porta della stanza dei ragazzi spalancarsi e nel medesimo istante Mose posò le sue labbra sulle mie.

Lo stomaco mi si chiuse, mi faceva davvero tanto schifo. Cercavo di staccarmi ma senza riuscirci, finché non sentì più pressione e quando riaprì gli occhi vidi Mose a terra con Filippo sopra di lui mentre lo massacrava di pugni.

Iniziai a tremare ma non riuscì a muovermi, ero come immobilizzata.
«Brutto stronzo» urlò a denti stretti, mentre Simone ed Einar cercavano di separarlo.
«Filippo smettila!» gridò Simone facendolo calmare.

«Ecco Sara, guarda con che merda sei» esclamò Mose sputando poi a terra con il naso e le labbra piene di sangue.
Filippo si alzò guardandolo con ribrezzo mentre i suoi occhi lasciavano trasparire un velo di amarezza e delusione.

Mi guardò.

Per poi venirmi incontro ed abbracciarmi.
"Stai bene bimba?"
"Scusami"
"Non è colpa tua, non piangere"
"Io ci sarò sempre"

E invece... mi guardò per poi andarsene senza nemmeno preoccuparsi di come potessi stare io.
«Filippo...» sussurrai con gli occhi pieni di lacrime vedendo la sua figura scomparire dietro l'angolo.

Mi lasciai scivolare sul pavimento distrutta.

E forse un po' di verità in quelle parole c'era.

Voglio solo te//Irama//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora