•Capitolo quarantotto•

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«Biondo, squadra bianca...» annunciò Maria, mentre Simone si alzò felice per poi sedersi sulla panca di colore bianco.

Era arrivato il fatidico giorno! Finalmente sarei entrato al serale, e non potevo essere più felice di così. Si, avevo il cuore a mille per l'emozione, ma un pò di adrenalina in questo periodo mi avrebbe fatto stare bene... o almeno lo speravo! Entrare ad Amici sarebbe stata la mia rivincita, avevo dato tutto, ma in quel momento, mi sentivo anche così perso e vuoto, da non sapere più cosa volessi in realtà dalla mia di vita.

«Matteo, squadra blu»
Il cuore accelerava sempre di più.
E Dio quanto ero in ansia!
«Jessica, squadra blu» si alzò felice per poi dirigersi verso Matteo che l'abbracciò.

«Emma, squadra bianca»
La vidi sorridere, mentre corse verso la panca per poi sedersi accanto al ragazzo che amava follemente e lasciargli un bacio sulla guancia.
Erano bellissimi... e forse lo sarei stato anche io con lei...

«Einar, squadra blu»
Anche lui raggiunse gli altri alzando la mano per dar loro un cinque.
«Irama, squadra bianca»
Mi si fermò il cuore.

Lanciai un veloce sguardo ad Einar, per poi sedermi sorridendogli amaramente.
Mi sarebbe mancato tanto...

«Sara, squadra blu»
Ennesimo colpo al cuore.

Mi si raggelò il sangue. Non poteva essere successo davvero! Da un lato me lo aspettavo, ma cercavo sempre di scacciare quel pensiero dalla mia mente.
Probabilmente smisi di respirare per quei lunghi e interminabili secondi in cui metabolizzai bene ciò che Maria aveva detto.

Si sedette accanto a Jessica che l'abbracciò felice, ma era totalmente assente. Come lo ero io. La fissai intensamente e lo fece anche lei, finché poi Biondo, capendo tutto, mi prese la testa per poi portarla sulla sua spalla.

«Bro, tornerai presto da lei» mi sussurrò accarezzandomi i capelli, mentre le ultime parole di Maria mi risuonavano continuamente in testa.

Faceva troppo male!

Ma da un lato era meglio così!
Più le sarei stato lontano, più sarebbe stata felice. Ed io in quel momento volevo solo quello.

«Bryan, squadra bianca; Daniele squadra blu: Filippo, squadra bianca; Carmen squadra blu; Luca squadra bianca e Lauren squadra blu.» finì di elencare gli ultimi componenti delle squadre.

Mi persi tra i miei pensieri e non sentì più niente.

Fanculo a me e a tutto questo!

~~~~

Rientrammo in hotel. Quella sarebbe stata la nostra penultima sera insieme, per poi dividerci definitamente. I ragazzi chiacchieravano animatamente tra loro, felici più che mai e lo ero anche io in un certo senso.

Sentì il mio telefono vibrare e lessi subito il messaggio. Lorenzo.
"Sono fiero di te, amico mio. Spacca tutto lì dentro e riprenditi tutto ciò che ti hanno tolto. Io credo in te, bro. Ti voglio bene. Ci vediamo stasera" lo lessi velocemente, sorridendo.

E cazzo quanto mi sarebbe mancato lui!
Salì in terrazzo per fumarmi una sigaretta, ormai era mia abitudine. Usavo quel posto per stare solo e schiarirmi le idee.

Ma quel giorno non ero solo...

La vidi appoggiata alla ringhiera, con una felpa enorme e una sigaretta tra le mani, persa tra i suoi pensieri. Il mio cuore accelerò di colpo. Lo faceva sempre con lei...

Mi avvicinai a lei lentamente.
«Fa freddo qui» dissi facendola leggermente sussultare.
«Io sto bene» rispose senza voltarsi.

Posai lo sguardo sulla sigaretta accesa tra le sue dita. Dio quanto mi irritava quando la vedevo fumare!
«Fumi?»
«Senti Filippo, smettila di far finta che vada tutto bene!» sbottò girandosi di colpo, facendomi mancare il fiato.

«Perché qui va tutto tranne che bene»
Rimasi in silenzio notando la sua figura che in quel momento mi stava dando le spalle.
«Scusami» sussurrai.
«Scusami? Te ne esci con delle scuse dopo tutto quello che è successo?» disse sarcastica accennando un sorriso amaro.

«Che cazzo vuoi che faccia? Vuoi che mi metta in ginocchio? Che ti baci i piedi? Umiliami pure!»
«Cosa dovrei farmene delle tue scuse Filippo? Dovrei perdonarti, così da ritornare la coppia bella e felice che eravamo prima?» urlò marcando sulle ultime parole.

«Sara, io...» mi bloccai per prendere fiato. «ci sto male per tutto questo, okay? Sono distrutto. E in più Simo mi ha detto di qualche anno fa. Non mi hai mai detto niente...»
«Ah ci stai male eh? E pensi a come mi possa sentire io? Sto cadendo a pezzi per colpa tua! Per le tue cazzate! Mi fai schifo» esclamò con le lacrime che minacciavano di uscirle da un momento a l'altro.

Allungai una mano verso di lei, avvicinandomi, ma subito la vidi allontanarsi da me spaventata.
«Non toccarmi!» gridò.
Aveva paura di me! E come biasimarla, ne avevo anche io di me stesso...

«Sei riuscito a strapparmi l'ultimo briciolo di dignità che avevo restando con te. Ogni giorno mi guardo allo specchio e vedo quei cazzo di lividi, che l'unica persona di cui mi fidavo ciecamente e che amavo mi ha provocato. Ed ora invece? Ora mi fai altamente schifo, Filippo, non riesco neanche più a guardarti negli occhi. Sei un mostro...»
Strinsi i pugni e la bloccai subito dopo.

«Hai ragione si, sono un mostro e faccio altamente schifo, però cazzo Sara, basta! Sono una cazzo di persona ed ho dei sentimenti. Me lo ripeto ogni santo giorno che ho fatto la cazzata più grande della mia vita, che sono un mostro, e rimarrò con questo peso per tutta la vita, per aver fatto del male alla persona che più amo al mondo. Ho distrutto me, ma prima di tutto ho distrutto te. Mi sono detto fin troppe volte basta di pensarti e di ammazzarmi, ma non bastava mai. Mi sono detto che tutto questo passerà, che ti passerà, ma no, non passerà mai! Ed ogni volta che ti guardo... cazzo, sapere che ti ho ridotta io così, sapere che quei lividi te li ho provocati io, mi manda tremendamente in bestia. Vederti cosi, non mi sembri nemmeno più tu. Sono un coglione, lo so. Sei così dannatamente bella! E io sono stato capace di rovinarti... Non meriti uno come me. Non chiedo di perdonarmi perché non mi perdono nemmeno io, ti chiedo solamente di smetterla di buttarmi merda addosso perché sono fragile anche io, ed in questo momento più che mai.» dissi con gli occhi inumiditi.

Alzai lo sguardo verso di lei e notai le sue lacrime bagnarle il viso, mentre mi fissava.
«Non guardarmi così...» le sussurrai abbassando la testa.
«È meglio che siamo capitati in squadre diverse...» esclamò di colpo tirando su col naso.

«Mi manchi già terribilmente, Sara»
«È meglio così» disse ancora, asciugandosi le lacrime con la felpa che aveva indosso.
«Ti amo»
«Smettila, Filippo! Mi hai detto più "ti amo" in questi giorni che quando stavamo insieme!»

E aveva ragione! Quando stavamo insieme non ero stato capace di dirle nulla. Avevo sbagliato tutto fin dal principio.

«Vado» disse allontanandosi da me.
«Aspetta, Sara»
«Lasciami vivere, Filippo»
«Voglio... solo te» sussurrai impercettibilmente mentre lei scendeva.

Non mi aveva sentito, e forse era meglio così.

•Spazio autrice•
Scusatemi davvero tanto per aver aggiornato così tardi! Cercherò di farlo almeno una volta a settimana.
La storia sta per finire, ormai mancano non più di cinque capitoli. Sono felicissima che vi sia piaciuta e che vi piaccia ancora oggi.
Vi voglio bene.
A presto.

Voglio solo te//Irama//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora