•Capitolo trentadue•

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Era più o meno mezzanotte.
Sara dormiva beatamente con la testa sulla mia spalla, la gamba nuda intrecciata alla mia e la mano sul petto. Era così dannatamente bella anche quando dormiva.
Sorrisi. Le accarezzai i capelli delicatamente con la punta delle dita, scostandone alcuni.
Sentì il mio telefono vibrare e subito mi voltai verso esso notando la luce accesa.
Lo presi e notai il messaggio di Biondo.

Da Probstar:
Bro dove state?

A Probstar:
Nella camera delle ragazze.

Da Probstar:
Come ti fai perdonare te eh.
Te sei divertito frate?

A Probstar:
Zio ma i cazzi tuoi?
Divertiti con Emmina, piuttosto.

Da Probstar:
Già fatto!
Siamo nella nostra camera.

A Probstar:
Biò, se mi sporcate il letto, ti sfratto.
Sul serio.

Da Probstar:
Frate tranquillo, siamo su quello di Einar.

Scossi la testa ridendo e poi posai il telefono sul comodino. Misi un braccio sotto la testa, guardando il soffitto. Girai lo sguardo verso la ragazza al mio fianco che dormiva beatamente con un sorriso stampato in faccia.
Le posai un bacio sulla fronte prima di addormentarmi con lei tra le mie braccia.

~~~~

Vidi Einar arrivare furente, con i capelli arruffati e due enormi occhiaie, verso di noi che eravamo seduti comodamente al tavolo della colazione. Guardai Biondo di fronte a me, sollevando un sopracciglio e lui nascose una risata.
«Brutti stronzi» esclamò davanti al tavolo. «Ho dovuto dormire sul divano della hall al freddo» continuò indicando il piccolo divano.
Mi immaginai la scena di Einar rannicchiato sul divano, con le braccia attorno al corpo mentre moriva dal freddo, e non potei fare a meno di scoppiare a ridere.

«Zio avevo bisogno della stanza» si difese il biondo, facendo ancora di più infuriare il ragazzo, che si voltò verso di lui.
«Tu!» lo indicò avvicinandosi. «Hai anche il coraggio di parlare dopo avermi oltretutto sporcato il letto?» chiese ironicamente vicino  al suo viso. Biondo aprì la bocca per parlare ma venne fermato da Einar.
«Risparmiami i dettagli. Non voglio sapere cosa ci avete combinato» continuò allontanandosi da lui, con una faccia più che sconvolta.

«Ti lavo le lenzuola» affermò Biondo ruotando gli occhi.
«Minimo. Ma comunque non ci dormo in quel letto, Ira prendo il tuo» disse girandosi verso di me, facendo ridere Simone.
«Col cazzo!» sbottai. Io in quel letto non ci avrei dormito ne ora né mai.
«È il minimo dopo sta notte» proseguì il cubano siedendosi al tavolo per fare colazione sotto le risate nostre e dei nostri compagni.

~~~~

«Rimettila da capo e togli le mani dal microfono» dissi ad Einar dopo che finì di cantare "Difendimi per sempre" di Alessandra Amoroso, una cover che gli avevano assegnato per la puntata.
«E ma questa qua è tosta» pronunciò staccando il microfono dall'asta.
«Non staccare l'asta, piuttosto staccala dopo» consigliai dietro al pianoforte.
«Ah» esclamò ridendo, rimettendo il microfono e riposizionando le mani sull'asta.

«Non tenere le mani lì, stacca... Oh, bro stai morbido!» gli andai vicino mentre lui rideva e continuava a non capire ciò che io stessi dicendo. Poi la base partì e lui iniziò a cantare con le mani ferme lungo i fianchi, guardando seriamente di fronte a se.
Scoppiai a ridere. Sembrava un soldatino di piombo!
«Accarezza!» dissi mentre lui mi lanciò un'occhiata continuando a cantare e cercando di accarezzare l'asta, non capendo.

«In che senso?» domandò smettendo di cantare.
«Oh, bro un cazzo di soldato» risi mettendomi al posto suo e imitandolo facendolo ridere.
«Non voglio rimanere più...» cantai muovendo le mani attorno al microfono. «Tipo così, bro. Cioè shalla» continuai aiutandolo.
«Io non sono il tipo che sa dare consigli, tu sai interpretare un miliardo di cose, nel senso, se stai pensando a quello no?! Fallo anche vedere» dissi indicando il leggio con il testo di fronte a me.

«Tocca, fai finta di toccare, muovi anche un pelo la testa, cioè dillo "non voglio rimanere più", guardala, toccala come se fosse un'immagine e non stare tutto lì impalato che sembri un cazzo di guerriero» scherzai ridendo muovendo le sue spalle.

Dopo aver finito le prove, uscimmo dallo studio e ci riunimmo tutti fuori dalla hall perché nessuno aveva voglia di fare una passeggiate in centro.
Ero seduto accanto a Sara che parlava con le altre, mentre io giravo su Instagram scorgendo già i primi fan club su di noi cosa che non sopportavo granché.
«Quando ti vedi con Valentina?» domandò Sara ad Einar.
«Non lo so, spero presto mi manca davvero tanto» rispose il ragazzo rammaricandosi.
«Dai bro, ci sono io» cercai di consolarlo sarcastico facendo ridere gli altri.

«Eiram, oddio. Sui social vi adorano» disse Grace mostrandoci alcuni tweet con gli hashtag, mentre tutti iniziarono a sfotterci.
«Ein mi sa che tutti hanno capito che siamo amanti» esclamai causando una risata generale.
«Mi stai tradendo per caso?» domandò Sara nascondendo un sorrisino.
«Ops» pronunciai.

Passammo due ore così, scherzando e ridendo tutti insieme e poi decidemmo di tornare di sopra nelle nostre camere.
«Einar tu mettiti qui, fermo e immobile» ordinò Biondo ad Einar, facendolo mettere vicino a una specie di nicchia sul muro.
Ci spiegò tutto il piano, mentre Nicole, Sara ed Emma ci guardavano basite.
Nicole iniziò a filmare e Biondo, assieme alle altre due ragazze, guardavano la scena da dietro di lei.

Einar era immobile dove lo aveva lasciato Biondo, ed era davvero inquietante. A un certo punto passai io, che quando lo vidi feci finta di svenire come un deficiente andando a sbattere contro il muro.
«Merda hai sporcato il muro» gridò Nicole ridendo con le altre che si mantenevano la pancia per il troppo ridere.
Mi alzai veloce scappando via.
«È inutile che te ne scappi, ora lo pulisci tu brutto stronzo» mi urlò dietro Biondo e io in tutta risposta gli alzai il dito medio.

Col cazzo che lo avrei pulito!

•Spazio autrice•
Boh, raga non ha un cazzo di senso questo capitolo ma va beh!
Lo so che fa cagare ma amatemi, è solo di passaggio e serviva ahahah.
A presto!

Voglio solo te//Irama//Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora