«Questa la prendo io» disse rubandomi la bottiglia di vino e portandola a lato del suo piatto, ridendo per i miei numerosi singhiozzi.
Arrossì, tappandomi la bocca ma sobbalzai nuovamente. Stupidi singhiozzi del cazzo!
«Sei troppo tenera!» esclamò scoppiando a ridere facendomi arrossire ancora di più.
«Stupido vino, non avrei dovuto berlo» schioccai un dito sul bicchiere pieno di liquido rosso mentre un altro singhiozzo uscì rumoroso dalla mia bocca e subito mi coprì le labbra con la mano.«Prova a trattenere il respiro» mi consigliò ridendo ancora.
«Non funziona mai» alzai gli occhi al cielo.
«Allora mangia» mi indicò il piatto ancora pieno davanti a me. Abbassai gli occhi e subito un conato mi salì in gola. Stavo scoppiando. Nel vero senso della parola.
«Sto scoppiando!»pronunciai toccandomi la pancia, sobbalzando ancora.
«Beh allora convivi col singhiozzo» rise.
Sbruffai.Mi aveva portato in un ristorante stupendo molto lussuoso. Eravamo seduti ad un tavolo sulla terrazza con vista sul mare, si faceva abbastanza freddo ma l'aria pulita era la cosa che più adoravo.
Alzai i palmi delle mani davanti a me, come per fermare Filippo, spalancando gli occhi.
Mi guardò alzando un sopracciglio.
«Uno, due, tre, quattro...» iniziai a contare, sotto gli occhi interrogativi del ragazzo di fronte a me.
«Si! Se n'è andato» quasi urlai entusiasta, facendo nuovamente ridere Filippo. Ed io mi beai di quella magnifica scena: la sua risata.
Si lo avrei ripetuto un miliardo di volte, e non mi sarei mai stancata.
Ormai ne ero innamorata. Della sua risata ovviamente, non fraintendiamoci!Un cameriere si avvicinò a me, fissandomi intensamente e sorridendomi, ricambiai. Non era niente male, dai! Mi fissò ancora.
Okay, adesso stava diventando inquietante.
Filippo lo richiamò con un finto colpo di tosse. Il cameriere si voltò verso di lui, perdendo il sorriso.
«Desiderate un dolce?» domandò guardando prima il ragazzo e poi me, scrutandomi intensamente. Aprì la bocca ma subito venni bloccata da Filippo.
«No, non vogliamo nessun dolce» lo incenerì con lo sguardo «Potrebbe portarci il conto?» continuò assottigliando gli occhi verso il cameriere che annuì andandosene, lanciandomi un'ultima occhiata.«Se voleva scoparti poteva dirlo subito, a momenti ti saltava addosso» proferì distendendo la schiena sulla sedia scuotendo la testa. Scoppiai a ridere.
Ah, era geloso!
«Geloso!» lo iniziai a sfottere ridendo.
«Assolutamente...» lasciò la frase in sospeso sorridendo. «... si. Ma dai, ti stava palesemente sbavando dietro» aprì le braccia, facendomi ridere.
Arrivò il cameriere lasciandoci il conto.Mi fissò ancora. Ma cosa diavolo voleva? Filippo mi prese la mano e lo guardò.
«Ti serve qualcosa?» chiese al cameriere facendolo risvegliare imbarazzato, con gli occhi chiusi in due fessure. Oddio, che ansia!
«No no» si agitò non sapendo bene cosa fare. Ridicolo!
«Bene...» lo invitò palesemente ad andarsene, facendomi ridacchiare. Finalmente se ne andò, lasciandoci soli.
Fissai la mia mano intrecciata alla sua e sorrisi.Quel gesto mi aveva colpita molto, non pensavo fosse davvero geloso di me. E ogni volta che ripensavo a quella scena mi veniva da sorridere. Che tenero!
Quando notò che fissavo le nostre mani, staccò la sua velocemente.
«Meglio se andiamo, se no non rispondo delle mie azioni» si alzò sorridendo, prendendo il conto e dirigendosi verso la cassa per pagare seguito da me.
Aprì la borsetta per prendere i soldi, ma la sua mano si posò sopra di esso impedendomi di prendere il portafoglio.«Cosa fai?» mi chiese guardandomi.
«Prendo il portafoglio?!» domandai ironica alzando un sopracciglio notando il suo sguardo divertito.
«Stai scherzando spero» disse uscendo vari soldi e porgendoli alla ragazza dietro al bancone che sorrise, salutandoci.
Lo guardai esterrefatta.
«Dai, non dirmi che mai nessuno ti ha mai pagato la cena» esclamò avvolgendo un braccio attorno alle mie spalle per farmi camminare.
Certo che qualcuno lo aveva fatto, ma solo per portarmi in pizzeria o per qualche gelato da quattro soldi, non di certo per una cena così costosa.
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Voglio solo te//Irama//
FanfictionQuando fece il suo ingresso in quel dannato studio, tutto cambiò. Mi scombussolò la vita con un solo sguardo. Con il suo atteggiamento da menefreghista. Con un solo sorriso. Quel sorriso che pian piano mi fece innamorare di lui, nonostante sapessi d...