|| IO TI UCCIDERÒ ||

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Anime: Diabolik Lovers
Personaggio: Ayato Sakamaki

Era appoggiata con svogliatezza sul pugno chiuso della sua mano, lo sguardo oltre la finestra mentre la voce del professore rimbombava nelle quattro mura. Quel giorno la voglia di ascoltare se n'era andata quando aveva varcato il cancello della scuola, non che di solito ascoltasse più di tanto, ma quando voleva un minimo di attenzione la dava. Per non parlare di quello svogliato che aveva come compagno di banco, quell'essere dai capelli rossi fuoco che non faceva altro che rompere le balle e dormire. Quasi tutte le ragazze di quella scuola gli andavano dietro, lei, però, non ne capiva il perché. Era stronzo, cafone, e spesso si autodefiniva " Ore-sama ", quando invece non riusciva neanche ad allacciarsi le scarpe.
Gli lanciò una veloce occhiata trovandolo a dormire con le labbra leggermente imbronciate e le sopracciglia aggrottate. Sbuffò, ritornando dritta sulla sedia, e lo spintonò piano, mentre il nuovo professore li invitava a raggiungere la cucina, ma lui non accennava ad alzare la testa dal banco.
<< Sakamaki, svegliati! >> lo sballottolò, ottenendo un grugnito. << Se mi fai fare tardi a cucina, ti uccido. >> ringhiò, strattonandolo con prepotenza.
<< Oh, chichinashi! Evita di svegliarmi! >>
<< Ma chichinashi tua sorella, troglodita! Vedi di spostare quel culo molle che ti ritrovi e andare in cucina! >> la ragazza si posò le braccia sul seno, coprendolo, e sbuffò. << Te lo ripeto per l'ultima volta, muoviti. >> e lo abbandonò lì, col fumo che le usciva dalle orecchie.

( T/N ) sopportava ben poco quella lezione, le piaceva cucinare, ma solo per sé, non per gli altri, e Ayato lo sapeva. La guardava mentre lei lavorava svogliatamente l'impasto per fare la torta. Aveva iniziato a capire i comportamenti di lei, quella ragazza tanto strana, che il più delle volte gli rispondeva male e lo guardava storto.
<< Hai finito di guardarmi? Mi dai sui nervi, Sakamaki. >> gli ringhiò addosso, lanciandogli un'occhiataccia.
Il vampiro continuò a guardarla, allungando un dito verso l'impasto ma la mano della ragazza lo scacciò via.
<< Giù le mani, o te le stacco. >> minacciò.
<< O mi uccidi o mi stacchi qualcosa, chichinashi? >> si allungò, questa volta verso il viso della ragazza e attorcigliò col dito una ciocca ( C/C ), tirandola poi verso di sé. << Mi fai quasi paura, sai? >> ghignò alla vista del viso rosso della ragazza e si allontanò, allungando di nuovo un dito verso l'impasto e riuscendo quella volta ad assaggiarlo.
<< Arriverà il giorno in cui ti ammazzerò veramente, Sakamaki. >>
Il ragazzo avvicinò il viso a quello della ragazza, fissandola dritto negli occhi. << Provaci. >>
<< Non mi sfidare. >>
<< Cosa mi faresti altrimenti? >>
<< Te l'ho detto, ti ucciderei. >>
<< Uccideresti il mio bel faccino? Lo stesso che ti piace tanto? >>
<< Ti sfigurerei proprio perché il tuo bel faccino non mi piace neanche un po'. >>
Si ritrovarono a pochi centimetri, incuranti che l'intera classe li stesse guardando. La ragazza si avvicinò al suo orecchio, acquisendo un po' di coraggio.
<< Non mi importa di cosa tu sia, tu rompimi ancora le balle e io ti ammazzo. >>
E si allontanò, ritornando all'impasto, lasciandolo lì con la bocca socchiusa per lo stupore.

Camminò tra gli arbusti, il fucile sulla spalla e la pistola che le penzolava da fuori il giubbotto. Avevano avuto dei richiami in quel posto, scomparse di animali e di persone, che erano entrati in quel bosco ma non avevano più fatto ritorno a casa. Si pensava che ci fosse qualcosa di davvero pericoloso lì dentro, qualche animale con problemi che non ci metteva molto ad ammazzare chi si trovava davanti, ma loro sapevano bene cosa, o meglio chi, si aggirava là dentro. Avevano stabilito un accordo che però non era stato preso alla parola, e in quel momento si erano trovati a vagare in quel bosco alla ricerca di quegli odiosi vampiri. Si abbassò, schivando un ramo, e continuò a camminare, incurante dei taglietti che si faceva durante il percorso. Li avrebbe attirati, ed era questo che voleva, attirarli e ammazzarli senza alcun pentimento. Karl Heinz avrebbe imparato ben presto che loro non scherzavano come gli altri cacciatori normali.
Un urlo rimbombò in quel posto tetro. Scattò in pochi secondi, ritrovandosi a correre tra le radici sporgenti e a fare attenzione a non inciampare. Le urla continuavano indisturbate, facendole capire il luogo dove si trovava un umano o un suo compagno di squadra catturato sicuramente da quegli esseri. Si lanciò tra i cespugli, prendendo in mano la pistola e tenendosi pronta ad attaccare, uscì.
La luna faceva da luce in quella piazzola verde immensa. Si concentrò sulle due figure al centro, reprimendo un ringhio, quando, confusa, riconobbe le due sagome. Si trattava di un suo compagno di squadra e un odioso vampiro.
I capelli rossi di lui risplendevano, sollevò la faccia dal collo dell'umano e lasciò cadere il corpo atterra, sollevando gli occhi verdi sulla figura minuta che, con sicurezza, gli puntava la pistola addosso.
<< Chichinashi. >> la salutò, passandosi il dorso sulle labbra per pulirsi.
<< Sakamaki, ti conviene stare al tuo posto, non muoverti o sarò costretta a sparare, e sai che non mi farò molti complessi mentali. >> lo avvisò, facendo un passo avanti e mantenendosi ferma.
Il vampiro alzò le mani in alto, scoppiando in una sonora risata e mantenne gli occhi su di lei, sulla sua Chichinashi preferita. La guardò arrivare a pochi metri da lui, chinarsi piano, senza distogliere gli occhi da lui, e controllare il battito del suo collega, per poi ritornare dritta e impugnare con tutte e due le mani la pistola.
<< L'hai ucciso. >> ringhiò, facendo scattare la sicura della pistola.
<< L'ho ucciso. >> confermò, prima di scattare in avanti con un ghigno. La prese per i polsi, facendo cadere la pistola a terra, e fece cadere anche il fucile, lasciandola disarmata. Si specchiò in quegli occhi ( C/O ), sogghignando, e la morse velocemente, tanto che lei non si accorse neanche di quell'attimo, ma quando i capelli color rubino le solleticarono l'orecchio, spalancò gli occhi, trovandosi a guardare con la coda dell'occhio l'odioso compagno di banco attaccato alla sua giugulare e a succhiarle il sangue dal corpo.
<< Ti-ti giur-giuro sul no-nome dei mi-miei a-avi che ti fa-farò fuo-fuori, Sa-sakamaki... >> balbettò, svenendogli tra le braccia.
Ayato la strinse a sé, facendo attenzione a non farle troppo male, e si diresse a passo svelto alla villa.

Quando si ritrovò a socchiudere gli occhi, mugolò per il dolore. Il collo sembrava aver preso fuoco tanto era caldo, si passò una mano sopra e sentì la presenza di due buchi, non molto profondi ma ben larghi. Si guardò attorno, trovandosi in una stanza da letto tremendamente disordinata, si alzò con lentezza e appena mise piede sul pavimento, il freddo le penetrò nelle vene. Acciuffò la coperta dietro di lei e si avvolse, iniziando a camminare col sostegno degli oggetti o della parete, uscendo da lì. Percorse un corridoio che sembrava infinito, ma quando delle scale apparvero davanti ai suoi occhi, questi si illuminarono. Scese con lentezza, fermandosi quando la testa le girava, e in poco tempo fu giù. Si guardò attorno con curiosità, seguendo un delizioso profumo che sembrava provenire dalla cucina. Camminò, sorreggendosi alla parete, e si ritrovò davanti alla porta. Era socchiusa e poteva vedere che all'interno c'erano due persone. Le davano la schiena entrambi. Si appoggiò allo stipite, riconoscendo la chioma rossiccia, e ci mancò poco che imprecasse, ma due occhi color magenta la bloccarono sul posto. Reiji Sakamaki la guardava corrucciato, il secondo fratello maggiore della famiglia la stava studiando, prima di girarsi di scatto verso Ayato.
<< Vedi di non rompere, non ti preparerò i tuoi takoyaki. >>
La sorpassò, non sfiorandola neanche per scherzo, e scomparve in pochi attimi. I suoi occhi ritornarono su Ayato che la stava già guardando con le braccia incrociate al petto e il broncio.
<< Non ti dovevi alzare. >>
<< Non avresti dovuto mordermi. >>
<< Sono un vampiro. >>
<< Sono una cacciatrice. >>
Si guardarono male per parecchio tempo, finché il rosso non abbassò lo sguardo e si sedette.
<< Sai preparare i takoyaki?>>
Quella domanda la fece infuriare, come se fosse sparito il dolore che aveva alle ossa, si lanciò contro il rosso con la chiara intenzione di fargli male. Fece per colpirlo con un pugno ma lui la fermò, avvolgendo il pungo con la sua mano e strattonandola a sé. Affondò il naso tra i capelli ( C/C ) e ne respirò l'odore.
<< Sai preparare i takoyaki, ( T/N ) ? >> ridomandò, alzandole il mento e guardandola dritta negli occhi.
<< Si. >> brontolò lei, facendogli segno di lasciarla andare.
Il rosso accettò, liberandola dalle sue braccia, e la guardò aggirarsi per la cucina con sicurezza, prendere gli ingredienti dagli armadietti e poi mettersi a cucinare. La osservò controllare tutte le dosi, arricciare il naso per la farina che si alzava in uno sbuffo, mordersi il labbro per concentrarsi, e ne rimase piacevolmente sorpreso da quest'ultima cosa. Si stava concentrando, ma perché? A cosa stava pensando quella testolina?
Si alzò, portandosi dietro di lei, e gli avvolse con le braccia i fianchi, posando il mento sulla spalla.
<< A cosa pensi? >>
<< Penso a come ucciderti lentamente, Sakamaki. >>
Sembrarono vere quelle parole, ma non si impressionò più di tanto, e, anzi, rafforzò la presa sui fianchi, spiaccicandosi contro quel corpo morbido ma ben allenato che sapeva di ( Fragranza preferita ).
<< Non è vero. >> le soffiò all'orecchio, prima di mordicchiarlo e farla, piacevolmente, sussultare.
<< Sakamaki, evita. >> barbottò rossa in volto. << E fammi cucinare in santa pace. >>
Non lasciò la presa su di lei neanche per un secondo, neanche quando i takoyaki furono pronti. La fece sedere sulle sue gambe, e mangiò guardandola.
<< Mi vuoi veramente ammazzare? >>
<< Più di me stessa, credimi. >>
La guardò arricciando le labbra, prima di prenderle il mento e farla avvicinare.
<< Ti farò ricredere. >> gli occhi verdi si illuminarono di nuovo e si avvicinò alla bocca di lei.
<< E io ti ucciderò. >> barbottò, un secondo prima che le labbra combaciassero alla perfezione l'una con l'altra.

𝖆𝖓𝖎𝖒𝖊 - 𝖈𝖍𝖆𝖗𝖆𝖈𝖙𝖊𝖗𝖘 𝖝 𝖗𝖊𝖆𝖉𝖊𝖗Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora